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Salute

Quando il sesso fa bene al cervello

Riduce lo stress, migliora l'umore, e da oggi si scopre che rende anche più intelligenti. Stiamo parlando del sesso. Studi scientifici svolti da un gruppo di ricercatori della McGill University, in Canada, hanno cercato di determinare se il sesso fosse correlato alla funzione della memoria nelle studentesse universitarie sane, e in che misura. E con non poca sorpresa hanno scoperto che sì, il sesso, fa bene alla memoria.

n uno studio pubblicato su Archives of Sexual Behavior, i ricercatori hanno chiesto a 78 donne eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 29 anni di autodichiarare la frequenza dei rapporti sessuali e di completare un test di memoria computerizzato composto da parole astratte e volti neutri. I risultati hanno mostrato che le giovani donne che hanno rapporti sessuali frequenti ricordano più facilmente le parole astratte, ma non i volti, rispetto alle loro controparti meno attive sessualmente.

A confermarlo, come riportato su Panorama in edicola, è anche uno studio congiunto di varie università americane e pubblicato sulla rivista scientifica Gerontology. La ricerca, condotta su un gruppo di uomini tra i 56 e i 68 anni, ha osservato che disfuzioni erettili di poco conto sono associate a una perdita progressiva della memoria. All'opposto, quando «a sud del corpo» tutto continua a funzionare a dovere, la testa non perde un colpo. Nemmeno per sbaglio.

A confermare la correlazione tra sesso e memoria è la dottoressa Alessandra Graziottin, direttrice del Centro di Ginecologia Resnati San Raffaele che, interpellata da Panorama, ha raccontato come «il sesso può fungere da campanello d'allarme per problemi più gravi. Un problema di erezione, per esempio, può anticipare di almeno tre anni un problema cardiovascolare che va da una semplice crisi ipertensiva a un possibile infarto».

C'è un motivo per cui il sesso è così bello, ed è tutto merito del cervello. Durante l'attività sessuale, una marea di ormoni del benessere vengono rilasciati in tutto il nostro corpo, accendendo i centri di ricompensa nel nostro cervello. Questo ci fa sentire più appagati, elimina lo stress e stimola la nostra attività cerebrale al punto da creare nuove cellule e migliorare il nostro libello di memoria e attenzione.

Tornando alla mente e all'impatto che una sana e buona attività sessuale può avere sulla nostra memoria e sul nostro cervello, la gli studi della McGill University hanno scritto di una particolare correlazione tra il fare sesso e l'ippocampo. Alcuni studi hanno scoperto che la frequenza dei rapporti sessuali è utile per migliorare le funzioni cognitive aumentando la neurogenesi nell'ippocampo, un'area del cervello coinvolta nell'apprendimento e nella memoria. Inoltre, altri studi hanno dimostrato che l'esercizio aerobico, come la corsa, aumenta la neurogenesi. I ricercatori della McGill hanno ipotizzato che il sesso possa essere dunque considerabile come una forma di esercizio fisico, e quindi proprio per questo motivo potrebbe avere lo stesso effetto e migliorare le funzioni della memoria e la capacità di apprendimento.

La scienza dimostra anche come lo stress cronico sia uno dei più forti inibitori della memoria e della neurogenesi nell'ippocampo. Più lo stress è forte, più blocca la neurogenesi. La buona notizia è che fare sesso può contrastare questi effetti soppressivi. «Avere una buona attività sessuale con relazioni affettive significative è un alleato prezioso per la salute nell'arco della vita» ha sottolineato la professoressa Graziottin «Sostanzialmente perché avere una buona sessualità richiede che la persona sia sotto il comandante dei tempi di pace. Il comandante dei tempi di pace è il parasimpatico che ha come generale principale il nervo vago. Per poter fare l'amore di gusto sia uomini che donne devono essere sotto il comandante in tempo di pace perché altrimenti - con riferimento agli uomini - non è possibile parlare per esempio di erezione». Perché? «Gli eccessi di cortisolo e adrenalina, l'erezione o non compare o va giù» ha continuato la sessuologa «quindi uno dei pre requisiti è che la persona che vuole fare l'amore di gusto e bene deve essere calma».

Altri studi hanno dimostrato che anche i rapporti sessuali possono ridurre i livelli di ansia. Le donne hanno riferito di aver sperimentato livelli più bassi di sintomi d'ansia il giorno successivo al rapporto sessuale rispetto a quando non avevano fatto sesso il giorno precedente. Questi studi hanno indotto i ricercatori a proporre che le donne che fanno sesso più frequentemente beneficiano di tassi più elevati di neurogenesi, grazie alla diminuzione dei livelli di stress e di ansia.

Anche la depressione è stata associata a un'alterazione della neurogenesi e della funzione della memoria. Ed ecco che fare sesso è anche associato a una diminuzione dei sintomi della depressione.

«È più facile avere trasgressioni e stravizi vari, tra cui l'alterazione dei bioritmi del sonno quando si è single rispetto a quando si è in una relazione o si vive una relazione molto insoddisfacente» ha continuato la professoressa Graziottin, «la relazione di coppia affettuosa, serena, è caratterizzata da indicatori di salute migliore su tutti i fronti perché si fa una vita più regolata, perché una serenità affettiva non cerca compensazioni in altri campi e perché avere una vita sessuale appagante ci offre miglioramenti e benefit anche a livello della nostra salute».

Tra i reattori fondamentali per il cervello c'è la secrezione dell'ossitocina. «L'ossitocina» ci spiega la professoressa Graziottin «scrive nel cervello delle persone chi ci rende in quel momento felici. Tanto che, per esempio, aumenta nel sangue e cervello anche di una mamma con il proprio bambino, ma aumenta anche quando riceviamo un bacio o una carezza desiderata».

Una curiosità: «un bacio appassionato, ricevuto dalla persona che si ama o con cui si è in una relazione serena, fa scattare nel nostro cervello un meccanismo bellissimo dovuto dalla secrezione di testosterone che viene passato, per via breve, dalla bocca al cervello» spiega Graziottin «un bacio appassionato stuzzica e non è solo un indicatore di grande presa, ma ha anche dei correlati neurochimici ed endocrini eccezionali».

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