Sanremo 2017: Crozza fa Bergoglio, Mika contro le discriminazioni

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Maldestro e Lele sono le due Nuove Proposte che hanno passato il turno
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Carlo Conti e Maria De Filippi
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Carlo Conti e Maria De Filippi con Il Piccolo Coro dell'Antoniano
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Sul palco dell'Ariston è salita anche Maria Pollacci, l'ostetrica dei record, che ha fatto partorire oltre 7 mila donne
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Maria De Filippi con l'Orquesta de Reciclados de Cateura, dal Paraguay, testimonial Unicef
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Maurizio Crozza nei panni di Papa Bergoglio
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Mika show al Festival 2017
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Carlo Conti e Maria De Filippi con Mika
Alessandro Gassmann, Carlo Conti e Marco Giallini
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Annabelle Belmondo e Jean-Paul Belmondo
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Maria De Filippi con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri
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Ermal Meta vince la gara della serata delle cover
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La cantante Lp (il suo vero nome è Laura Pergolizzi)
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Carlo Conti e Maria De Filippi

Ingrana la marcia il Festival di Sanremo 2017 e Carlo Conti tira la volata verso il giro di boa imprimendo ritmo alla scaletta della terza serata, un megamix di incontri, volti e storie che più variegata di così non si può. È lo stile Conti, bellezza, al quale Maria De Filippi - sempre più sciolta - aggiunge il suo tocco nel racconto. Sullo sfondo c'è la serata delle cover, ma a rubare la scena sono gli ospiti: a cominciare da Mika, che porta all'Ariston tutto il suo mondo ultra pop e sui social c'è già chi sogna di vederlo alla conduzione del megashow di Rai 1. 

Sanremo 2017, il Coro dell'Antoniano e l'ostetrica over 
La puntata si apre con la gara delle Nuove Proposte, ma a scaldare l'atmosfera è l'irruzione del Piccolo Coro dell'Antoniano, omaggio per i sessant'anni dello Zecchino d'Oro. L'abbraccio generazionale è completo, visto che per il Tutti cantano Sanremo sul palco sale Maria Pollaci, l'ostetrica 92enne che nella sua lunga carriera ha fatto nascere ben 7.642 bambini, il primo del quale nel '45 e l'ultimo il 13 gennaio scorso. «Ogni volta è sempre la stessa emozione: è la professione più bella, è una missione da fare con amore», spiega la signora che sceglie come canzone feticcio Tutte le mamme, di Giorgio Consolini. 

Arriva invece da Catuera La Orquesta Reciclados, composta da giovani orchestrali che vivono nei pressi di una discarica e suonano strumenti creati riciclando oggetti trovati nella spazzatura, grazie all'intuizione del tecnico ambientalista Favio Chavez, che trovò un violino tra i rifiuti. L'orchestra ora conta 60 elementi e gira il mondo grazie all'Unicef. L'applauso più bello? Quello degli orchestrali di Sanremo

LEGGI ANCHE LE PAGELLE DELLE ESIBIZIONI DELLA SERATA COVER 

Crozza fa Bergoglio (ma delude)
Si volta pagina, si cambia registro e arriva il momento dell'incursione di Maurizio Crozza, che questa volta si gioca la  carta Bergoglio, ma manca il graffio vero. Molto meglio quando toglie la tonaca da Papa e punzecchia i conduttori: «Siete come Bonnie e Clyde, rubate ascolti a tutti», dice e, ironizzando sulla serata dei grandi successi, definisce il Governo Gentiloni la cover di quello Renzi. «Noi ci croglioliamo sulla nostalgia, sulla quale tu Carlo hai costruito una carriera. A Maria invece piace così tanto il vintage che ha sposato Costanzo», provocando un sorriso tiratissimo alla De Filippi. Ancora una volta, promosso solo a metà.

Mika infiamma l'Ariston
La svolta arriva per davvero solo con l'irruzione sul palco di Mika. «Non esiste al mondo un evento come Sanremo, in questo momento ho le farfalle nello stomaco», ammette, emozionato per il ritorno sul luogo del "delitto", avendo esordito in Italia dieci anni fa proprio sul palco dell'Ariston. Il cantante scherza con la sua "amica orchestra" e lancia il suo messaggio anti-discriminazione: «È molto bello essere di tutti i colori. E se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo, e pensa che un colore è migliore e deve avere più diritti di un altro, o che un arcobaleno è pericoloso perché rappresenta tutti i colori», dice. Poi si scatena in un medley di sue canzoni, ma l'emozione vera arriva con l'omaggio a George Micheal, con la sua strepitosa intepretazione di Jesus to a child

Momento noia con la Delon e la Belmondo
Signori, abbiamo un problema con gli ospiti, non tutti ma quasi. Capita così che il potenziale di personaggi interessanti come Alessandro Gassmann e Marco Giallini, vengano relegati a comparse di lusso ma è ancora più incomprensibile la presenza di Annabelle Belmondo e Anouchka Delon, la nipote di Jean-Paul Belmondo e la figlia di Alain Delon: il loro apporto alla puntata rasenta l'imbarazzo ed entrerà negli annali delle ospitate più inutili della storia del Festival. La domanda (ironica) è: sono state pagate per esserci o hanno pagato loro? 

Luca e Paolo promossi (a metà) 
Sarà che Luca e Paolo ci hanno sempre abituati bene, basti pensare all'edizione 2011 condotta con Gianni Morandi o all'ospitata durante il primo Festival targato Conti, ma questa sera hanno convinto solo a metà. Peccato, perché restano in assoluto tra i migliori comici in circolazione. Sul fronte della gara, eliminate le due coppie, ovvero Raige e Giulia Luzi e Nesli con Alice Paba. Ultima nota, marginale ma non troppo: la puntata si chiude all'1:13, con una maratona lunga quasi cinque ore. Non siamo al sequestro di persona, ma si sfiorano lunghezze da Telethon. 



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