Sexy Beast, su Paramount+ il prequel del film culto

Era il 2001, Sexy Beast appena uscito al cinema. Ray Winstone e Ben Kingsley, I loro ladri colti in rapporto l’uno all’altro, amici permalosi e risentiti, spopolavano. La pellicola, per la quale Kingsley avrebbe ottenuto una nomination agli Oscar, era sulla bocca di tutti: virale, prima che la rapida diffusione di Internet potesse portare alla coniazione del termine. Sexy Beast, diretto da Jonathan Glazer, era il film del momento, quello che, vent’anni più tardi, un manipolo di sceneggiatori avrebbe deciso di trasformare in una serie televisiva. Un prequel, come si usa dire, disponibile su Paramount+ da giovedì 25 gennaio.

Sexy Beast, lungo otto ore e altrettanti episodi, è stato pensato per raccontare chi fossero Gal Dove e Don Logan prima che la vita li separasse e riunisse, prima dei furti, delle rapine, dei matrimoni. Non c’è la Spagna, dunque, ma una Londra vibrante, gli anni Novanta, le paillettes e la musica, a far da sfondo alla serie. E c’è DeeDee, non Amanda Redman ma Sarah Greene, a frapporsi suo malgrado fra Gal e Don, acuendo i disturbi psicotici di quest’ultimo. Sexy Beast, così come Paramount+ ha voluto reinventarla, non è propriamente un thriller. L’adrenalina non soffoca i sentimentalismi. L’azione non fagocita l’emozione. Sexy Beast è un gioco di equilibri, costruito – un po’ furbescamente – per sfuggire alle etichette. James McArdle, novello Gal Dove, nel raccontare le dinamiche sottese allo show ha fatto riferimento a «Romeo e Giulietta». «DeeDee cambia ogni cosa. DeeDee è colei che manda tutto all’aria. Credo che, se non ci fosse stata, il piano di Gal avrebbe potuto realizzarsi piuttosto bene». Gal, che «Così come lo interpreto io, è molto diverso da Gal, così com’è stato nel film, è un pesce grosso all’interno di uno stagno piccolo, quando lo si incontra la prima volta». Ma il pesce ha «L’ambizione di crescere e guadagnarsi un posto nell’Olimpo dei gangster. Pensa di poterci riuscire in un modo che lo avvicina ad un Robin Hood, senza spargimenti di sangue». Poi, però, il twist. Gal Dove incontra DeeDee Harrison, pornostar in ascesa, e il suo mondo cambia, si crepa. «Deve buttare tutto alle ortiche per stare con lei. Come dicevo, Gal si percepisce come una sorta di Robin Hood, il benefattore di quartiere. Poi, si innamora di DeeDee e sa nel profondo che questo suo amore complicherà il quadro e distruggerà ogni cosa. Non credo ci sia altro che lo spaventi quanto lo spaventa DeeDee». Nemmeno la reazione di Don, suo amico di sempre, nemmeno la sua ritrosia.

«DeeDee non è solo la donna di un gangster o la moglie trofeo. Ha una sua profondità, una sua narrazione, ben lontana e separata da quella dei ragazzi: qualcosa atto ad esplorare come fosse l’industria del porno negli anni Novanta», ha spiegato la Greene, secondo cui il personaggio di DeeDee è il punto di connessione fra due mondi: «Sexy Beast è la storia di due criminali, Gal e Don. Ma è altresì una storia glamour. Ci sono gli anni Novanta, la loro moda iconica, e c’è questa donna, che è una pornostar e, fuori dal set, la ragazza della porta accanto, dolce e gentile. Una ragazza, però, capace di incutere timore, una con la quale è meglio non litigare». Una che, di sotto trama in sotto trama, è capace di conferire a Sexy Beast quel che furbesco di cui sopra. Crimine, amore, azione e gelosie fraterne, per otto episodi che non hanno bisogno di altro per essere compresi, nemmeno del film di cui sono il prequel.

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