Tecnologia
April 16 2020
Prima dell'emergenza di Covid-19 in pochi avevano ascoltato così frequentemente la parola "saturimetro" ovvero lo strumento che serve per misurare e monitorare il livello di saturazione di ossigeno nel sangue. Le conseguenze del coronavirus hanno invece reso questo dispositivo molto popolare poiché serve per valutare la gravità dei pazienti usando un parametro essenziale: la quantità di ossigeno che si riesce a immagazzinare.
Il saturimetro, conosciuto anche con il nome di ossimetro o pulsiossimetro, è oggi disponibile anche in contesti extra ospedalieri grazie a prodotti completamente automatici ed economici che generalmente vengono posizionati sul dito della mano. Oggetti che in questo periodo sono diventati quasi introvabili proprio come le mascherine.
Il saturimetro è composto da diverse componenti: una sonda, un'unità di calcolo e un display. La sonda è l'elemento che permette di effettuare il rilevamento e attraverso una pinza si può posizionare sul dito ma anche sul lobo dell'orecchio. In caso di neonati si usa invece il piede. L'unità di calcolo è un vero e proprio micro computer che elabora i dati, li traduce in una specifica unità di misura e li mostra sul monitor del dispositivo.
Il procedimento tecnico si basa sulla spettrofotometria, una tecnologia che analizza la differenza fra la quantità di radiazione luminosa emessa dai diodi e quella finale registrata dal rilevatore. Detto in modo più semplice, basta dire che il saturimetro è in grado di misurare la quantità di ossigeno nel sangue, più precisamente nell'emoglobina.
La saturazione viene espressa in termini percentuali usando un valore (SpO2 %) che in condizioni normali ha deve essere superiore al 95%. Se l'individuo presenta valori inferiori a questo livello si è in presenza di un fenomeno di ipossiemia, un'anomala riduzione del livello di ossigeno contenuto nel sangue. Tre sono le soglie da tenere sotto controllo: lieve ipossiemia se i livelli sono compresi tra 91 e 94%, moderata, quando i valori variano tra 86 e 90%, grave se il risultato è inferiore all'85%.
I saturimetri in commercio, facilmente reperibili online, sono molto semplici da utilizzare: basta accenderli, infilarli al dito ed effettuare la misurazione. Ne esistono di diverse marche e indicativamente hanno un costo che varia da 20 a 40 euro. Si trovano anche modelli da polso che forniscono lo stesso tipo di valori e che non sono necessariamente più affidabili.
Per effettuare una misurazione il più possibile attendibile è consigliabile usare il dito di una mano rilassata, calda ed evitare di posizionare la sonda su un dito con smalto o unghie finte. Se si hanno problemi di circolazione periferica i risultati potrebbero essere meno precisi. Bisognerebbe evitare di effettuare il rilevamento anche dopo aver fumato.
Questi dispositivi usati sia nei contesti sanitari che i quelli sportivi, ora rappresentano un valido strumento di analisi da usare facilmente a casa per monitorare le persone in caso di difficoltà respiratorie, alcune delle quali causate purtroppo dal coronavirus. Un ausilio in più che vale la pena avere insieme al termometro e che si può trovare anche in alcuni smartwatch e fitness band come i più recenti prodotti di Fitbit che hanno introdotto questa funzione grazie a un recente aggiornamento software.