Sanremo 2025: tutte le novità tra canzoni e cantanti della nuova era di Carlo Conti

Inizia a prendere forma la nuova edizione del Festival di Sanremo 2025 che, dopo il quinquennio targato Amadeus, torna a una formula più tradizionale, più asciutta e meno legata ai talent e alle radio, per volontà del nuovo direttore artistico Carlo Conti. Ospite di Un caffè con Giorgia Cardinaletti, su Rai1, il conduttore ha anticipato alcune novità del regolamento della prossima edizione.

Innanzitutto si torna alla classica distinzione tra “Nuove Proposte” e “Big”: entrambi faranno la loro gara autonoma, senza eliminazioni, e il vincitore delle “Nuove Proposte” sarà proclamato nella serata delle cover. Seconda novità sarà un numero minore di canzoni (evviva!), tanto che il presentatore ha promesso che le serate dureranno al massimo fino all'una, riportando così in auge il Dopofestival, che nelle ultime edizioni era andato in onda a orari improbabili nel cuore della notte. Due scelte sagge, visto il livello medio non esaltante, negli ultimi cinque anni, delle Nuove Proposte, e il numero esagerato di canzoni in gara, che annacquavano e appesantivano inutilmente le cinque serate del festival. Conti ha aggiunto che non intende buttare all’aria il lavoro di Baglioni e Amadeus, ma fare «piccolissime modifiche» rispetto alle edizioni precedenti, riprendendo e sviluppando le idee delle sue precedenti direzioni artistiche (dal 2015 al 2017, ndr).

Ovviamente anche Conti ha ripetuto il solito mantra delle canzoni "al centro" di Sanremo: vedremo se sarà così, almeno questa volta. La scelta dei brani sarà ispirata dalla «musica che sta andando adesso. Mi sono accorto al mio ultimo festival che qualcosa stava cambiando, dopo il podio formato da Francesco Gabbani, Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, due artisti che l’anno prima erano nelle Nuove Proposte e una grande icona della musica: me ne sono reso conto quando nelle settimane successive la notizia più importante divenne il record di visualizzazioni di Occidentali’s Karma, la canzone vincitrice».

Il conduttore toscano ha aggiunto che ha appena iniziato ad ascoltare i brani "papabili" per la gara e che è attualmente al lavoro sul nuovo regolamento: «Per prima cosa mi sto occupando del regolamento, poi l’attenzione alle Nuove Proposte, poi i Big, poi si decide chi sarà con me. La parte spettacolo è l’ultima cosa, la cosa più importante è la scelta delle canzoni».
Per quanto riguarda gli ospiti, anche a giudicare dalle sue trasmissioni musicali, dovrebbero avere maggiore spazio, rispetto alle edizioni "autarchiche" di Amadeus, gli artisti internazionali, anche se Conti ha confessato che gli piacerebbe avere come primo ospite Vasco Rossi: «Sarebbe fantastico iniziare con Alba chiara cantata da Vasco Rossi. Vasco, pensaci: non lo voglio io, lo vuole l’Italia».

Nonostante la generale mediocrità dei brani selezionati negli ultimi anni, Amadeus ha il merito di aver intercettato un nuovo pubblico, molto più giovane rispetto a quello tradizionale di Rai1, che ha seguito Sanremo soprattutto per commentarlo sui social (il cosiddetto fenomeno del second screen, il doppio schermo con il quale si segue un evento televisivo). Vedremo se Conti riuscirà a tenere agganciata la Generazione Z alle cinque serate del festival, riportando magari anche quella fetta di pubblico over 50 che si era disamorata alle ultime edizioni ultrapop e giovanilistiche di Amadeus.

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