Un set chiamato Italia

Tutti ricordano quel «Marcello, come here» pronunciato da un’incantevole Anita Ekberg nel mezzo della Fontana di Trevi. Fu quella pellicola di Federico Fellini a trasformare il nostro Paese in un sogno, un’illusione onirica dove ogni cosa è meravigliosa.

Il cinema è riuscito, per gran parte del Novecento, a rappresentare l’evoluzione del paesaggio italiano attraverso la sua lente. Oggi però i film sono anche strumenti di promozione turistica capaci di contribuire e influenzare il numero di presenze in un determinato territorio. Ne è ben consapevole Regione Veneto che lo scorso settembre, in occasione della 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha presentato un accordo di collaborazione tra l’Amministrazione regionale e la Veneto Film Commission, dando così vita a un protocollo nato con lo scopo di promuovere le eccellenze paesaggistiche regionali da suggerire come location per set cinematografici o da inserire in produzioni televisive.

Secondo l’assessorato regionale al Turismo, «il cinema è un potente strumento per dare visibilità e fare promozione perché, spesso, una immagine vale più di mille parole. L’accordo di collaborazione siglato con la Veneto Film Commission intende sostenere la nostra politica di sviluppo turistico attirando, nella nostra regione, l’attenzione dei media nazionali oltre a quelli esteri».

Il Veneto è stato “palcoscenico” di numerose pellicole internazionali di successo. Il suo capoluogo, Venezia, ha più volte ospitato l’agente 007, tra un soggiorno all’Hotel Danieli, una visita al Belmond Cipriani e un Vesper Martini allo storico caffè Florian. Ed è sempre l’Hotel Danieli - più precisamente la sua Doge Dandolo Royal Suite con arredi originali del Quattrocento e rubinetteria d’oro - ad aver fatto da sfondo alle avventure di Elise e Frank (rispettivamente interpretati da Angelina Jolie e Johnny Depp) nel film The Tourist. Anche la storia del pilota d’aerei protagonista del Paziente Inglese si svolge in Veneto, più precisamente in provincia di Treviso, a Nervesa della Battaglia, dove si trova uno dei campi più belli al mondo e dove si possono rivivere le leggende dei pionieri del volo attraverso una flotta di aerei storici, tra cui proprio il Tiger Moth originale usato per le riprese del film.

Ma l’Italia intera può essere definito «un set cinematografico in continua evoluzione». Lo sa bene l’ente turistico Visit Emilia che invita visitatori da tutto il mondo a scoprire le bellezze del territorio, ammirando quei scorci e quei paesaggi, visitando quelle città e vivendo quelle storie rese celebri dalle telecamere di Bertolucci e altri grandi registi.

Il viaggio di Visit Emilia comincia a Brescello, le cui strade e piazze sono state scenario delle storie di Don Camillo e Peppone. È facile ritrovare qui il mondo piccolo descritto da Giovannino Guareschi, immaginare il parroco e il sindaco, i compagni e i fedeli. Il municipio e la Chiesa di Santa Maria Nascente, che conserva in una cappella il crocifisso parlante, sono ancora nella piazza centrale del Paese. È possibile anche visitare la famosa casa del sindaco in via Carducci e fermarsi alla stazione ferroviaria alla fine di viale Venturini. A Brescello sorge poi il Museo Peppone e Don Camillo, dove è possibile ammirare tanti oggetti di scena come la moto di Peppone, l’abito d’ordinanza di Don Camillo e le loro biciclette ma anche fotografie scattate durante le riprese, manifesti e ricostruzioni di alcune location.

È invece ambientato a Campegine, Il Cammino della speranza di Pietro Germi, mentre è stata Reggiolo a ospitare Federico Fellini durante le riprese de La Voce della luna, con protagonisti Roberto Benigni e Paolo Villaggio. Correggio, città natale di Luciano Ligabue, è stato anche il set per il suo Radiofreccia, ed Elio Germano ha vestito i panni del pittore Antonio Ligabue nella pellicola Volevo Nascondermi nel borgo di Gualtieri.

Parma è stata poi lo sfondo di molti lavori cinematografici di Bernardo Bertolucci come Prima della Rivoluzione, ambientato al Duomo di Parma e in zona Villetta – dove si trova la casa di Cesare in Via Vittime Civili di Guerra – e poi negli interni di Palazzo della Rosa Prati, abitazione di Fabrizio. Il film immortala anche il Parco Ducale e il complesso della Pilotta, location che, con il Duomo, il regista ha riutilizzato per le riprese del film La Luna. E come non pensare a Ugo Tognazzi che nelle vesti di Primo Spaggiari ne La tragedia di un uomo ridicolo, percorre in bicicletta le strade della città, attraversando Via Farini, il ponte Caprazucca e Piazza Garibaldi sotto la pioggia e lasciandosi alle spalle San Giovanni, dove si era celebrato il matrimonio tra Fabrizio e Clelia in Prima della Rivoluzione.

Anche i castelli e i borghi che circondano Parma hanno ospitato diversi film. Roncole Verdi è stato teatro delle riprese di Novecento, mentre a Salsomaggiore Terme si possono rivivere alcune scene de L’Ultimo Imperatore, ambientato nell’elegante salone moresco del Palazzo dei Congressi. C’è poi il Castello di Torrechiara, che ha fatto da cornice a svariate pellicole, tra le quali Addio fratello crudele di Giuseppe Patroni Griffi, I Condottieri – Giovanni delle Bande Nere di Luis Trenker, Donne e Soldati di Antonio Marchi e Luigi Malerba e, recentemente, Ladyhawke di Richard Donner.

Pinocchio di Matteo Garrone - candidato per due statuette agli ultimi Oscar - ci fa riscoprire la storia di Collodi attraverso alcuni luoghi iconici del Bel Paese. Tra Siena e Arezzo, più precisamente nella lussureggiante Valdichiana, è stato infatti ricreato il borgo di papà Geppetto, mentre la Fata Turchina ci ha portato sino in Puglia, ad Altamura. Ostuni e Fasano sono il «Paese dei Balocchi scelto da Garrone, e infine sono le acqua di Polignano a ospitare il terribile Pescane.

Solo la scorsa estate, è stata invece Tropea a ospitare una produzione hollywoodiana, quella di The Marvel, sequel di Capitan Marvel dell’universo di supereroi MCU. L’annuncio era stato dato su Facebook dal sindaco della città Giovanni Macrì. «Sarà emozionante assistere alla proiezione del film che regalerà al mondo intero anche un pezzetto di Tropea, la Città dal Respiro Universale che nei millenni si è distinta per l’attitudine all’incontro, allo scambio e all’accoglienza di popoli e di idee» aveva dichiarato il primo cittadino.

E quest’anno, un’altra Italia, quella disegnata dai Pixar Animation Studios in co-produzione con Walt Disney Picture potrebbe portarsi a casa una candidatura (e perché no una statuetta) come miglior pellicola d’animazione. Luca, il film diretto da Enrico Casarosa, ricostruisce con precisione e amore la Liguria, tanto amata dal registra. «Ho voluto esaltare il mio mare e farlo vedere al mondo, con tanti dettagli, come la musica di Bennato e la pasta al pesto con i fagiolini e le patate». La storia dei due piccoli mostri marini alla scoperta del mondo degli umani si svolge lungo le scogliere delle Cinque Terre e tra i “carugi” di Portorosso, tra i colori e i sogni di un’indimenticabile estate italiana.

Don Camillo e Peppone




Novecento



(ph Francesca Bocchia)



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