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November 04 2015
Una maschera terrificante sul viso, le corna in testa e il corpo coperto da un mantello di pelle di capra. In mano reggono torce accese e brandiscono una frusta. Lanciano urla agghiaccianti e agitano i campanacci per annunciare il loro arrivo. In più hanno la brutta abitudine di imbrattare con cenere e grasso chiunque gli capiti a tiro. Quando per le strade passano i Krampus, non sono solo i bambini a tremare. Ogni anno, in Alto Adige, il 5 dicembre si rinnova il rito del Diavolo (questo il significato della parola Krampus). Una festa le cui origini si perdono nella notte dei tempi, e che si rifà all'eterna lotta tra il bene e il male.
Quello con i Krampus è uno dei tanti, suggestivi appuntamenti che si rinnovano ogni anno nella provincia. Non si tratta di feste ad uso turistico, ma di tradizioni profondamente radicate nel cuore della gente, e che da sempre scandiscono i ritmi della vita contadina. Il 6 dicembre, dopo che i Krampus hanno lasciato il campo, è la volta di Nikolaus (san Nicolò), protettore dei bimbi, che porta loro piccoli doni e dolci.
Se ogni zona ha le sue tradizioni, è vero comunque che dicembre è un momento magico in tutto l'Alto Adige. Mentre le prime nevicate imbiancano il paesaggio, tra le strade appaiono decorazioni, luci, presepi. E naturalmente i famosi Mercatini originali di Natale, dove nelle tipiche casette in legno vengono esposti prodotti artigianali e golosità di ogni tipo. I principali sono a Bolzano, Brunico, Vipiteno, Bressanone e Merano, ma sono moltissimi anche quelli minori, che si tengono un po' in tutta la provincia.
Una volta terminate le feste natalizie, ci si comincia a preparare per il Carnevale. Per assistere alla parata forse più spettacolare di tutta la provincia bisogna andare a Termeno, dove ogni martedì grasso degli anni dispari (in quelli pari c'è una versione ridotta che ha come protagonisti i bambini) si svolge l'Egetmann uno dei più singolari cortei di tutto l'arco alpino, che riporta alla mente gli antichi riti bacchici.
E a proposito di tradizioni: vale la pena di assistere anche a un concerto dei Kastelruther Spatzen, i Passerotti di Castelrotto. In Italia il loro nome è sconosciuto, eppure con il loro folk melodico riescono a muovere folle di migliaia di persone. Non hanno mai studiato musica (non conoscono nemmeno le note), ma nel loro palmares si contano una settantina di dischi d'oro e cento fan club sparsi per il mondo (ce n'è uno anche a Brindisi). Ogni appuntamento è una kermesse indimenticabile a base di musica, birra e Wienerschnitzel con patatine.