Tecnologia
February 01 2021
Se ne stanno provando tante, se ne sono viste di ogni. Assembramenti fuori controllo quando gli ingressi dovrebbero essere scaglionati, manifestazioni contro la didattica a distanza di studenti esasperati dalle giornate spese davanti al pc, plurimi segnali differenti che spingono alla medesima conclusione: la scuola italiana si sta trasformando in un incubo, anzi in un inferno. E oggi che oltre 8 milioni di studenti tornano in classe, le preoccupazioni aumentano.
Però il disfattismo non paga, occorre intercettare soluzioni pratiche, utili, per consentire di svolgere le lezioni in presenza in sicurezza. C'è la rilevazione della temperatura agli ingressi, si è pensato a banchi isolati e mobili, a barriere in plexiglass e a un uso obbligatorio e disciplinato delle mascherine, ma forse un aiuto può venire da strade meno visibili, tecnologiche, che hanno già dimostrato la loro efficacia in altri ambiti e settori.
Una di queste è l'RFID, termine che a qualcuno potrebbe suonare familiare perché ha una storia lunga e una letteratura consolidata. Abbreviazione di «radio-frequency identification», fa quello che il nome suggerisce: facilita il passaggio di informazioni attraverso onde radio. Permette di raccogliere dati in maniera veloce, economica, affidabile. Nel caso delle scuole, di tenere d'occhio i punti di maggior passaggio, quindi tentare di governare il rischio di concentrazioni eccessive di persone; il tracciamento rapido dei contatti di una persona risultata positiva; l'utilizzo o meno di un oggetto a disposizione di tutti, come un computer portatile o un tablet, per determinare se è necessario sanificarlo. O tenerlo d'occhio, se a qualcuno venisse la strana idea di portarselo a casa. Per tutto ciò basta un piccolo tag, un oggetto minuscolo che sta in un tesserino o nelle chiavette simili a quelle che si usano per evitare di inserire centesimi e monetine nelle macchinette del caffè. O, in un ambito più consumer, quei dispositivi che si agganciano alle chiavi per ritrovarle quando temiamo di averle smarrite.
Panorama.it ha discusso di questa opportunità percorribile in ambito scolastico con Mark Jolley, solutions sales director per Europa, Medio Oriente e Africa di Zebra Techologies, azienda americana tra i leader nelle soluzioni di identificazione automatica. I dubbi sono tanti: privacy, sicurezza, fattibilità, benefici. Proviamo a chiarirli. «Il nostro dispositivo MotionWorks Proximity può contribuire a ridurre giorni di assenza fra studenti e personale scolastico durante l'emergenza pandemica» è la promessa di Jolley.
Ci spieghi come.
Gli algoritmi dell'applicazione del dispositivo acquisiscono i dati di rilevamento della prossimità delle persone coinvolte e li inviano al cloud. Le analitiche di sistema generano così un evento di prossimità quando studenti, personale e visitatori si trovano nelle immediate vicinanze. I report forniscono utili informazioni sui comportamenti di distanziamento sociale osservati, permettendo di elaborare strategie di coaching e feedback.
In pratica, si vede quello che funziona e quello che non va. E, nel secondo caso, si hanno elementi per correggerlo.
Questa soluzione può aiutare le scuole a rimanere aperte in sicurezza, il sistema di tracciamento registra infatti lo storico dei contatti avvenuti, fornendo un report che aiuta a determinare la possibile esposizione di alunni, insegnanti o visitatori durante l'utilizzo del dispositivo, nel momento in cui ci dovesse essere un caso sospetto. Inoltre, questa include molteplici livelli di contatti nella registrazione della tracciabilità - come durata, data e ora dell'avvenuto contatto - e l'accesso ai dati può essere limitato solo a coloro che sono autorizzati alla visualizzazione e gestione dei dati. Ciò consente di intraprendere un'azione immediata per isolare il caso e ridurre la diffusione.
Sono necessari interventi strutturali complessi per far partire un sistema di questo tipo?
Per la soluzione MotionWorks Proximity di Zebra, non è richiesta un'infrastruttura IT dedicata. Tutto passa da un dispositivo indossabile dalle dimensioni e dal peso ridotti, assolutamente sicuro, che può essere assegnato individualmente a ogni studente, membro del personale o visitatore e funziona tramite WiFi e Bluetooth. Garantisce la mobilità, la sicurezza e il controllo necessari insieme alla scalabilità. L'installazione può essere effettuata in pochi giorni, con il supporto diretto o da remoto dell'azienda, e senza la necessità di dotarsi di infrastrutture aggiuntive.
Ci fa qualche esempio pratico sul suo utilizzo quotidiano?
Da anni i campus universitari di tutto il mondo utilizzano tessere e badge che integrano la tecnologia RFID come mezzo per monitorare la posizione di studenti, professori e altro personale della facoltà all'interno del campus, con l'intento di tenerli al sicuro in caso di situazioni potenzialmente pericolose. Queste tessere e badge consentono di individuare rapidamente una persona che non si trova e inviare, se necessario, assistenza. Questa tecnologia può anche essere utilizzata per individuare intrusi, identificare assembramenti non programmati o risolvere conflitti non previsti. Inoltre, l'RFID può aiutare le scuole a gestire meglio l'assenteismo registrando ad esempio quali studenti non si sono presentati a scuola (o sono usciti prima) in un dato giorno. Ciò non solo è un incentivo alla frequenza, ma aiuta anche le scuole a documentare le presenze.
Come si lega questo schema con la pandemia in corso?
Utilizzando tessere e badge che integrano l'RFID e monitorando così le aree a più alta affluenza, le scuole possono determinare più facilmente chi è entrato in contatto con studenti che poi risultano positivi. Quando le situazioni evolvono così rapidamente, avere questo livello di visibilità è fondamentale per aiutare a mantenere al sicuro la popolazione scolastica.
E per quello che riguarda i beni fisici di una scuola?
Si riesce a controllare se un oggetto è stato utilizzato o meno e se deve essere sanificato. Con dispositivi RFID, gli insegnanti possono scansionare i tag applicati sugli asset in uso nella scuola per determinare quando è stato disinfettato l'ultima volta e se è pronto per essere utilizzato. Un sistema di gestione delle risorse tramite RFID può aiutare le scuole ad etichettare le dotazioni scolastiche di valore come computer o strumenti di laboratorio. Avere a disposizione questo tipo di informazioni può aiutare i dirigenti scolastici a contenere i costi riducendo la necessità di acquistare apparecchiature extra non necessarie.
Quando si parla di controllo a distanza e monitoraggio, scatta sempre il campanello d'allarme della privacy. Il sistema è sicuro?
I dati non devono essere per forza associati a un ID individuale, ma possono essere anonimi, così da permettere una facile lettura, garantendo rispetto della privacy e tutela delle informazioni degli individui. Il tracciamento dei contatti accurato e automatizzato può aiutare le scuole a identificare rapidamente studenti e personale a rischio e sottoporli a opportuni accertamenti, limitando una potenziale chiusura generalizzata delle strutture.