L'album del giorno: Saturday Night Fever, la colonna sonora

Sono trascorsi 43 anni dal 16 dicembre 1977, giorno del debutto sul grande schermo de La Febbre del Sabato Sera, ma ancora non si è trovata una cura per questa malattia benevola che continua a contagiare milioni di appassionati in tutti il mondo. Impossibile dimenticare il leggendario completo bianco, con gilet, pantaloni a zampa di elefante e camicia nera aperta sul petto, che John Travolta indossa nell'iconica scena di ballo de La Febbre del Sabato Sera, in coppia con Karen Lynn Gorney, sulle note romantiche di More than a woman dei Bee Gees. Un gruppo troppo spesso sottovalutato dai critici, cresciuti a pane e Adorno, per i quali tutto ciò che non è "impegnato" e con un messaggio politico è automaticamente trascurabile, ma mai dal pubblico, che continua ancora oggi ad amare e ad ascoltare le loro canzoni. La Febbre del Sabato Sera è ispirata a una finta inchiesta giornalistica di 13 pagine pubblicata il 7 giugno del 1975 sul "New York Magazine" da Nick Cohn, intitolata "Riti tribali del nuovo sabato sera", sulla vita notturna delle comunità povere newyorkesi di Bay Ridge che frequentavano la discoteca Odyssey 2001, assai diverse dalle serate fastose dello Studio 54 di Manhattan.

Bee Gees - Night Fever (Official Video)www.youtube.com

Un argomento solo apparentemente leggero, che in realtà toccava temi delicati come l'emigrazione, l'uso di stupefacenti, il razzismo e la violenza tra bande. La Febbre del Sabato Sera è il primo film in cui la colonna sonora è importante quanto la sceneggiatura: un musical anomalo, dove la musica anima quasi ogni scena, ma nessuno dei protagonisti canta. La musica sostiene il film e viceversa, in una comunione perfetta tra dialoghi e note. Basti pensare alla camminata tronfia di Tony Manero sulle note di Staying Alive, alla scrupolosa preparazione per la serata in discoteca su Night Fever, al trionfale ingresso in pista su Disco Inferno, alla prima volta che Tony vede ballare Stephany Mangano su Salsation, allo strepitoso assolo di danza su You should be dancing, fino alla splendida How deep is your love che conclude il film. Se si presta attenzione ai testi, si può apprezzare come ogni canzone conduca naturalmente la trama da una scena all'altra. L'album è spesso associato ai soli Bee Gees, autori e interpreti dei brani più significativi, ma in realtà la colonna sonora de La Febbre del Sabato Sera è una compilation di 17 brani con diversi artisti.

I Bee Gees fanno la parte del leone con quattro brani inediti (Stayin' Alive, How Deep Is Your Love, Night Fever e More than a woman) e con due pezzi da album precedenti, Jive Talkin' da Main Course del 1975 e You should be dancing da Children of the world del 1976. In realtà i brani inediti non furono composti appositamente per la colonna sonora, ma avrebbero dovuto far parte di un nuovo album di inediti che la band anglo-australiana stava registrando negli studi del Castello D'Herouville di Parigi, dove stavano remixando un doppio disco live, Here At Last...Bee Gees Live, inciso durante il tour americano. Quando Robert Stigwood propose di scrivere alcune canzoni per un film che si sarebbe dovuto chiamare Saturday Night, i Bee Gees si limitarono ad adattare i brani al tema della pellicola, consegnandoli pochi giorni dopo. Il brano Night Fever offrì al produttore l'idea per il titolo del lungometraggio: La Febbre del Sabato Sera.

Febbre intesa sia come eccitazione che come stordimento, parola perfetta per la sua ambivalenza, un mix di piacere e pericolo ideale per descrivere il mood di quelle notti infinite sulle piste da ballo. La romantica How Deep Is Your Love doveva essere originariamente cantata da Yvonne Elliman, la Maria Maddalena di Jesus Christ Superstar, alla quale poi è stata affidata la struggente If I Can't Have You. L'emozionante More than a woman compare nell'album in due versioni, quella originale dei Bee Gees e quella soul dei Tavares, che sono riusciti nell'impresa di migliorare un brano già perfetto. Open Sesame dei Kool & The Gang e Disco Inferno dei The Trammps sono due capolavori del funk, K-Jee degli M.F.S.B. è un saggio dell'inconfondibile Philly Sound, Calipso Breakdown di Ralph McDonald e Salsation di David Shire sono due spumeggianti strumentali latin, A Fifth Of Beethoven di Walter Murphy è un'irresistibile versione disco della Quinta di Beethoven, poi campionata da Robin Thicke nella sua When I get you alone del 2002. L'album vinse nel 1979 cinque Grammy e negli Stati Uniti conquistò quindici dischi di platino, rimanendo per ventiquattro settimane in cima alla Billboard 200. Prima della pubblicazione del leggendario Thriller di Michael Jackson, la colonna sonora di Saturday Night Fever è stato il disco più venduto di sempre con oltre 40 milioni di copie.

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