Calcio
August 09 2024
Avanti verso le opzioni San Donato Milanese e Rozzano ma senza chiudere la porta alla permanenza a San Siro. Milan e Inter marciano spedite nei progetti per dotarsi di uno stadio moderno, funzionale e di proprietà e mettono nero su bianco che l’ipotesi di restare a San Siro, ristrutturato secondo i piani di WeBuild oppure ancora con l’idea di costruire un nuovo impianto a fianco del vecchio rifunzionalizzato, non è tramontata. Questa, però, è l’unica lettura della lettera che i due club hanno inviato al sindaco di Milano chiedendo un incontro per metà settembre. Non altro e non certamente la manifestazione della volontà di acquistare il vecchio San Siro abbandonando tutti gli altri piani.
La nota con cui Palazzo Marino ha reso pubblica la missiva, dunque, rischia di essere l’ennesima forzatura di una vicenda lunga ormai cinque anni in cui Milan e Inter si sono scontrate con veti incrociati, lacci e lacciuoli politici e burocratici. E’ vero che il progetto di ristrutturazione presentato da WeBuild per l’attuale impianto è finito sul tavolo delle due proprietà e viene studiato, sia nelle tempistiche che nei costi. Ma nulla che oggi abbia cambiato l’orizzonte in maniera sensibili.
Nelle due pagine firmate dal presidente del Milan, Paolo Scaroni, e dall’ad dell’Inter, Alessandro Antonello, le due società spiegano solo che vogliono approfondire gli aspetti economi e finanziari dello scenario e stanno lavorando con advisors ad ipotesi che comprendano l’acquisto delle aree e della struttura. Ma confermano in maniera ufficiale - secondo quanto Panorama ha potuto direttamente verificare dal testo della comunicazione - che tutto è conseguente allo studio che prosegue delle “valide alternative” fuori dalla città. E cioè San Donato Milanese per il Milan e Rozzano per l’Inter.
Non c’è altro e non c’è nemmeno nulla di nuovo rispetto a quanto detto ufficialmente nei mesi scorsi. Milan e Inter si erano impegnate a valutare con serietà l’ultimo tentativo del sindaco Sala di evitare la fuga fuori dai confini comunali. Pur proseguendo nei rispettivi progetti alternativi. Dopo l’estate sarà il momento della verità e le due proprietà americane ci vogliono arrivare avendo risposte su ogni aspetto tecnico e finanziario. Immaginare che abbiano deciso di abbandonare tutto per restare a San Siro non corrisponde alla realtà dei fatti né per l’una né per l’altra.