Tecnologia
August 05 2020
C'è un doppio effetto collaterale connesso all'esplosione dello smart working durante la pandemia. Non solo abbiamo imparato che si può lavorare dappertutto, ma pure che lo si può fare con efficienza, comodità e profitto, a patto di dotarsi dei dispositivi giusti per riuscirci. A prescindere dalla loro dimensione.
La nuova serie dei Galaxy Note 20 appena svelata da Samsung, già tradizionalmente votata alla produttività, esaspera il concetto tirando fuori dal cilindro due piccoli mostri (nel senso buono e della possanza del termine), che non si limitano a delocalizzare l'ufficio: lo strizzano in un oggetto dalle prestazioni esasperate, tutto un corollario di funzioni di contorno che tracimano nella sfera del divertimento. Che lo trasformano in una console portatile per i videogame, una centrale dell'intrattenimento dove video e audio vanno a braccetto. E sia una clip su YouTube nella pausa caffè che un'intera puntata di una serie tv in un trasferimento in treno o in automobile, diventano un'evasione con tutti i comfort.
Se sul piano della forma non c'è troppo da dire, se il design nella telefonia rigida (quella flessibile gioca un'altra partita) è curato e gradevole ma resta un esercizio limitato, determinato dalle esigenze del momento sul piano delle funzioni è lecito sbizzarrirsi, osare, alzare l'asticella della qualità.
Un intento che Samsung centra dividendo il Note20 in due modelli che non si distanziano troppo per caratteristiche e sono comunque importanti per ampiezza dello schermo. Il Note20 e basta, chiamiamolo così, disponibile anche in una versione 5G, ha un display da 6,7 pollici Super Amoled Plus FHD+ (1080x2400, 394 ppi), una tripla fotocamera da 12, 12 e 64 megapixel, mentre quella frontale è da 10 megapixel. La batteria, da 4.300 mAh, i diffusori stereo sono firmati da AKG. Le dimensioni non sono poi così eccessive (161,6x75,2x8,3 millimetri), il peso si assesta sotto i 200 grammi, fermandosi a 192 grammi. La certificazione IP68 garantisce una resistenza ragionevole all'acqua e agli altri sbalzi della vita.
Il modello Note20 Ultra 5G, un nome che trasuda volontà di potenza, spinge la dimensione del display a 6,9 pollici, sull'orlo dei 7. A livello di caratteristiche tecniche promette faville: è un Dynamic Amoled WQHD+ (ovvero 1440x3088 e 496 ppi, un altro pianeta rispetto al Note «normale») e soprattutto una frequenza di aggiornamento pari a 120 Hz che gli dà una fluidità di utilizzo da primo della classe. Peraltro, tale caratteristica viene adattata in automatico al contenuto che stiamo visualizzando, così non si consuma inutilmente batteria.
Il sensore principale della fotocamera schizza a 108 megapixel, gli altri due sono da 12, c'è il grandangolo, uno zoom ottico 5x e un sistema di messa a fuoco avanzato, così oltre a fruire contenuti con il massimo della qualità si possono anche creare i propri. E se vale per le foto, lo stesso si può dire con i video, che possono essere registrati in 8K, per sentirsi un po' registi di Hollywood. Sia se non si ha alcuna competenza in materia, e dunque si lascia al telefono l'onere di procedere con il pilota automatico, impostando tutti i settaggi in autonomia. Oppure, con la funzione Video Pro, si può smanettare tra esposizione, illuminazione, zoom e altri attributi che fanno brillare gli occhi ai registi in erba poco inclini a delegare la loro visione dell'immagine a un chip.
La batteria è da 4.500 mAh, non troppo di più rispetto al modello di base, le prove del prodotto diranno se stressandolo l'autonomia ne risentirà. Di certo, la ricarica è velocissima, anche senza fili, dunque ci metterà pochissimo a recuperare il vigore perduto. Si parla di mezz'ora di tempo per recuperare almeno il 50 per cento.
