Televisione
February 07 2018
Meno male che Fiorello c’è. Sì, sembra una frase fatta ma è proprio così: Fiorello c’è e si mangia il palco di Sanremo 2018, entra all’Ariston in veste di "scalda pubblico" di lusso e si trasforma in format vivente, trascinando il debutto del Festival che a tratti sbanda (ma in parte migliora). Claudio Baglioni si adegua, fa da complice-spalla e già pregusta lo share record che Fiore può regalargli: e, come da previsione, si tocca quota 52.1%, persino meglio di Conti. Ecco il meglio e il peggio della prima serata.
Il 68esimo Sanremo si apre con un imprevisto che rimanda subito ai Festival baudiani: pochi secondi dopo l'arrivo di Fiorello, irrompe sul palco un uomo che chiede di parlare con un non precisato procuratore della Repubblica. Lo showman siciliano temporeggia impassibile, il “disturbatore” alla "Cavallo pazzo" in pochi secondi viene allontanato e Fiorello ci scherza su: "Una volta si arrampicavano, scendevano, ora arrivano come un assistente di studio qualunque”, ironizza emozionato.
Poi scatta l'atteso monologo e il mattatore trascina il pubblico con una mitragliatata di battute. Bersagli prediletti il direttore generale della Rai, Mario Orfeo (“chissà dove sarai dopo il 4 marzo”) e le scelte artistiche fatte da Baglioni per questo Festival. "Buon Sanremo 1918", azzarda.
.@Fiorello sul palco dell’Ariston. Tutta la performance su @RaiPlayhttps://t.co/NzJkbNoE9A#Sanremo2018pic.twitter.com/7j4CZuOiFU
— Festival di Sanremo (@SanremoRai) 6 febbraio 2018
La serata scatta ufficialmente alle 21, quando il palco si apre come un petalo tecnologico – strepitosa la regia di Duccio Forzano – e Claudio Baglioni, emozionatissimo, si lancia in un monologo a tratti così criptico che pare scritto da Renato Zero. Lo slalom tra "petali di cielo", "coriandoli d'infinito", "pugni di riso che cuciti insieme riescono a dare emozione", "musica da fanteria" fa sbandare e tocca ironizzare per non farsi travolgere.
Poi debuttano Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino e scatta subito la montagna russa tra gag più o meno riuscite. La sensazione è che il copione sia parecchio scritto e non tutti gli sketchalla “vorrei fare una cosa alla Studio Uno” riescono benissimo: Hunziker, emozionatissima, regge bene il palco e di fatto è lei La conduttrice della kermesse, Favino ci mette un po’ a carburare ma si riscatta con un medley di hit sanremesi di grande bravura. Il passo di lato di Baglioni, sulla conduzione, è evidente.
Come Godot, Baglioni aspetta fino all’ultimo Laura Pausini, inchiodata a casa da una forte laringite e al suo posto sbuca Fiorello che fa il bis, spinge l’acceleratore sulla satira con un finto sondaggio sulle elezioni: complice Baglioni, chiede alla platea dell’Ariston di alzare la mano per indicare chi voterà il 4 marzo e punzecchia ancora una volta di il dg Rai: “Orfeo, tu non puoi alzare la mano ogni volta”. Intanto su Twitter sia Di Maio che Renzi si complimentano con lui.
La Pausini alla fine deve limitarsi ad una comparsata telefonica, poi scatta il momento Baglioni and friends (meraviglioso) e l’atmosfera si scalda con E tu, con il direttore artistico e Fiorello che regalano il picco emozionale buscandosi la prima standing ovation festivaliera.
SI VOLAAA#Sanremo2018pic.twitter.com/mJCuhvIlSG
— Festival di Sanremo (@SanremoRai) 6 febbraio 2018
La scaletta, serratissima (in totale sono tredici pagine, tredici!), è una lunga carrellata di esibizioni e qualche siparietto. Molto ragionati e riusciti a metà, come l'omaggio a Mina della Hunziker durante la quale Baglioni e Favino rotolano a retta. Bah.
Ed è proprio Favino la rivelazione di questo Sanremo: il physique du rôl c'è, il talento pure, sa fare la spalla ma quando serve si prende tutta la scena mostrando doti fino ad ora poco conosciute al grande pubblico. Cult la battuta sulla performance di Paddy Jones - 83 anni e non sentirli - che si esibisce durante la canzone de Lo Stato Sociale: "Un applauso alle articolazioni della signora". E come dargli torto? L'anziana ballerina, tendenza trono over, si scatena come un'adolescente e conquista tutti (social compresi).
La classifica della prima puntata di #Sanremo2018. pic.twitter.com/67kv172rqS
— trashitaliano.it (@trash_italiano) 7 febbraio 2018
Niente eliminazioni e niente classifica totale. Dopo l'apparizione di Gianni Morandi, che duetta con il soalde Claudi, è l'ora della prima classifica parziale, che riguarda la giuria demoscopica (una delle tre che votano), con un focus che potrebbe essere completamente ribaltato nei prossimi giorni. Tra i più graditi spiccano Nina Zilli, Lo Stato Sociale, Noemi, Annalisa, Max Gazzè, Ron, Ermanl Meta e Fabrizio Moro.
In centro classifica galleggiano invece Luca Barbarossa, Mario Biondi, The Kolors, Elio e le Storie Tese, Giovanni Caccamo, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico.
Nella parte bassa stazionano i Decibel, Diodato con Roy Paci, Renzo Rubino, Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Red Canzian, Le Vibrazioni e Roby Facchinetti con Riccardo Fogli. La fotografia della tendenza potrà cambiare completamente già nella seconda serata. All'1 e 15 del mattino, dopo quasi cinque ore di diretta, si chiude la prima puntata.
Il combinato disposto Fiorello e lunghezza monstre (più allunghi la puntata, più lo share si gonfia), fa partire Sanremo con un boom di ascolti: la prima serata ha raccolto in media il 52.1% di share con 11 milioni 603 mila telespettatori. Un risultato che migliora il già galattico debutto del 2017, condotto da Carlo Conti e Maria De Filippi, che avevano raccolto in media 11 milioni 374 mila spettatori con il 50.4% di share.