Vista da qui, l'Italia del pallone che calcia e scalcia con la promessa di ritornare grande sotto la guida di Antonio Conte pare bella e convincente. Merito di alcuni senatori, che in azzurro hanno già scritto pagine importanti. Ma anche e soprattutto di aspiranti campioni che presto o tardi busseranno ai cancelli di Coverciano con la pazza idea di vestire il tricolore. Scegliamo noi, questa volta si gioca con il 3-4-3, sperando che chi sta davanti abbia voglia di dare una mano a chi gioca dietro. La formazione? Eccola, da destra a sinistra: Donnarumma; Abate, Barzagli, Izzo; Candreva, Montolivo, Jorginho, Bonaventura; El Shaarawy, Destro, Insigne.
OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images Gianluigi Donnarumma (Milan). D'accordo, commette qualche errore e un paio di leggerezze che potevano cambiare il volto alla partita. Ma giocare un derby a 16 anni vale un carico d'emozione che perdona (quasi) tutto. La parata su Icardi, poi, è da portiere vero. ▲ OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images Ignazio Abate (Milan). Galoppa da par suo sulla fascia destra con un'autorevolezza da far venire i lucciconi pure a Conte. Dalle sue parti, non passa lo straniero vestito di neroazzurro. ▲ Marco Luzzani/Getty Images Andrea Barzagli (Juventus). Niente di nuovo sul fronte bianconero. La migliore intuizione del mercato juventino degli ultimi dieci anni è un difensore che sa sempre fare la cosa giusta al momento giusto. Il senso della posizione, la virtù che crea il vuoto tra lui e moltissimi altri. ▲ Gabriele Maltinti/Getty Images Armando Izzo (Genoa). Ventitrè anni e un futuro denso di promesse per il ragazzo cresciuto con la maglia del Napoli cucita sul cuore. Prende a braccetto la coppia Zarate-Bernardeschi e gli impedisce di fare baldoria. Scelte giuste e puntuali. Da manuale. ▲ ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images Antonio Candreva (Lazio). Anche nelle giornate meno fortunate, sa essere dirompente e determinante con giocate di alta scuola, il suo marchio di fabbrica. A Udine è una baraonda, ma quando parte lui si accende la luce. E si vede. ▲ GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images RICCARDO MONTOLIVO - Il centrocampista azzurro ha 31 anni ma non ha ricevuto ancora nessuna offerta di rinnovo dal Milan. Potrebbe decidere di chiudere la carriera in MLS. ▲ Francesco Pecoraro/Getty Images Jorginho (Napoli). Alzi la mano chi ha visto Saponara. Il giocatore dell'Empoli, l'avversario più temuto dal popolo del San Paolo, si perde tra le gambe e la grinta del brasiliano fatto italiano, che non gli fa vedere palla per tutta la partita. ▲ Marco Luzzani/Getty Images Giacomo Bonaventura (Milan). La solita generosità che dura 90 minuti e più e quell'abitudine per le scelte buone che lo fanno diventare utilissimo, meglio, indispensabile. Gira a Niang il pallone del 3-0. Con lui, è sempre valzer. ▲ ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images Stephan El Shaarawy sarà riscattato dalla Roma ▲ Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images Mattia Destro (Bologna). Al Dall'Ara lo sapevano tutti. Sapevano che presto o tardi Mattia avrebbe segnato anche contro la Sampdoria. Perché l'ex rossonero si esalta davanti al pubblico di casa. Lo dicono i numeri: settimo gol stagionale, settimo centro a due passi dalle Torri. E' tornato il bomber, un'ottima notizia per il calcio italiano. ▲ CARLO HERMANN/AFP/Getty Images Lorenzo Insigne (Napoli). Lo dice pure il presidente De Laurentiis: "Insigne calcia come Diego". Tradotto, è un fenomeno che sta percorrendo la strada per diventare fuoriclasse assoluto. Che Dio lo preservi per l'Europeo. Quando gioca così, è praticamente imprendibile. Il gol del sorpasso in tinta azzurra è da amarcord. ▲