News
November 28 2023
In tribuna a San Siro a tifare il Milan, squadra del cuore, sì. Al Quirinale pure, ma con tempi e modi diversi da quelli che Mattarella aveva immaginato, salvo incassare un insolito, ma giustificato, rinvio dell'appuntamento. E poi offerte di interviste e passaggi tv (il primo a Coppa Davis ancora calda l'ha concesso a Fabio Fazio su il Nove) e chissà cos'altro attende Jannik Sinner nei prossimi mesi. L'enfant prodige dello sport italiano ha bucato schermo e cuori andando anche oltre il semplice popolo degli appassionati di tennis. I record negli ascolti televisivi delle settimane delle ATP Finals di Torino e della Coppa Davis a Malaga sono solo l'effetto di questa ondata di popolarità che ha travolto l'altoatesino.
Tutto molto bello, ma adesso viene il difficile. Sarà un inverno con mille richiami, le sirene della pubblicità e dello star system suoneranno fortissime intorno al tennista che ha riportato in Italia l'insalatiera che mancava dal 1976, insieme a compagni che sono stati all'altezza del suo talento, e che nel 2024 punta a essere colui che infrangerà il tabù di un torneo dello Slam al maschile, anche questo resistente da mezzo secolo o giù di lì.
Celebrato il trionfo, ammirata la grandezza e dato merito al presente e futuro di Jannik Sinner, l'unico suggerimento che si può dare a lui e a chi ne gestisce immagine e carriera è di non sbagliare l'approccio al mondo della celebrità. Fin qui Sinner si è distinto per freddezza e maturità, tanto da 'guadagnarsi' qualche articolo immeritato con l'accusa velata di essere poco italiano nel suo modo di fare. Lui ha dimostrato il contrario: si è fatto coinvolgere dal tricolore, non ha sbagliato una mossa anche comunicativa e milioni di persone si sono semplicemente innamorate di lui.
Sarebbe un peccato cambiare adesso. Quindi, testa sulle spalle. Ricorda Marco Pantani, Alberto Tomba e Valentino Rossi per l'impatto che ha avuto sullo sport italiano. C'è chi lo paragona a Gustav Thoeni per alcuni tratti caratteriali. Tutti personaggi che hanno segnato le rispettive epoche portandosi dietro pregi (tantissimi) e difetti (in alcuni casi rumorosi). Sinner ha davanti a sé dieci anni ad altissimo livello e gli italiani con lui. Sanremo, programmi, rubriche e tutto quello che lo stimolano ora possono attendere. Sarebbe un peccato sbagliare la mossa, non solo per lui.