Calcio
February 22 2024
Mezz'ora esatta, la durata dei tempi supplementari di una partita di calcio. Non un minuto di più, perché la partita sul futuro dello stadio di San Siro a Milano è arrivata ai supplementari e, forse, anche oltre dopo che Milan e Inter hanno virato con decisione sulle ipotesi al di fuori del confine cittadino. Mezz'ora è durato l'incontro voluto dal sindaco Beppe Sala a Palazzo Marino. Un momento della verità con sul tavolo l'ultima carta giocabile e cioè l'impegno di un costruttore di fama mondiale come WeBuild a mettere mano alla ristrutturazione del vecchio Meazza senza costringere Milan e Inter a traslochi nemmeno temporanei non si sa dove.
Quando? Per quanto? Con quali garanzie e specifiche? Nulla è entrato nel vertice che si è concluso con una veloce stretta di mano a tre e senza dichiarazioni ufficiali lasciando la sensazione che difficilmente il sentiero per la permanenza dei due club a Milano si allargherà. Milan e Inter avevano bisogno di impegni formali e tempi certi. Hanno ascoltato il sindaco illustrare la novità e preso atto della mancanza oggi di un progetto vero e proprio che contempli non solo tempistiche (comunque non prima del 2026 delle Olimpiadi invernali e della finale di Champions League) e coperture economiche, ma anche indicazioni su come recepire le idee delle società a proposito di come dovrà essere lo stadio del futuro.
L'accordo è che il Comune avrà 90 giorni per scriverlo, il progetto. Insieme a Webuild e recependo alcune indicazioni delle due società per poi rivedersi e capire se esiste un futuro. Sempre tenendo come stella polare che non ci potrà essere alcun trasferimento altrove nel corso dei lavori e che l'eventuale accettazione della ristrutturazione dovrà passare attraverso un'intesa più ampia sulle zone circostanti lo stadio che dovrà diventare di proprietà. Altrimenti nulla, come è chiaro che questo stato dei fatti non possa essere sufficiente a bloccare i progressi fatti altrove.
Col risultato che il Milan andrà avanti spedito sull'ipotesi San Donato Milanese e l'Inter si avvia a finalizzare quella di Rozzano. I rossoneri hanno da poco firmato il rogito per l'area San Francesco impegnando 40 milioni di euro in questa prima fase del progetto che deve portare all'inaugurazione nel 2028 del nuovo impianto. I nerazzurri hanno una prelazione che scade ad aprile su un terreno di proprietà della famiglia Cabassi nei pressi del Forum di Assago con un prezzo, da quanto si è capito, già definito e con il Comune di Rozzano che ha già inserito la variante stadio nei suoi piani.
Dunque, dopo anni di immobilismo il treno sta correndo veloce. I club non hanno chiuso del tutto la porta a Sala e al Comune di Milano, ma tempo da consumare non ce n'è più. Palazzo Marino si è impegnato a mettere nero su bianco un progetto entro un arco di tempo ragionevole per poi tornare a sedersi al tavolo. Segno che la partita non è finita ai tempi supplementari e avrà bisogno dei calci di rigore.