La nota da sottolineare è che il Note20 Ultra 5G pesa 208 grammi, non sarà affatto un mattoncino. Si pensi che l'iPhone 11 Pro Max, giusto per dare un parametro, si spinge fino a 226. Quanto a dimensioni siamo 164,8x77,2x8,1 millimetri di spessore. Il telefono extra large della mela è 158x77,8x8,1. Dunque l'assoluto top di gamma di casa Samsung è solo un filo più alto di quello di Cupertino e, nonostante questo, pesa quasi 20 grammi in meno. Niente male.
Inoltre i modelli Note hanno da sempre un asso nella manica, anzi nello sportellino, ovvero la penna digitale che permette di scrivere, disegnare, prendere appunti, firmare i documenti. La sua nuova versione ha una latenza del 40 per cento inferiore rispetto all'anno precedente, insomma è molto più reattiva. E ha ricevuto l'ennesimo aggiornamento legato al suo utilizzo. Se nelle versioni precedenti la si poteva adoperare per scattare foto a distanza o scorrere le slide in una presentazione, qui basta fare dei disegnini sullo schermo per attivare dei comandi. Per esempio, tracciando il segno di una freccia, si torna indietro alla schermata precedente, senza toccare tasti o icone. Pura evoluzione della specie.
I nuovi Note20 si comportano come computer e possono, letteralmente, diventarlo a tutti gli effetti, collegandosi a una tastiera e a un monitor esterno. Con i documenti in memoria o nel cloud pronti all'uso, così se c'è da modificare quella presentazione o quel documento di testo al volo e il classico pc è rimasto altrove, si evitano tragedie. E se nemmeno lo schermo del pc è disponibile, nessuna paura: questi smartphone si connettono senza fili a una smart tv. Per chi vuole esplorare alla lettera il concetto di carattere cubitale. Avete mai fatto un Excel su un 55 pollici? È a prova di orbi, o per esaltati della contabilità.
Se vogliamo continuare a esplorare il filone delle novità, o meglio delle caratteristiche distintive, dei tasti cruciali su cui punta la casa coreana, è che questi smartphone sono a tutti gli effetti delle console tascabili, che si esaltano con i videogame. Sono fluidi, filano a meraviglia sul display del telefono (o, come sopra, quello della tv), grazie anche alla complicità del 5G e del Wi-Fi 6. Perché, oltre a gestire i contenuti di uno sparatutto o di una corsa automobilistica, bisogna anche caricarli. E qui una rete robusta e a bassa latenza ha un ruolo cruciale.
Come cruciale è la partnership tra Samsung e Microsoft, così questo Note20 sembra un po' una Xbox messa a dieta. Grazie al Xbox Game Pass Ultimate, che viene regalato a chi fa il pre-ordine assieme a un controller per giocare e a un caricatore senza fili (ma per tutti i pacchetti e le combinazioni vi rimandiamo al sito ufficiale di Samsung perché al solito c'è da perdersi), si ha accesso immediato «a una libreria selezionata di oltre 100 popolari giochi cloud, tra cui Minecraft Dungeons, Forza Horizon 4 e Gears of War 5: Ultimate Edition entro la fine dell'anno».
Parliamo infine di disponibilità, prezzi e colori. Partendo da quest'ultima voce: la gamma prevede il mystic gray, il mystic bronze e il mystic green, che misticismo a parte più o meno si capisce di quale finitura stiamo parlando. Alcuni, per il Note20 Ultra 5G, si trovano solo sul sito della casa coreana. Il preordine parte subito, il lancio è fissato per il 21 agosto. Il modello di base, chiamiamolo così, è il Galaxy Note20 da 8 giga di ram e 256 giga di spazio d'archiviazione, non 5G. Costa 979 euro, mentre per la versione 5G occorre aggiungere 100 euro e salire a 1.079 euro.
Il Galaxy Note20 Ultra è solo 5G, ha sempre 12 giga di ram e due tagli di memoria: 256 giga, per un cartellino di 1.329 euro. E 1.429 euro per oltre mezzo giga per salvare i propri dati. Con l'espansione ormai galoppante dei servizi cloud, visto che la ram non cambia, se proprio su qualcosa volete risparmiare, va benissimo il taglio da 256 giga.