Musica
February 04 2019
Come da tradizione, venerdì sono state fatte ascoltare alla stampa, negli studi milanesi della Rai, le ventiquattro canzoni che saranno presentate ufficialmente nella prima serata del Festival, il prossimo 5 febbraio.
L'amore, come ampiamente preventivabile, è il tema più ricorrente, ma molto meno che in passato, con tre-quattro brani dalla forte impronta politica.
"Abbiamo cercato un senso di bellezza, originalità e sincerità. Ma è stata pur sempre una scelta e non siamo infallibili. Ho raggiunto la pace dei sensi, avrei voluto raggiungere anche quella dei consensi, ma purtroppo non è stato possibile", ha dichiarato il direttore artistico Claudio Baglioni a proposito della scelta delle 24 canzoni sulle oltre 400 presentate alla commissione.
Rispetto allo scorso anno, si nota maggiormente la sua mano nella scelta di brani molto poco sanremesi, con una varietà molto ampia di generi, anche se forse manca il brano spacca-festival, il picco artistico in grado di mettere d'accordo pubblico e critica.
Vediamo, nel dettaglio, come sono le canzoni del prossimo Sanremo.
Arisa, senza dubbio una delle migliori voci femminili in Italia, stupisce con un deliziosa canzone sulla ricerca di senso, un invito al vivere con leggerezza, a metà strada tra la colonna sonora di un film Disney e un brano pop-dance anni Ottanta. «Ridere non è difficile se cogli il buono di ogni giorno».
Loredana Bertè, grintosa e diretta come nei suoi anni migliori, chiede: "Che cosa vuoi da me, cosa ti aspetti dentro te?". Loredana c'è, e questa canzone ha un ottimo potenziale radiofonico.
Ritmi in levare e mood estivo per i Boomdabash, la cui Per un milione è seriamente candidato a tormentone estivo della bella stagione. «Ti aspetterò perché sei tu che porti il sole».
Lo schema è lo stesso, ben collaudato, di tanti duetti tra una cantante r&b e un rapper. Peccato solo che Federica Carta non sia Beyoncé e Shade non è Jay-Z.
Cristicchi ormai si divide equamente tra musica e teatro, eccellendo in entrambi i campi, così la canzone Abbi cura di me mescola perfettamente le sue due anime, con un brano delicato, emozionante, teatrale, senza un vero e proprio ritornello, che si candida seriamente a vincere il premio delle critica. «Abbracciami se avrò paura di cadere / Che siamo in equilibrio sulla parola insieme».
Un curioso mix tra rap in autotune di Livio Cori (è lui Liberato?) e la voce melodrammatica e ricca di pathos di Nino D'Angelo. Il testo in napoletano potrebbe renderlo uno dei brani più "esportabili" all'estero. Emblematico il verso «Famme vedè addo arriva sta luce».
Nonostante la giovane età di Einar, Parole nuove è la classica ballad d'amore sanremese che, se non fosse ravvivata da qualche suono electropop più contemporaneo, potrebbe essere stata scritta nel 1969. Piacerà alle under 16.
I genovesi Ex-Otago si candidano a diventare i nuovi Thegiornalisti con la freschezza pop di Solo una canzone, brano dal forte potenziale radiofonico. “Non è semplice restare complici/un amante credibile quando l’amore non è giovane. E’ solo una canzone abbracciami per favore”.
Il suo ultimo lavoro Mezzanotte, incentrato sulla depressione e sulla rinascita, è stato uno dei migliori album del 2017. Ghemon è un artista completo: sa cantare, sa rappare e scrive testi intelligenti. L'intenso pop-soul Rose Viola potrebbe essere una delle sorprese di Sanremo 2019.
Musica che resta ricorda non poco l'enfatica Grande Amore, vincitrice di Sanremo 2015, ma avere tra gli autori del brano anche una certa Gianna Nannini ha aggiunto un inedito tocco rock nel ritornello. “Amore abbracciami/Voglio proteggerti/siamo il sole in un giorno di pioggia/stanotte stringimi/Baciami l’anima/siamo musica che vera che resta”.
