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March 25 2024
La vittoria di Carlos Sainz a Melbourne ha regalato alla Ferrari una gioia ormai rara in questa epoca di Formula Uno dominata dalla Red Bull. E' stata doppietta come non accadeva da due stagioni, meritata al di là del condizionamento fortunato del primo ko meccanico di Verstappen. C'è il sospetto, fondato, che Sainz avrebbe potuto fare gara per il successo anche con l'olandese in pista o in ogni caso restarli molto vicino marcando i progressi del Cavallino Rosso rispetto agli stenti dell'avvio del 2023.
Ha ragione Leclerc, sul podio in parata con il compagno di scuderia, ha dire che la Red Bull è ancora superiore a tutti ma certamente la Ferrari è quella che è migliorata di più con il nuovo progetto. Vincere in Australia può rappresentare, dunque, un ulteriore incoraggiamento a Maranello a crederci quando a breve arriverà il momento di portare i primi pacchetti di sviluppo delle monoposto.
Il problema per la Ferrari è che ha vinto il pilota sbagliato, quello già licenziato e che nel 2025 dovrà lasciare spazio a Lewis Hamilton. Sainz ha ammesso di aver incassato il colpo, ma una volta assorbito si è messo a lavorare duro e ad andare velocissimo. Nei due week end in cui è stato in pista - in Arabia Saudita è stato appiedato da un attacco di appendicite - si è tenuto dietro Leclerc mettendone in discussione il ruolo di prima scelta all'interno del box.
Va forte ed è uomo squadra. Il capolavoro di Melbourne è nato in giornate di sofferenza fisica causate dai postumi dell'operazioni chirurgica cui si è sottoposto a Jeddah, salvo presentarsi nel paddock per sostenere i compagni come se nulla fosse. Se Sainz va più veloce di Leclerc, per la Ferrari può essere un problema ed è un disastro per il monegasco che sa già di dover dividere il box con il sette volte campione del mondo Hamilton, uno che non ha scelto di sbarcare a Maranello per fare da seconda guida.
E poi c'è il paradosso dei paradossi. Il team principal Vasseur e la proprietà hanno deciso di appiedare il veloce Sainz per prendere il Lewis Hamilton più lento della sua carriera. In discussione non è che in questo avvio di stagione non ci sia competizione tra Sainz e Hamilton: la Mercedes è in crisi e non ha una macchina che sia competitiva. Il fatto indiscutibile è che Hamilton è stato sempre costantemente battuto dal compagno George Russell, sia in prova che in gara.
In Bahrain è arrivato un 7° posto del britannico contro il 5° del giovane scudiero, in Arabia Saudita sono finiti rispettivamente 6° e 9° mentre a Melbourne nessuno dei due ha finito la gara. Qualche segnale di preoccupazione c'è, anche se nel 2023 le gerarchie erano ribaltate. Cosa accadrà se la situazione dovesse ripetersi costantemente anche nei prossimi mesi? Il rischio è che la Ferrari finisca per vivere una stagione di strabismo, guardando competere un pilota che poi si troverà avversario (magari proprio in Mercedes o Red Bull), seguendo le difficoltà di quello che dovrebbe essere il riferimento in squadra (Leclerc) e assistendo alla crisi dell'uomo su cui ha investito tutto in termini di denaro e immagine. Un bel mal di testa che accompagna i dirigenti in rosso al ritorno dalla fortunata trasferta australiana.