serie a tempo recupero arbito regolamento fifa collina mondiale
Getty Images
Calcio

Serie A, non passa la moda dei maxi recuperi

La linea dei maxi recuperi imposta dalla Fifa al Mondiale in Qatar non ha sfondato in Italia. Lo si era capito ascoltando le indicazioni del designatore Rocchi prima della ripresa del campionato e la conferma si è avuta nel turno di gennaio: maggiore attenzione alle perdite di tempo, recuperi pressoché integrali in caso di revisioni Var o infortuni particolarmente lunghi, però la media complessiva si è alzata di meno di un minuto rispetto alla prima parte della stagione: 8'24'' contro 7'33''.

La partita più lunga è stata Spezia-Atalanta, durata 102'07'' con due corposi extra sia nel primo che nel secondo tempo. Entrambi giustificati ampiamente, però, da quanto accaduto in campo: un brutto scontro tra Zapata e Zoet con gioco a lungo fermo prima dell'intervallo e una revisione Var, 6 ammonizioni, 4 slot per i cambi oltre alla rete del pareggio bergamasco in pieno di tempo di recupero nella ripresa. Insomma, sarebbe andata così anche prima del Mondiale e lo stesso vale per Salerninata-Milan (100'38'' totali) dove i 9 minuti chiamati oltre il novantesimo sono stati dovuti a due chiamate al Var dell'arbitro Fourneau e alle sostituzioni.

Nel complesso solo tre partite - c'è anche Sassuolo-Sampdoria - si sono prolungate oltre la soglia dei 100 minuti. Tutte le altre sono rimaste al di sotto con il record 'negativo' nel big match di San Siro tra Inter e Napoli, durato 94'15''. Attenzione, però, perché i dati totali possono trarre in inganno. La sfida diretta dall'arbitro Sozza, pur essendosi risolta con due recuperi mini di 0 e 4 minuti, è stata una di quelle che ha registrato il tempo effettivo maggiore: 56'01'' che corrisponde al 59% della presenza in campo dei calciatori.

In testa a questa classifica c'è Torino-Verona con 60'42'' (61%) che a sua volta è uno dei match in cui si è rimasti al di sotto dei 100 minuti di gioco totale. Lo stesso vale per Roma-Bologna (58'08'' per il 59%), e Udinese-Empoli (56'20'' per il 58%). Dove, invece, si è visto meno calcio vero è stato proprio all'Arechi di Salerno con 46'41'' e solo il 46% sul totale; eppure Fourneau è uno degli arbitri che ha abbondato nel concedere il recupero finale. La morale? Non c'è un automatismo tra maxi recuperi e tempo effettivo giocato perché i minuti che si perdono sono dispersi in realtà nei rivoli delle mille situazioni della partita che difficilmente si possono quantificare allungando l'attesa del fischio finale.

La realtà è che molto, se non tutto, dipende dall'atteggiamento dei calciatori e dell'arbitro: lungaggini sulle rimesse e sui calci di punizione, ad esempio, erodono una gran parte del tempo effettivo senza poter essere realmente recuperate. Il punto finale potrebbe essere inserire nel regolamento il tempo effettivo come in altri sport, a partire dal basket. Significherebbe, però, modificare alla radice la natura del calcio che è uno spettacolo più fluido. Siamo sicuri che sia una buona idea?

YOU MAY ALSO LIKE