Difesa e Aerospazio
February 25 2021
Pensate a una notte senza luna, il mare agitato, il vento freddo dell'inverno se non anche la pioggia. E a un'imbarcazione in difficoltà a decine di chilometri dalla costa. Individuata la posizione mediante allarme satellitare o il rilevamento, a intervenire per il salvataggio sono i reparti di ricerca e soccorso (Sar) dell'Aeronautica Militare a bordo dei VH-139A e degli HH-139B, varianti con le stellette dello AW139 adatte per compiti di questo tipo, ma anche per lotta antincendio e, nel caso fosse necessario, l'intercettazione di velivoli ostili a basse prestazioni, droni in primis.
Quelli italiani in forza all'Aeronautica erano 13, ai quali nel dicembre scorso è stata data notizia che se ne aggiungeranno altri 17 che porteranno il numero complessivo degli esemplari di AW139 in servizio nei vari corpi dello Stato a 80, e tutto il mondo a quasi 1.100 in più di 70 paesi, dove sono usati per ogni tipo di missione con ormai tre milioni di ore di volo accumulate. Un capitale d'esperienza dal valore inestimabile. Per imparare a usare strumenti come il sistema elettro-ottico di avvistamento, il verricello, il radar di bordo e i dispositivi di intensificazione luminosa serve una palestra speciale che esiste presso il Leonardo Helicopter Training Center di Sesto Calende (Varese), e che per i nostri militari opera in sinergia con i reparti dell'Aeronautica Militare.
La crescita del numero di HH-139 in servizio permette anche di avvantaggiarsi mediante sinergie di tipo logistico, operativo, tecnico, certificativo e addestrativo per l'intera flotta usata da operatori governativi e con compiti di pubblica utilità. E contemporaneamente il centro lombardo permette di sviluppare esperienza dalle missioni operative per migliorare costantemente i programmi di addestramento per soddisfare anche esigenze particolari, come eseguire voli di soccorso durante le prime fasi della pandemia trasportando i pazienti infetti, trasformando l'abitacolo degli elicotteri in un ambiente di biocontenimento.
Addestrarsi per queste missioni implica, quindi, insegnare a piloti come volare in determinati scenari, agli operatori di bordo come usare il verricello e gli altri sistemi a disposizione, e significa insegnare ai medici come muoversi con esattezza nel contesto elicotteristico quando devono movimentare e trasportare un paziente o un naufrago, e il tutto preparandosi anche per affrontare eventuali emergenze che dovessero capitare all'elicottero stesso. Per simulare le condizioni nei padiglioni Leonardo di Sesto Calende ci sono pareti che simulano quelle rocciose delle Alpi, scenari di realtà virtuale che replicano la postazione del verricellista affacciato nel vuoto, consolle con software in grado di far apparire una traccia radar da identificare e trovare. Una sorta di università che forma persone in grado di salvare vite utilizzando al meglio l'elicottero.