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Siria, Amnesty: "A Saydnaya 13 mila prigionieri nei forni crematori"

Il regime siriano "ha autorizzato e nascosto una campagna mostruosa di orrori a Saydnaya".

Lo scrive Amnesty international in un rapporto, reso noto lo scorso febbraio, sulla prigione in cui secondo il Dipartimento di stato americano è stato realizzato un grande crematorio in in cui bruciare i cadaveri dei detenuti giustiziati.

"Tra il 2011 e il 2015 - spiega l'organizzazione - ogni settimana e spesso due volte a settimana fino a 50 persone sono state tirate fuori dalle celle e impiccate. In cinque anni almeno 13.000 persone, tra cui civili che si opponevano al governo, sono stati impiccati in segreto a Saydnaya", a 30 km da Damasco.

Non solo: nella prigione "sono inflitte ai detenuti condizioni inumane, torture, sistematiche privazioni di acqua, cibo, cure mediche e medicine" mentre sono costretti a ubbidire a "regole sadiche".

I negoziati di Ginevra, afferma Amnesty, "non possono non tenere conto" di questi "crimini contro l'umanita'" e consentire a "osservatori indipendenti di aver accesso ai luoghi di detenzione".

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