Siria, Assad vuole riprendere Aleppo

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9 luglio 2014. Un uomo porta tra le braccia il cadavere di un bambino estratto dalle macerie di un edificio colpito da un attacco aereo delle forze governative su Aleppo, in Siria.

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Aleppo, 27 luglio 2014. Soccorsi ai feriti a seguito di un attacco aereo delle forze governative siriane. 


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Forze ribelli della Jaysh al-Islam nei pressi di Aleppo, 24 agosto 2015
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Bashar Al Assad in un murale di propaganda ad Aleppo, 2011
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Un combattente ribelle siriano parla con una bambina per le strade di Aleppo
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Ex combattenti di Al Nusra ad Aleppo nell'ottobre 2016

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Aleppo, 7 luglio 2014. Volontari della protezione civile siriana estraggono un uomo dalle macerie a seguito di un attacco con bombe barile da parte delle forze governative siriane sul quartiere di Qadi Askar.


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Aleppo, 7 luglio 2014. Un uomo cammina in mezzo alla polvere, a seguito di un attacco con bombe-barile da parte delle forze governative sul quartiere di Tariq al-Bab.


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Aleppo, 9 luglio 2014. Un soccorritore porta un bambino ferito in un ospedale di fortuna.


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Aleppo, 9 luglio 2014. In un ospedale di fortuna a Douma, un combattente ribelle del Fronte islamico, una coalizione di 7 gruppi armati in guerra contro il regime. L'uomo è stato ferito nella regione della Ghouta, a est di Damasco, durante i combattimenti contro i militanti della Stato islamico (IS).


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Aleppo, 11 luglio 2014. La sepoltura di un ribelle, ucciso durante gli scontri con le forze pro-regime.


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Aleppo, 13 luglio 2014. Un uomo anziano dà l'addio a un figlio, ucciso durante degli scontri con le forze pro-regime.


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Combattenti del Fronte islamico, la ex più grande coalizione ribelle in Siria

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Aleppo, 14 luglio 2014. Macerie di edifici colpiti da un attacco aereo notturno delle forze governative sul quartiere di al-Firdous.


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Aleppo, 15 luglio 2014. Il cadavere di un uomo viene sistemato su un veicolo, dopo un bombardamento delle forze governative.


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Aleppo, 7 luglio 2014.


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15 luglio 2014. Una donna si fa strada attraverso le macerie, dopo un attacco aereo delle forze governative su Aleppo.  


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Aleppo, 15 luglio 2014. Un uomo porta in braccio una bambina, fuggendo dalle macerie di un edificio bombardato dalle forze governative. 


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Aleppo, 15 luglio 2014. Tre civili feriti, in mezzo alle macerie, dopo un attacco aereo delle forze governative.


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Aleppo, 17 luglio 2014. Combattenti dichiaratisi del gruppo ribelle islamista Fronte al-Nusra scavano un tunnel sotto un sito militare delle forze governative siriane. In passato il Fronte al-Nusra ha utilizzato spesso gallerie come questa per piazzare grandi quantità di esplosivi sotto basi militari controllate dal regime. 


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Aleppo, 17 luglio 2014. Alla ricerca di superstiti tra la macerie di un edificio, colpito da un attacco aereo delle forze governative.


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Aleppo, 19 luglio 2014. Combattenti di uno dei gruppi ribelli della coalizione Fronte islamico attraversano la città bombardata a bordo dei loro pickup.  


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Aleppo, 25 luglio 2014. Volontari della protezione civile e abitanti della zona accanto al cadavere di una delle vittima del lancio di bombe barile sul quartiere orientale di Sakhour.


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Aleppo, 27 luglio 2014. Soccorsi ai feriti a seguito di un attacco aereo delle forze governative siriane.

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Aleppo, 25 luglio 2014. Un uomo viene estratto dalle macerie a seguito di un attacco lanciato da un elicottero delle forze governative siriane sul quartiere orientale di Sakhour

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14 luglio 2014. Un uomo siriano raccoglie un materasso tra le macerie in seguito a un attacco aereo avvenuto durante la notte, per opera delle forze governative, sul quartiere di al-Firdous di Aleppo,m nel nord della Siria. È di dieci civili uccisi il bilancio di nuovi raid aerei del regime siriano sulla seconda città del Paese controllata in parte dagli insorti. Lo riferiscono testimoni oculari e attivisti interpellati via Skype dall'ANSA. Le fonti precisano che elicotteri militari hanno sganciato stamani barili-bomba anche nel quartiere orientale di Sakhur, uccidendo quattro civili. Altri sei civili sono stati uccisi nella notte in bombardamenti a Tel Rifaat a nord di Aleppo e Deir Hafer, a est della metropoli siriana nel nord del Paese.


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Ad Aleppo, in Siria, una bambina con il volto coperto di sangue si allontana dal luogo dove le forze governative hanno fatto esplodere una bomba-barile. La guerra in Siria ha ucciso finora più di 162.000 persone e costretto quasi la metà dei siriani ad abbandonare le proprie case.


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Aleppo è la città più devastata dal conflitto civile


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Aleppo è la città più devastata dal conflitto civile


Per Lookout news

I militari del regime di Bashar Assad, affiancati dalle milizie libanesi di Hezbollah e da “centinaia di soldati” inviati da Teheran (notizia smentita dal governo iraniano), con il supporto dell’aviazione russa, hanno sferrato attacchi a nord e a sud di Aleppo, città contesa con i ribelli e le forze islamiste, provocando - secondo fonti citati dalle agenzie di stampa - una fuga di massa da Aleppo di almeno 70 mila persone, tra cui moltissimi anziani, donne e bambini.

A sbloccare la situazione di una delle battaglie più importanti della guerra civile siriana, ma in fase di stallo da anni, è stato il sostegno delle milizie dell’asse sciita, intervenute insieme a Mosca al fianco di Assad. Intervento anticipato pochi giorni fa da ufficiali del regime che, scrive Reuters riportando l’annuncio di un imminente attacco, parlavano di militari inviati da Teheran per dare il via alla “battaglia promessa”.


La riconquista di Aleppo rappresenterebbe una delle più importanti conquiste militari del regime dall’inizio del conflitto

La sfida per la riconquista di Aleppo è stata lanciata e a raccoglierla saranno soprattutto le armate ribelli del Free Syrian Army (FSA), i cosiddetti “moderati” addestrati e sostenuti militarmente dagli Stati Uniti che, nei giorni scorsi, hanno risposto al sostegno russo nei confronti del governo del leader alawita inviando 50 tonnellate di munizioni agli uomini dell’Esercito Siriano Libero. Il presidente Barack Obama non sembra quindi intenzionato a stare a guardare mentre gli uomini di Assad vengono spinti da Russia, Iran ed Hezbollah verso la riconquista di una delle più importanti città del Paese, in una battaglia le cui sorti potrebbero diventare il simbolo del cambio di direzione dell’intera guerra civile siriana. 

L’annuncio dell’azione militare dei filo-governativi era circolato già qualche giorno fa. Alcuni ufficiali dell’esercito siriano hanno parlato di un imminente attacco per riprendere il controllo della città a nord del Paese, giustificandolo con l’arrivo in Siria di “centinaia di soldati iraniani” che avrebbero affiancato quelli di Damasco e i guerriglieri Hezbollah. Ad aprire loro la strada ci sarebbero stati gli aerei inviati da Putin, soprattutto nell’area costiera e, appunto, in quella vicina alla città di Aleppo. Sarà “la battaglia promessa”, hanno dichiarato gli ufficiali, con l’esercito siriano “fulcro dell’offensiva via terra”.

Pochi giorni e i militari di Assad sono passati dalle promesse ai fatti. Nel nord della città sono stati sferrati attacchi in aree non controllate dallo Stato Islamico, bensì dai ribelli del FSA. A sud, riporta invece l’Ossevatorio siriano per i diritti umani, l’aviazione russa avrebbe aperto il campo all’azione delle forze di terra filo-governative in diversi villaggi fino ad oggi controllati dagli insorti, liberando anche la strada che collega Aleppo, la più popolosa città della Siria, con la capitale Damasco.

La riconquista di questa importante città a nord-ovest del Paese, oltre a frenare la spinta verso le province costiere dei gruppi ribelli islamisti, uno su tutti ISIS, che controllano già gran parte della zona occidentale dello Stato, rappresenterebbe una delle più importanti conquiste militari del regime dall’inizio del conflitto. Una vittoria di Assad nella battaglia di Aleppo non solo rappresenterebbe un grande successo dal punto di vista militare, ma cambierebbe anche la posizione politica del governo siriano nell’ottica di possibili colloqui di pace.

 Liquidare Assad, già sostenuto da Russia e Iran, mentre ha in mano la capitale, la zona costiera e un’altra importante città come Aleppo non sarebbe facile per la coalizione occidentale a guida statunitense. Questa azione militare sulla città avrà delle ripercussioni nei rapporti tra gli Stati Uniti e le altre potenze impegnate nel conflitto. Resta da vedere se, preoccupato dalla nuova vita del regime siriano, Obama deciderà di accelerare il processo di transizione, cedendo ad alcune richieste da parte di Russia e Damasco, o se, invece, questo attacco raffredderà ulteriormente i rapporti tra lui e Vladimir Putin, rallentando ancora di più il processo di pace che dovrebbe portare alla fine del conflitto.

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