Politica
November 15 2023
C’è poco da dire. Alla fine, dopo giorni di annunci ed appelli, tipo: «Non cederemo, andremo avanti» Landini oggi ha ceduto, perso, ha fatto un passo indietro, altro che avanti. Lo sciopero di venerdì nei trasporti sarà ridotto e durerà solo 4 ore. Nell’annunciarlo ha tentato di salvare la faccia attaccando il Governo «che lede i diritti dei lavoratori previsti dalla Costituzione» e ci ha messo una bella manciata di un ingrediente tipico delle grandi figuracce della sinistra, il senso di responsabilità: «vogliamo evitare grane giudiziarie per i lavoratori».
Resta la sconfitta sua e del sindacato; resta la vittoria del Ministro Salvini, che, lui si, non ha mollato il punto e forte dell’opinione del Garante sulle irregolarità di quanto organizzato dalla CGIL ha portato a casa un successo insperato per le sue proporzioni. Che è totale e non solo per la riduzione degli orari e quindi dell’efficacia dello sciopero ma anche e soprattutto per il flop comunicativo di Landini e sinistra varia.
L'ex capo della Fiom sognava una settimana di bandiere rosse, di slogan e alla fine il paese in ginocchio. Invece da quando il Garante ha chiesto il rispetto delle norme sullo sciopero il leader della CGIL si è trovato solo, abbandonato dal Pd che si è sfilato con una reattività tipica del Nazareno quando le cose vanno male, e anche dai principali mezzi di comunicazione. Sognava che Venerdì 17 fosse al tam tam principale dell’intera settimana e si trova oggi in taglio basso, sovrastato per interesse (e ci mancherebbe) dalla situazione di Gaza, l’incontro Xi Jinping-Biden, le questioni economiche sul Pil e la triste vicenda dei due giovani spariti dalle loro case in Veneto. Taglio basso, fondo dei siti, prossimo a finire anche dopo lo sport (le imprese di Sinner a Torino e la partita della Nazionale di calcio).
Un pensiero va all’atteggiamento del governo su questo tema; di fatto la situazione è stata gestita dal Ministro dei Trasporti, Salvini. Una sola voce, un solo uomo, una sola linea. Giorgia Meloni si è limitata oggi a dire che la «precettazione era condivisa». Governo unito, ed impegnato su più fronti; sindacato sconfitto e costretto al passo indietro.
D’altronde resta pur sempre venerdì 17…