Si apre con il suono del carillon questa matura canzone sulla violenza domestica, di cui è protagonista una ragazza di nome Linda. Emblematici i versi «Fare l’amore è così facile, credo. Amare una persona fragile, meno».
Rolls Royce dividerà in due il pubblico: o la si amerà o la si odierà, senza mezze misure. La canzone è un'originale e scatenata ibridazione di rock e autotune, con un testo ricco di citazioni di personaggi famosi. Diventerà sicuramente un tormentone radiofonico.
Dopo la vittoria a Sanremo Giovani, Mahmood propone un brano coraggioso in cui fa i conti con il suo difficile rapporto con il padre. La produzione di Dardust e di Charlie Charles, il padrino della trap italiano, è garanzia di contemporaneità. “Io da te non ho voluto soldi/è difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio/lasci casa in un giorno/Tu dimmi se volevi soldi soldi soldi”.
Reduce da un anno ricco di premi, tra cui la Targa Tenco per il migliore album, Motta porterà sul palco del Teatro Ariston un brano sul tema evergreen dell'immigrazione, in cui si domanda retoricamente "Dov’è l’Italia, amore mio? Mi sono perso".
I Negrita fanno i Negrita, ed è un bene, con un energico brano rock contro i limiti e le imposizioni con alcuni riferimenti all'attualità politica, che si apre con atmosfere da film western. “Non mi va di raccogliere i miei anni dalla cenere, voglio un sogno da sognare voglio ridere”.
Dopo il successo sanremese di Fatti avanti amore, Nek, dismessi i panni dello Sting nostrano, abbraccia di nuovo l'electropop con una canzone motivazionale scritta con Paolo Antonacci (figlio di Biagio) e prodotta da Chiaravalli. «Sono pronto a non esser pronto mai, per essere all’altezza dell’amore».
Un brano emozionante dedicato al nonno scomparso e alla vita di un tempo a Livorno, più semplice e genuina rispetto a oggi: "Nonno mi hai lasciato dentro un mondo a pile / centri commerciali al posto del cortile / una generazione con nuovi discorsi / si parla più l'inglese che i dialetti nostri».
Patty Pravo è sempre eterea e raffinata, Briga ha accostato al rap un'anima cantautorale. Un duetto singolare, che però potrebbe funzionare. «E la fine è l’unica cosa che non vedo».
La voce di Renga è una garanzia e la canzone scritta da Bungaro, una ballad sui sentimenti, le attese e il ritorno, sembra fatta apposta per esaltare l'ugola portentosa dell'ex-Timoria con gli archi dell'orchestra. «Il mondo si perde, tu invece rimani».
Argento vivo è una delle canzoni più sorprendenti del festival, dove il pop impegnato e arrabbiato di Daniele Silvestri, con un testo torrenziale e vibrante su un ragazzino di 16 anni che è da 10 in carcere (una metafora sull'autoreclusione del web) incontra il rap del talentuoso Rancore.
Una ballad autobiografica, classica ed elegante su un amore in crisi che si ritrova (vedi Gigi D'Alessio), ma che non lascia il segno, nonostante la buona interpretazione vocale.
Insieme a Motta e Silvestri, L’amore è una dittatura è la canzone più politica di Sanremo 2019, un'accorata analisi della società di oggi su una struttura musicale spigolosa e sghemba. Un brano forte e per nulla sanremese.
Una delle poche certezze della vita è Paola Turci al Festival di Sanremo, ma ogni volta Paola riesce a valorizzare la sua presenza con canzoni poetiche, policrome e ben costruite come L'ultimo ostacolo, in cui la sua interpretazione è da applausi. “Fragili ma sempre in verticale…Ma è bellissimo pensare di cadere insieme”.
In un solo anno, Ultimo è passato da talento semisconosciuto a cantante pop tra i più amati in Italia, una sorta di Ramazzotti 4.0, con vendite record e palasport sold-out, per le sue canzoni dirette e ricche di pathos. Non fa eccezione I tuoi particolari, incentrata sulla mancanza d’amore, un vulnus che condiziona tutta la vita.«Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore».