Sigaretta elettronica, Veev arriva in tutta Italia

A giugno, nel mondo, erano già oltre 14 milioni i fumatori adulti che avevano abbandonato la sigaretta tradizionale per passare in modo esclusivo a Iqos, il dispositivo a tabacco riscaldato di Philip Morris International. Sebbene sia la più nota, non si tratta dell'unica alternativa al fumo tradizionale proposta dall'azienda, che anzi, da sempre, parla di piattaforme. Di un ventaglio di soluzioni evolute dedicate a chi non riesce o, semplicemente, non intende smettere di fumare.

Veev s'inserisce all'interno di questo quadro, nella medesima scia: è una sigaretta elettronica dall'alto contenuto tecnologico (si può comandare anche tramite lo smartphone), frutto di un lavoro di sei anni di ricerca e sviluppo. È a sistema chiuso, quindi alimentata da pod che non si possono manomettere o riempire con liquidi di provenienza dubbia, mantenendo elevato lo standard di sicurezza del prodotto. E, in parallelo, della qualità, visto che la produzione delle ricariche avviene all'interno dell'Unione Europea.

Non si tratta di una novità assoluta, il lancio è avvenuto pochi mesi fa, come avevamo raccontato qui. Si entrava però in una fase pilota, limitata ad alcuni comuni. Ora, la disponibilità viene estesa all'intero territorio nazionale, alle tabaccherie e ai Puff Store specializzati (in un'ottantina lungo lo Stivale), sui canali di e-commerce e, limitatamente al dispositivo, non alle ricariche, ai negozi Iqos. A ulteriore conferma della sinergia, del parallelismo strategico tra i due approcci all'identico tema.

Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, con la giornalista Veronica Gentili durante l'evento milanese di presentazione della sigaretta elettronica VeevPMI

«Il nostro approccio è laico. Lavoriamo su piattaforme in un'ottica di utilità per i consumatori, per andargli incontro. Non può esistere una modalità unica. Al tabacco riscaldato si aggiunge ora una sigaretta elettronica all'avanguardia» ha infatti confermato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, durante l'evento di presentazione di Veev alla stampa organizzato a Milano.

Stefano Volpetti, chief consumer officer di Philip Morris International, ha sottolineato invece le caratteristiche d'innovazione di Veev, a partire dalla possibilità «di collegarla al telefonino tramite Bluetooth per decidere l'intensità del vapore, bloccarla e sbloccarla, trovarla se la si è persa di vista. Strumenti utili in molte situazioni». Che si aggiungono ai suoi meccanismi evoluti di bordo: un riscaldatore progettato per rimanere in contatto costante con il liquido che alimenta il prodotto, offrendo un'esperienza d'uso uniforme dall'inizio alla fine. E un sistema di controllo digitale che evita il surriscaldamento quando la ricarica è quasi terminata, scongiurando quella fastidiosa sensazione di bruciato che tiene lontani molti utilizzatori da questi strumenti o li scoraggia dall'usarli con continuità.

Stefano Volpetti, chief consumer officer di Philip Morris International, con la moderatrice Veronica Gentili durante la conferenza stampa di VeevPMI

Philip Morris continua invece a investire affinché si affermino, diventino la norma, la fetta centrale del suo business: «Due anni fa, i prodotti senza combustione rappresentavano meno del 20 per cento del valore delle nostre vendite globali, ora siamo al 30 per cento. Marciamo spediti verso l'obiettivo di superare il 50 per cento entro il 2025. In grandi mercati come il Giappone siamo oltre il 60 per cento e per le sigarette tradizionali il declino continua» ha ricordato Volpetti. Il traguardo finale è un mondo smoke free, senza fumo. E gli sforzi economici della multinazionale sono coerenti con lo scopo: «Nel 2020» ha detto Hannappel «abbiamo destinato oltre il 99 per cento dei nostri investimenti in ricerca e sviluppo ai prodotti senza combustione. Negli ultimi 15 anni, abbiamo speso più di 8 miliardi di dollari».

L'Italia è in pole position in questa transizione: dal 2016, più di un miliardo di euro è stato destinato allo stabilimento di Crespellano, vicino Bologna, dedicato a formazione, prototipi e produzione su larga scala dei prodotti senza combustione di Philip Morris. Che nell'area ha già creato 1.200 posti di lavoro, mentre 260 saranno gli addetti impiegati nel nuovo polo dedicato all'innovazione che verrà inaugurato il mese prossimo, sempre all'interno della medesima area.

In Italia, Pmi ha costruito e consolidato una filiera, acquistando circa la metà del tabacco prodotto nella Penisola e ha investito anche nel sud del Paese, a Taranto, con un centro assistenza che impiega più di 350 persone. «Sentiamo con forza la nostra responsabilità», ha commentato Hannappel: «Con i consumatori è importante mettere in piedi sia un'interazione digitale che fisica, la prima tramite il nostro servizio clienti, la seconda attraverso tabaccherie e negozi. Il cambiamento in corso va innanzitutto spiegato». E, tramite l'introduzione di Veev accanto a Iqos, assecondato. Favorito, ampliando le possibilità, le opzioni a disposizione.

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