Calcio
January 22 2021
Milan o Inter, con i rossoneri favoriti perché conservano 3 punti di vantaggio a 90 minuti dalla fine del girone d'andata e, dunque, hanno a disposizione anche solo il pareggio nell'ultima giornata. La volata per il titolo di campione d'inverno della Serie A è un affare tutto milanese. Le altre, a partire da Roma, Juventus e Atalanta, sono tagliate fuori dall'aritmetica perché non possono in nessun caso arrivare a quota 40. Potrebbe in linea teorica il Napoli che deve recuperare il match di Torino contro la Juventus, motivo per cui in caso di arrivo a 40 di Milan e Inter bisognerà attendere il recupero della sfida dell'Allianz per la proclamazione ufficiale.
Il Milan ha, nei confronti dell'Inter, anche il teorico vantaggio del confronto diretto avendo vinto il derby d'andata 2-1 in casa dei nerazzurri. Conterà tantissimo alla fine del campionato, non adesso perché a metà strada la regola (non scritta) è che in caso di parità di punti si calcoli la differenza reti generale. Che dice +20 per i rossoneri (attesi da Milan-Atalanta) contro il +22 dei nerazzurri (Udinese-Inter all'ultima).
Girare per primi la boa di metà campionato non assegna nessun titolo. Eppure non è solo una soddisfazione platonica. Essere primi non è garanzia di vittoria finale, ma i precedenti dicono che chi comincia davanti il girone di ritorno ha buone possibilità di conquistare lo scudetto. Dall'introduzione dei tre punti nel 1995-1996 solo 7 volte su 26 non è accaduto e se si restringe il campo all'era post-Calciopoli l'unica volta che abbiamo assistito al ribaltone riguarda (in due occasioni) Napoli e Juventus con i partenopei rimontati dai bianconeri.
Il precedente fresco è della stagione 2017-2018. Napoli primo a metà strada con la Juventus staccata e poi vincente in rimonta. Era successo anche nel 2015-2016, quella di Allegri post finale di Champions League a Berlino. Inizio disastroso dei bianconeri, piccola ripresina e a metà campionato un distacco di 2 punti (41 a 39). Poi a febbraio sarebbe arrivato il sorpasso nello scontro diretto dello Stadium con gol di Zaza nel finale e, in seguito, il crollo dei partenopei con scudetto conquistato dalla banda di Allegri.
Tornando indietro nel tempo si deve risalire al periodo pre-Calciopoli per trovare altri campioni d'inverno che non si sono confermati a maggio. Addirittura è capitato 5 volte tra il 1998 e il 2003. Andò male alla Fiorentina di Trapattoni nel 1998-1999, superata dal Milan di Zaccheroni, ma anche dalla Lazio nel testa a testa scudetto con i rossoneri. Poi toccò alla Juventus di Ancelotti (1999-2000) girare a prima a metà strada e perdere lo sprint contro la Lazio di Eriksson nella famosa domenica della pioggia di Perugia.
Nel 2001-2002 i bianconeri si vendicarono contro la Roma di Capello, incapace di replicare in primavera la corsa dell'autunno, e contro l'Inter di Cuper caduta il 5 maggio all'Olimpico in un drammatico (sportivamente parlando) confronto con la Lazio. Nel 2002-2003 ancora rimonta Juventus ai danni del Milan di Ancelotti, con vittoria decisiva nello scontro diretto a San Siro e, infine, nel 2003-2004 harahiri della Roma di Capello a vantaggio del Milan di Ancelotti. Poi più basta con l'eccezione già citata del duello Napoli-Juventus.
Se si allarga la visuale dei precedenti a tutti i tornei a girone unico, la classifica dei titoli d'inverno vede primeggiare la Juventus anche se con un numero di affermazioni leggermente inferiore rispetto agli scudetti di maggio. Segno che i bianconeri hanno storicamente la capacità di sfruttare al meglio la fase discendente del campionato.
Ecco il numero di volte che ciascuna squadra è arrivata in testa alla classifica a metà campionato:
Juventus 31
Inter e Milan 17
Roma 6
Bologna, Napoli e Fiorentina 5
Torino 3
Lazio e Cagliari 2