Lifestyle
January 16 2014
"Seedorf arrogante, porta rispetto a chi per vederti camminare paga il biglietto". Anno 2012, l'avventura di Clarence Seedorf in maglia rossonera è agli sgoccioli e non tutti i tifosi sono d'accordo nel tributare all'olandese una standing ovation senza appello per i suoi dieci anni a Milano. In tanti ormai da tempo gli contestano prestazioni al limite del provocatorio. "Gioca da fermo", "ruba lo stipendio", "è il cocco di Berlusconi". Il campione non si discute ma l'atteggiamento del fuoriclasse orange fa indispettire non pochi appassionati in curva Sud. Simpatia e antipatia che divide il popolo rossonero e che nella scorsa estate torna a farsi sentire a gran voce con uno striscione esposto sulla facciata della sede di via Turati. "Seedorf, no grazie".
E' il 23 maggio scorso e all'una e mezza di notte la Digos fa in tempo a fermare e schedare tutti i responsabili, appartenenti al tifo organizzato rossonero. Alla pubblicazione dello striscione buona parte del tifo milanista insorge sul web: impossibile criticare un giocatore che ha fatto la storia del club e scritto pagine indimenticabili, inaccettabile l'aut aut sui muri della sede. Alla base del fastidio c'è però proprio l'atteggiamento di Clarence Seedorf che secondo alcuni sarebbe una mancanza di rispetto alla curva, allo stile Milan e al mood "cuore e sudore" con cui va difesa la maglia rossonera in campo. Le discussioni continuano ma dopo pochi giorni arriva la conferma di Allegri in panchina e l'ipotesi Seedorf svanisce, per il momento.
Il giocatore va al Botafogo e pochi mesi dopo deve rapportarsi con nuove critiche: nel periodo più duro per il club i tifosi lo contestano pesantemente durante l'allenamento. Alcuni lo accusano nuovamente di scarso impegno, la frase "cammina in campo" torna a farsi sentire. E in Brasile rimbomba come offesa vera, considerando i ritmi a dir poco blandi del campionato carioca. Altri gli rinfacciano di pensare troppo alla panchina del Milan ma il Botafogo si riprende e l'avventura brasiliana termina con qualche lacrima e tanto affetto. Clarence è arrivato a Milano ma la sua investitura non convince tutti, anzi. L'esperienza in campo non sembra compensare quella inesistente in panchina, almeno nell'ideale dei tifosi del Milan. Quel che è certo è che da oggi non gli si potrà più criticare di camminare in campo.