Economia
July 01 2014
Potremmo chiamarlo uno degli effetti della cosiddetta decrescita (felice, per alcuni): gli italiani impoveriti hanno riscoperto il valore dell'economia della condivisione o, per dirla in inglese, della sharing economy.
A fotografare questo fenomeno è una recente ricerca di Ipsos, commissionata da Airbnb e BlaBlaCar, due tra i più noti siti del settore all'estero come in Italia, secondo cui l'86% del campione intervistato negli ultimi anni ha modificato le proprie abitudini di consumo a causa della crisi economica.
Costretti a ridurre le spese, così hanno dichiarato due su tre, gli italiani hanno imparato a condividere un'auto per un viaggio, la propria casa per le vacanze o a utilizzare le biciclette pubbliche per muoversi in centro storico.
La sharing economy, quindi, appare oggi una delle risposte più efficaci (e a portata di mano) alla crisi: non a caso, per il 38% degli intervistati convenienza e risparmio sono due elementi chiave che descrivono questo fenomeno.
E non è più uno sconosciuta: sette italiani su dieci ne ha sentito parlare almeno una volta, sei su dieci la identificano soprattutto con beni e servizi; l'immagine di questo nuovo modo di vivere, viaggiare e consumare, inoltre, è perlopiù positiva (il 31% è interessato, l'11% è un frequente utilizzatore, solo il 27% è contrario).
Non solo. Oltre la metà degli italiani prevede nei prossimi anni l'esplosione di fenomeni considerati di nicchia, come il ride sharing (autostoppisti digitali), l'house sharing (quando ci si scambia la casa), il car sharing (automobili su prenotazione) e il co – working (è il caso, quest'ultimo, di un ufficio condiviso da professionisti che mantengono le attività indipendenti).
Ma chi sono gli italiani che utilizzano i servizi di sharing economy?
Stando allo studio, gli utilizzatori del sito di house sharing Airbnb (4% del totale degli intervistati), sono giovani neolaureati, e quindi con un'età compresa tra 25 e 34 anni, residenti soprattutto nel Centro Italia (37%), mentre sarebbero disposte a utilizzare questa piattaforma le donne dai 40 anni in su, soprattutto quelle residenti al Sud.
Quanto al sito di ride sharing BlaBlaCar, l'utilizzo è leggermente superiore (6% degli intervistati): si tratta soprattutto di uomini, con un'età compresa da 18 e 44 anni, che nel 18% dei casi appartiene alla classe dirigente, mentre le meno interessate sono le donne (54%) - meno della metà, insomma, è disposta a salire in macchina con uno sconosciuto.