Stupro francia minori
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Sessualizzazione inadeguata e stupri: la piaga sociale che colpisce i minori

Lo stupro collettivo è un argomento che ho già affrontato nel recente passato. Il fatto che, tale fenomeno, si stia verificando sempre con maggiore frequenza richiede necessariamente una riflessione relativa alle motivazioni soggiacenti a tali atti. L’urgenza è ora quella di comprendere per consentire di ragionare in termini di prevenzione.

La criminalità sessuale minorile è un fenomeno ancora troppo poco approfondito. Si tende a equiparare i “juvenile sexual offenders” (JSO) a delle versioni più giovani degli autori di reati sessuali adulti. In realtà i JSO comprendono un gruppo eterogeneo di soggetti, la maggior parte dei quali non sviluppa disturbi parafilici o commette crimini sessuali da adulti. Uno degli elementi che può contribuire all'avvio o al rafforzamento di fantasie e interessi sessuali atipici, da ricerche recenti,parrebbe essere la pornografia. Sebbene sia stato stimato che i minorenni commettano solo dal 3 al 15% dei reati relativi alla pornografia infantile, vi sono indicazioni che vi sia stato un aumento delle condanne per possesso di materiale pedopornografico, anche tra gli adolescenti. Dai dati a disposizione emergerebbe una prevalenza molto più elevata di malattie mentali e uso di sostanze tra i giovani in carcere per JSO rispetto alla popolazione adolescenziale generale. Sono pochi gli studi sulle malattie mentali tra la popolazione adulta di autori di reati sessuali, e ancora meno tra i giovani autori di reati sessuali. Se però si rileva tra gli autori di reati sessuali adulti con comportamento parafilico e non parafilico alti tassi di comorbilità con disturbi psichiatrici, in particolare umore, ansia, abuso di sostanze e disturbi della personalità, tra i minorenni sarebbero prevalenti il disturbo della condotta, il disturbo dell'adattamento con umore depresso, l'ADHD e la fobia sociale. Il comportamento sessuale violento non può essere spiegato in modo generalista attraverso una teoria esplicativa unica perché è frutto di una sovrapposizione di processi individuali, psicologici e sociali, tutti mediati dall'ambiente di sviluppo e di apprendimento. Inoltre, non è chiaro perché i fattori di vulnerabilità e situazionali identificati conducano alla violenza sessuale.

Uno dei fattori di rischio degli autori di reati sessuali minorenni più studiati è il background familiare. La famiglia è l'ambiente di apprendimento più importante durante l'infanzia e il contesto sociale primario in cui i bambini apprendono atteggiamenti e comportamenti accettabili. Le teorie criminologiche hanno dimostrato che i fattori familiari sono strettamente legati alla delinquenza generale. Più specificamente, è ben noto che un contesto familiare disfunzionale è un fattore di rischio coinvolto nell'eziologia della violenza sessuale minorile. Ci sono forti evidenze che i JSO hanno tassi più elevati di vittimizzazione multipla – fisica, sessuale, emotiva e/o trascuratezza – durante l'infanzia rispetto agli autori di reati non sessuali. Particolare rilevanza assume il contesto intrafamiliare, un ambiente non protetto e non strutturato. Oltre alle esperienze di violenza subita, la mancanza di figure di attaccamento stabili durante l'infanzia è anche un fattore di rischio. Lo stile di attaccamento e lo sviluppo sessuale sono reciprocamente correlati perché l'esperienza del modello di attaccamento influenzerà le capacità personali di interagire e relazionarsi con gli altri. Pertanto, lo stile di attaccamento e i modelli interni che regolano l'autostima e la fiducia negli altri, mediano gli atteggiamenti sessuali. Sebbene non possa essere stabilito un nesso causale, esiste una correlazione tra attaccamento insicuro e violenza sessuale nei JSO. Questi presenterebbero infatti un’alta prevalenza di interruzioni dell'attaccamento durante l'infanzia. Legato alla violenza familiare, all'instabilità o alla disorganizzazione, vi è inoltre la possibile esistenza di una famiglia sessualmente disfunzionale. Questo fattore di rischioè oggi ancora trascurato, ma potrebbe essere rilevante per spiegare i reati sessuali adolescenziali. Un ambiente familiare sessualmente inadeguato è presente quando un membro adulto della famiglia permette ai bambini di essere esposti ad attività o comportamenti sessuali (ad esempio, consumo di pornografia, rapporti sessuali) che sono inadeguati rispetto al loro sviluppo evolutivo. Potrebbe quindi essere possibile che uno dei fattori chiave per spiegare la violenza sessuale sia correlato al concetto di "sessualizzazione inadeguata".

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