chiara Ferragni
(Ansa)
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La soap dei Ferragnez sta diventando un horror

Per Donatella Versace, che con i suoi 400 milioni di patrimonio è, a detta di Celebrity Net Worth, una delle stiliste più ricche del mondo, Chiara Ferragni e il marito non avrebbero nulla di cui scusarsi. Abituata allo star system, a cui sia Fedez sia la moglie appartengono, capisco che una vip divenuta personaggio al punto da essere interpretata in numerosi film, qualche volta anche come macchietta, fatichi a comprendere ciò che è chiaro e lampante ai comuni mortali.

L’influencer ha semplicemente turlupinato i suoi seguaci, facendo credere che, se avessero comprato il pandoro della Balocco, parte del ricavato sarebbe andato all’ospedale che cura i bambini affetti da tumore. Lo stesso pare sia accaduto con le uova di Pasqua di Dolci Preziosi, anch’esse spacciate come strumento per aiutare dei minori con gravi malattie. Non so se la signora dello stile capisce che diffondere messaggi falsi non è solo mancanza di stile e abuso della credulità popolare, ma anche speculazione fatta sulla pelle di persone che soffrono, ovvero cinismo allo stato puro.

Altro che errore di comunicazione, come con aria contrita ha detto Chiara Ferragni dopo aver capito che la multa dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato non era semplicemente una sanzione pecuniaria, ma era seguita da una ammenda assai più grave del milione di euro inflitto, ovvero la censura pubblica sui social. Ci ha messo quattro giorni l’influencer che ha fatto della sua vita, di quella del marito e dei figli, un reality, a capire che l’incidente non era cosa che si sarebbe risolta schierando un team di legali per cercare di alleviare la condanna. Dopo aver detto che lei di contratti come quello con la Balocco ne fa ogni giorno, si è resa conto che la questione non si esauriva nell’assumere un professore esperto di diritto, marchi e sponsorizzazioni. Al mercato, vale a dire al pubblico che la segue, interessano poco i cavilli, ma è ben attento alla sostanza e questa non lasciava spazio a dubbi. Mentre un anno fa Ferragni aveva promesso che con le vendite dei panettoni avrebbe aiutato i bambini malati, nel contratto sottoscritto con la Balocco non c’è neppure l’ombra di qualche cosa che si chiami beneficenza. Anzi, nelle mail aziendali, che l’Autorità ha ottenuto durante l’istruttoria, si fa riferimento all’avidità dell’influencer e della sua squadra. Infatti, con un milione di compenso, quasi tutto il margine dell’operazione veniva assorbito dalle società della Ferragni.

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