Lifestyle
September 13 2021
Chi si ferma è perduto. Una regola forse di vita, sicuramente di mercato. Lo sanno bene le 423 aziende che hanno aderito, mettendo da parte perplessità e incertezze, al progetto del Supersalone, fortemente voluto a settembre, in anticipo di sei mesi rispetto allo storico appuntamento di aprile 2022, data che rimane confermata per un'edizione più istituzionale e probabilmente celebrativa, visto che il Salone del Mobile aveva compiuto 60 anni lo scorso anno, in piena fase pandemica.
Così, senza oscurare il palcoscenico per oltre due anni, la fiera più importante al mondo ha aperto il suo sipario, abbreviando tempi e regalando novità, a cominciare dalla possibilità di acquistare i prodotti esposti nei nuovi allestimenti di Rho Fiera, a metà prezzo. Un'iniziativa che ha esacerbato gli animi di non pochi distributori, ma che la dice lunga sulla domanda di acquisto delle persone.
In fondo, negli ultimi due anni abbiamo riflettuto a lungo, tra le mura domestiche, sulle necessità della casa, sui mobili strategici per poter dividere gli spazi, sulla scrivania da mettere in camera da letto per lavorare a distanza, sulla poltrona da salotto trasportabile anche sul balcone per un momento di solitario relax. Abbiamo capito che spazi e tempi dell'abitare sia la casa sia l'ufficio non necessitano della consueta vecchia rigidità e che il tempo libero può essere dilatato delocalizzando la vita urbana in ambienti residenziali diversi, dal borgo alla campagna, al mare.
È in atto una rivoluzione quasi antropologica, sicuramente culturale alla quale designer e architetti si associano per capirla e, in un certo senso, alimentarla. Da qui l'importanza di ripensare la Design week come un momento non solo commerciale, importantissimo senza dubbio per il sistema Paese, ma anche come piattaforma di riflessione sulla riscrittura di un nuovo immaginario abitativo.
Intanto, per fortuna il business avanza, sopratutto a livello di export: «Nonostante l'innegabile periodo difficile di questo momento storico, bisogna ammettere che le vendite dell'ultimo semestre vanno benissimo, con picchi mai conosciuti prima nei Paesi asiatici e con interessanti dati anche in Europa» conferma l'architetto Giulio Cappellini. «In questi mesi la casa, che è sempre stata un momento privato, per via delle conference call è diventata il nostro palcoscenico e quindi anche uno spazio pubblico. All'inizio vedevi solo muri bianchi ora si scorgono quadri, librerie, scaffali arredati con pezzi interessanti: si ha voglia di mostrare il proprio habitat oltre a sé stessi».
Insomma, dopo l'abito che fa il monaco arriva la casa a raccontare chi la abita, che tradotto significa maggiore ricerca non solo di spazi da gestire con maggiore versatilità ma soprattutto di arredi e complementi per «marchiare» a propria immagine e somiglianza il territorio domestico.
«La casa è diventata il centro sicuro della nostra vita e delle nostre attività pertanto l'esigenza di renderla confortevole ed efficiente, sfruttando ogni centimetro, è un denominatore che accomuna tutti» interviene Nicola Coropulis, l'a.d. di Poltrona Frau che ha voluto la prima collezione outdoor della maison, leader nella produzione di salotti in pelle. «Da anni abbiamo aperto le nostre collezioni a soluzioni globali dell'arredamento, ora è arrivato il momento della Boundless living outdoor collections che supera le divisioni dello spazio domestico proponendo un'interscambiabilità dei prodotti ormai fondamentale per l'abitare contemporaneo». Per una casa sempre più aperta a una vita sempre più fluida.