I prezzi degli abbonamenti crescono. Il calcio cerca un pubblico di èlite

Sarà l’effetto dell’inflazione o, molto più facilmente, la voglia dei club italiani di monetizzare una stagione che ha visto il rilancio anche su scala internazionale seppure senza arrivare ad alzare alcun trofeo. La campagna abbonamenti per la prossima Serie A sta riservando sorprese poco piacevoli ai tifosi del nostro campionato: aumenti medi del 10-15% in tutti i settori, con autentici salassi laddove il posto allo stadio costa di più ma senza risparmiare anche le zone più popolari degli impianti.

Con l’aggravante che si tratta della conferma di una tendenza iniziata non appena è finita l’emergenza della pandemia e gli impianti sono stati riaperti interamente al pubblico; c’è stata la corsa alla presenza fisica al fianco della propria squadra del cuore (il campionato appena concluso ha visto numeri da record per Napoli, Milan, Inter, Roma e Lazio ma non solo) e di conseguenza le società hanno deciso di alzare la posta.

LA JUVENTUS IN CONTROTENDENZA

Facendo un giro tra le offerte delle big, si è salvato solo chi ha vissuto gli ultimi dodici mesi pericolosamente come la Juventus. Dopo anni di vertiginosa salita, per la prima volta il prezzo delle tessere stagionali allo Stadium scende e nemmeno di poco: il costo minimo per le curve Nord e Sud, in fase di rinnovo abbonamento, passa da 650 a 529 euro e lo stesso vale per tutte le aree dell’impianto con sconti che possono toccare i 300 euro nella Tribuna Est (da 1.000 a 699). La Juventus ha scelto di modificare anche la struttura della sua campagna con la doppia opzione ‘Base’ e ‘Full’: la seconda costa un po’ di più ma regala vantaggi nei cambi nominativi, nella prelazione sulle varie coppe e nell’acquisto di biglietti extra a prezzi speciali.

ABBONARSI A UN CLUB RISTRETTO E PRIVILEGIATO

La caratteristica diffusa è proprio questa: l’abbonamento viene ‘spennato’ ma la proposta che gli si fa è quella di entrare in un club ristretto dove sarà più semplice anche poter far vedere la partita a parenti e amici. Inter e Milan hanno aperto la strada in primavera, privilegiando la fedeltà nella distribuzione dei preziosissimi tagliandi per gli EuroDerby e, nel caso dei nerazzurri, per la finale di Champions League a Istanbul. Niente tessera, niente trasferta in terra turca e nemmeno posto davanti al maxischermo di San Siro.

INTER E MILAN, PREZZI IN RIALZO

Le milanesi, però, trainano la classifica dei rincari. La Curva Nord covo degli ultras interisti passa da 269 a 310 euro, stesso prezzo della Sud dove però non è compreso il biglietto del derby che andrà acquistato a parte. Un secondo anello rosso costa 575 euro (erano 485), una poltroncina di lusso sale a 2.850 (2.250). Sulla carta aumenti giustificati dall'ultima ottima stagione della squadra di Simone Inzaghi, ma a preoccupare molti tifosi è il trend di crescita.

Un tesserato al primo anello arancio, ad esempio, ha scontato negli ultimi cinque anni il raddoppio del costo del proprio abbonamento: da 895 a 1.350 euro. Settore non certo popolare, non lo è mai stato, ma che era comunque il punto di ritrovo di Inter Club storici che ora fanno i conti con l'inflazione da Inter e in alcuni casi passano. Un rischio calcolato, se è vero che già prima del blocco del Covid l'Inter era riuscita a creare una lista d'attesa e che la campagna è andata a gonfie vele perché la passione supera tutto.

Il Milan ha applicato, in fase di rinnovo, aumenti medi del 7% rispetto alla scorsa stagione. Andare in Curva Sud costerà 280 euro mentre nel secondo anello verde, senza però il biglietto del derby che dovrà essere acquistato a parte in un'altra zona di San Siro, si scende a 260. Secondo anello rosso da 450 a 580 euro a seconda dei settori e poltroncine che in fase di rinnovo arrivano a 2.800 euro. Per chi inizia ora la sua storia con il Milan, invece, le tariffe salgono. Una curva, ad esempio, arriva a 430 euro (ammesso si trovi), come a pagare una sorta di fee di ingresso prima di rientrare nel girone dei privilegiati.

LE ROMANE LOW COST

Roma e Lazio hanno fatto una scelta diversa, tenendo pressoché invariati i prezzi e puntando a riempire l’Olimpico. Ai giallorossi è riuscito per quasi tutta la passata stagione e la vendita delle tessere è andata benissimo, visto che si è già raggiunta la fatidica quota 40.000 con valori popolari in tanti settori: 269 euro in fase di rinnovo per la Sud (323 se nuovo), 339 per i Distinti e 715 per la Tevere Centrale. La Lazio sogna di sfondare quota 30.000 tessere e ha scelto anch’essa di non calcare sul listino.

C’è poi il Napoli, come tradizione ultimo tra le grandi a muoversi per la campagna abbonamenti. Un anno fa sottoscrivere l’impegno stagionale costava 269 euro nelle curve A e B, 499 nei Distinti e dai 749 ai 999 nelle tribune. Lo scudetto potrebbe spingere De Laurentiis a rivedere al rialzo le cifre ma tutto è avvolto nel mistero. La presentazione della campagna abbonamenti è prevista per i giorni del ritiro a Dimaro in Trentino e allora si capirà. C'è chi sostiene che verrà messa una soglia massima (30.000?) di tessere per evitare il sold out e lasciare margine di manovra sui prezzi delle singole gare; lo fanno già in tanti e potrebbe farlo anche il Napoli. Ma per saperne di più i tifosi partenopei dovranno attendere ancora quale settimana.

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