«Si doveva togliere Benetton dalle autostrade due anni fa»
Egle Possetti nel crollo del ponte Morandi ha perso la sorella, il cognato e due nipoti di 16 e 12 anni. In pratica ha visto distruggersi la sua famiglia. Sono 4 delle 43 vittime rimaste sepolte in pochi attimi dal cedimento del ponte di Genova.
A distanza di due anni la città della lanterna piange le sue vittime ma allo stesso tempo ha bisogno di ripartire di ripercorrere quel tratto di strada dove si è consumata una tragedia che ha sconvolto il Paese e i cui responsabili sono ancora senza nome. Egle dopo il dramma di una perdita così lacerante ha deciso di costituire da subito il "Comitato Familiari delle Vittime del Ponte Morandi"
«Abbiamo fondato un comitato con mia sorella e mio cognato qui a Pinerolo dove risediamo e dove hanno aderito buona parte dei parenti delle vittime. Io ho perso nel crollo, mia sorella, il marito ed i miei due nipoti.»
Cosa ne pensa della decisione di affidare nuovamente la gestione del Ponte ad Atlantia?
«Rispetto la decisione attuale da un punto di vista tecnico il pezzo di strada prima del crollo e quello dopo è gestito da Autostrade. Ipotizzare che il ponte caduto possa essere gestito da qualcun altro è improponibile da un punto di vista pratico. Probabilmente non saremmo dovuti arrivare a questo punto, dopo quello che è accaduto. La concessione sarebbe dovuta essere revocata dal principio, come abbiamo chiesto subito. Noi abbiamo perso le nostre famiglie. La nostra visione é che questo pezzo di strada sia dato pro-tempore finche non ci sarà la revoca totale ed auspichiamo che avvenga in tempi brevi. Non c'è più la fiducia. Erano carenti di manutenzione, cadevano pezzi di calcinacci in galleria, c'erano situazioni allucinanti. Una società che ha dimostrato così poca attenzione alle manutenzione, non può avere più fiducia dalle istituzioni. Credo che anche i politici non dovrebbero più fidarsi».
A che punto è arrivato il processo?
«Siamo in fase di secondo incidente probatorio. Siamo in dirittura di arrivo sulla parte di indagini preliminari poi c'è stato il blocco covid, abbiamo traslato di tre mesi sulle scadenze. Entro autunno ci sarà la chiusura è partirà il processo».
Lei ritiene Atlantia ed i Benetton responsabili?
«Io non sono un giudice non lo posso sapere però capisce da se, che nel momento che un gestore ha in mano una struttura che crolla, come parente delle vittime guardo a lui come prima parte responsabile. Quando uno ha in affidamento un bene pubblico deve averne cura. Qui mi sembra che la cura non c'è stata. È chiaro che ci sono tante indicazioni che fanno propendere che la responsabilità sia lì».
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