Economia
August 26 2019
I bilanci delle famiglie italiane ogni anno a settembre devono fare i conti con il ritorno a scuola. Che in casa si abbiano figli piccoli, ragazzini o giovani studenti delle superiori ogni nucleo famigliare con minori a carico in questo periodo stinge la cinghia per affrontare il temutissimo "caro scuola".
Come ogni anno anche per il 2019 il Codacons ha già fatto un po' di conti in tasca alle famiglie e c'è poco da stare allegri. Il rincaro medio del materiale scolastico, dei libri e degli accessori che ogni studente ha bisogno di avere nello zaino è di oltre il 2,5%.
E (a parte i libri di testo) proprio zaini, astucci e agende sono quelle voci di spesa da mettere a bilancio che incidono di più sull'aumento dei costi.
Alzi la mano il fortunato genitori che non ha figli che chiedono di avere l'agenda brandizzata o l'astuccio di marca: che sia Peppa Pig, Spiderman, la squadra di calcio preferita o l'astuccio con l'unicorno la maggior parte dei ragazzini avrà desiderata che variano per genere ed età cui i genitori dovranno rispondere.
E rispondere stando al passo con la moda significa arrivare a sborsare fino a 140 euro per uno zaino, 40 euro per un astuccio e 25 per un'agenda.
"Figli piccolo problemi piccoli; figli grandi problemi grandi" recita un vecchio adagio e anche nel caso del caro scuola l'equazione non cambia.
Premesso che sono sempre gli studenti dei primi cicli coloro che hanno una nota spese maggiore, a seconda dell'età dei figli cambiano i costi, le richieste di libri e la quantità di materiale didattico necessaria.
Alle scuole elementari, ad esempio, la spesa media per i libri di testo della prima e seconda classe è in media di circa 22 euro l’anno, per la terza si arriva a 29 euro che lievitano a 50 euro l'anno che i bambini di quinta.
In media il materiale didattico per le elementari costa circa 200 euro l'anno, ma per i più piccoli la voce di spesa più significativa è quella che si riferisce alla mensa scolastica: circa 860 euro annue.
Già alle scuole medie, però, i costi lievitano. Accanto a sussidiario e antologia arriva, infatti, la richiesta di materiale tecnico, dizionari e libri per tutte le materie di studio.
In prima media la spesa annua è di circa 680 euro, di cui alemeno 300 sono destinati ai libri di testo e ai dizionari. A questi vanno aggiunti 200 euro per la cancelleria e 180 euro circa per zaino, diario e astuccio.
In seconda e terza la spesa scolastica si riduce e tiene in considerazione i soli libri di testo per una cifra che è di 121 euro per la seconda media e 116 per la terza.
Le noti dolente arrivano con le superiori: per chi frequenta gli istituti tecnici a incidere di più sul bilancio famigliare è il materiale didattico che arriva a costare 533 euro a famiglia.
Al liceo, invece, soprattutto per le prime classi, sono i vocabolari a gravare sulle voci di spesa. Al liceo classico, ad esempio, oltre ai 400 euro di libri che servono per iniziare la quarta ginnasio vanno aggiunti i 95 euro del dizionario di greco e gli 85 di quello di latino (senza considerare l'italiano, l'inglese o il francese). Leggermente più economico è il liceo scientifico in fatto di libri (circa 300 euro per il primo anno), ma allo scientifico pesa il costo di squadre, compassi e calcolatrici di ultime generazioni.
A conti fatti mandare un figlio a scuola, sintetizza il Codacons, incide sul bilancio famigliare di settembre per un costo che va dai 533 euro ai 1.130 euro a studente.
Cifre da capogiro che, però, possono essere abbattute con un pò di furbizia e sacrificando la moda all'economia della famiglia.
Il primo luogo evitando zaini e astucci di marca il costo del ritorno a scuola cala del 30%.
Inoltre per risparmiare è preferibile acquistare quaderni, righelli e penne presso i grandi centri commericali o i supermercati che in questo periodo traboccano di offerte promozionali e di kit "tutto incluso" a prezzo fisso.
Per i libri, invece, esiste un ricco mercato dell'usato dove trovare offerte a misura di budget ridotto. Occhio al tema delle "nuove edizioni": spesso le scuole specificano che lo studente deve arrivare il classe con la nuova edizione di questo e quel libro e in questo modo la famiglia è costretta a non servirsi del mercato dell'usato.
Grazie, però, a un'intesa stipulata tra le maggiori case editrici le "nuove edizioni" devono essere calmierate e immesse sul mercato solo se almeno il 20% del libro in questione prevede sostanziali differenze rispetto all'edizione precedente.