Sanremo 2018: così Claudio Baglioni "rivoluziona" il Festival
Francesco Canino
"Sanremo non ti temo". Claudio Baglioni ha le idee chiare: sarà un Festival diverso dal solito, meno televisivo e più "artistico". Alla vigilia della 68esima edizione di Sanremo - in onda dal 6 al 10 febbraio - è chiaro che lo "strappo alla regola" è in atto. L'operazione è temeraria, ammette il direttore-dittatore artistico, che si prende il rischio di rinunciare allo show per incentrare tutto sulla musica.
Sanremo 2018, in arrivo Fiorello e Baudo
"Niente sportivi, niente astronauti o performance extra musicali". Lo dice senza mezzi termini Claudio Baglioni, punzecchiando indirettamente i vari Fazio e Conti, presentando il Festival ai giornalisti, durante la conferenza stampa di lunedì 5 febbraio. La linea editoriale è chiara: tanta musica e un mega mix di ospiti che sa di Wind Music Awards.
Si parte con Fiorello, che chiede via Twitter di aprire la serata. "Lui vuole fare lo scaldapubblico, io lo voglio come super ospite. Spero di vincere io", ammette ironico Baglioni, che spinge l'acceleratore sulla creatività per mettere in scena un Festival fuori dalle righe.
Nella prima puntata, in arrivo il cast completo del cast del nuovo film di Gabriele Muccino, A casa tutti bene, a cominciare da Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli e Giulia Michelini. Mercoledì tocca invece a Pippo Baudo, iconico conduttore festivaliero, mentre venerdì - visto l'effetto valanga sui social - verrà consegnato il Premio alla carriera a Milva (lo ritirerà la figlia Martina Corgnati).
La "rivoluzione" sanremese di Claudio Baglioni
"A volte è stato dimenticato che la canzone italiana è il centro del Festival", spiega Baglioni chiarendo la linea editoriale tracciata in prima persona. "Quando presentò Morandi, il direttore artistico era Mazzi, dunque io sono il primo cantante nella storia in questo doppio ruolo. Ho pensato solo alla canzone italiana: il Festivalè un gioco ma anche qualcosa di serio e per questo ogni sera faremo dei tributi a tanti cantanti".
Oltre al concorso, il Festival diventerà dunque una "mostra della canzone", con una precisa linea di tributi a grandi artisti, da Bacalov a Bindi e Gaber. Quanto alla musica, tutto il panorama è rappresentato in gara, tranne il rap.
Letteralmente "carica a pallettoni", Michelle Hunziker, che torna all'Ariston dieci anni dopo il Festival con Baudo. "Il senso di responsabilità è tanto, ma sono contenta. Dieci anni fa c'era Pippo, provammo poco, questa volta invece abbiamo provato moltissimo anche grazie al regista Duccio Forzano: mi sono stupita perché sono venute fuori molte cose inedite".
Bocche cucite sulle gag che metteranno in scena durante le puntate, anche se i rumor circolati nei giorni scorsi sui presunti attriti tra i conduttori - copione classico pre festivaliero - sono definitivamente archiviati. Di certo la Hunziker parlerà di violenza sulle donne, ma non porterà sul palco la sua associazione Doppia Difesa (e conferma la querela a Selvaggia Lucarelli): "Inviterò gli artisti a indossare la spilla anti-violenza".
Pierfrancesco Favino, un attore al Festival
"Faccio quello che so fare", precisa Piefrancesco Favino che annuncia di voler mostrare un lato inedit. "Cantano già tutti io no, ma non ho vincoli", taglia corto. "Ho già nostalgia perché è tutto molto bello e nuovo per me, c'è un'aria elettrizzante, un po' da Nazioni Unite. Stare sul palco è parte della mia vita ma qui è diverso per tensione e adrenalina", racconta l'attore.
Abolite le eliminazioni, entrano pesantemente in gioco le giurie, a partire dalla demoscopica che dirà quali artisti sono in vetta al gradimento e chi invece "arranca" in fondo alla classifica. "Mapperemo il voto in maniera dettagliata e inedita rispetto agli anni passati", spiega il vice direttore di Rai 1 Claudio Fasulo, uomo macchina del Festival.
La giuria degli esperti, la cui composizione ha già sollevato parecchie polemiche sui social, scenderà in campo nella quarta serata. A presiederla sarà Pino Donaggio ed è composta da Giovanni Allevi, Serena Autieri, Milly Carlucci, Gabriele Muccino, Rocco Papaleo, Mirca Rosciani e Andrea Scanzi.
La musica sarà al centro anche del DopoFestival, affidato a Edoardo Leo che promette irriverenza, gioco e cazzeggio. "Tanto siamo tra amici", annuncia Leo, che si è portato dietro la solda (e brvissima) Sabrina Impacciatore, poi Rocco Tanica, Carolina Di Domenico e Rolando Ravello (che è anche autore del programma).
Le novità tecniche della regia
Sul fronte tecnico, da tenere d'occhio le novità di regia con la spidercam, la nuova camera che regalerà inquadrature inedite, gestite da Duccio Forzano. "Tutto è pianificato per dare un'effetto tecnico mai visto in tv", anticipa il direttore di Rai 1 Angelo Teodoli.