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Siria, finto ok di Damasco al cessate il fuoco

Aggiornamento 23 febbraio 2016
Il governo siriano di Assad accetta dunque il cessate il fuoco uscito dalle trattative fra Stati Uniti e Russia, annunciato ieri. e che dovrebbe entrare in vigore il 27 febbraio.
Solo che Damasco non si limita ad escludere l’Isis e il Fronte al Nusra fra le parti cui negare ogni tregua, e include anche “gli altri gruppi terroristi”. Il che significa che combatterà contro tutti i gruppi armati di opposizione. 
Nei fatti un elemento che aumenta ancora i dubbi sulla possibile efficacia di questo cessate il fuoco.

Cessate il fuoco in Siria? Buona notizia dice il governo turco. Sempre che il Pyd non ci attacchi. A quel punto, ovviamente avremo tutto il diritto di rispondere all’attacco, ha detto il vicepremier di Ankara Numan Kurtulmus.

IL PUNTO - 22 febbraio
Speranza di cessate il fuoco per la Siria.

Stati Uniti e Russia avrebbero raggiunto un accordo per l’effettiva interruzione delle ostilità fra le parti in conflitto entro mezzogiorno del 27 febbraio.

Secondo Reuters, due fonti diplomatiche occidentali hanno confermato l’accordo. Dalla tregua sarebbero escluse sia l’Isis, sia il Fronte al Nusra, legato ad al Qaeda.

Obama e Putin, al telefono
Il nuovo accordo per il cessate il fuoco dovrebbe essere definito nei dettagli sia per come dovrà essere monitorato sia per come dovrà essere fatto rispettare. Dettagli e modalità che saranno discussi da una telefonata fra il presidente Obama e Putin.

Tragedia siriana

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I resti dopo l'esplosione di due autobomba nella periferidia di Al-Zahraa a Homs, in Siria - 21 febbraio 2016

Tragedia siriana

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I resti dopo l'esplosione di due autobomba nella periferidia di Al-Zahraa a Homs, in Siria - 21 febbraio 2016

Tragedia siriana

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I resti dopo l'esplosione di due autobomba nella periferidia di Al-Zahraa a Homs, in Siria - 21 febbraio 2016

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Le forze di sicurezza siriane sul luogo degli attacchi terroristici dell'Isis a Damasco - 21 febbraio 2016

Tragedia siriana

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Le forze di sicurezza siriane sul luogo degli attacchi terroristici dell'Isis a Damasco - 21 febbraio 2016

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Siriani vicino al luogo dell'attentato del 21 febbraio a Damasco

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© Sameer Al Doumy
Spot News, Storie, 1° Premio a Sameer Al Doumy (Siria), per la serie "Aftermath of Airstrikes in Syria" - 16 giugno 2015. Un ragazzo incastrato tra le macerie viene soccorso dalla popolazione dopo un attacco aereo delle forze governative sulla città in mano ai ribelli di Douma, e nord-est della capitale Damasco.

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© Mauricio Lima for The New York Times
General News, Scatti singoli, 1° premio a Mauricio Lima (Brasile) - Hasaka, Siria, 1° agosto 2015. Un dottore strofina una pomata sulle ustioni riportate da Jacob, 16 anni, davanti a un poster di Abdullah Ocalan, il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) in un ospedale da campo della YPG, l'Unità di Protezione Popolare, milizia della regione a maggioranza curda nel nord della Siria.

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© Bulent Kilic/Agence France Presse
Spot News, Storie, 3° Premio a Bulent Kilic per la serie "Broken Border" realizzata tra il 13 e il 15 giugno a Sanliurfa, sul confine tra Siria e Turchia. Un bambino siriano in fuga dalla guerra viene sollevato oltre le recinzioni di confine e fatto entrare illegalmente in territorio turco, vicino ad Akcakale nella provincia di Sanliurfa, il 14 giugno 2015.

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© Abd Doumany - Agence France-Presse
General News, Storie, 2° premio alla serie "I bambini di Douma, Siria" di Abd Doumany. - 22 agosto 2015. Una bambina ferita dai bombardamenti delle forze governative in attesa di cure in un ospedale improvvisato nell'area di Douma, in mano ai ribelli, a est della capitale Damasco.

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© Abd Doumany - Agence France-Presse
General News, Storie, 2° premio. "I bambini di Douma, Siria" di Abd Doumany. - 11 maggio 2015. Una bambina ferita dai bombardamenti delle forze governative attende tra le braccia di un parente di essere curata in un ospedale improvvisato nell'area di Douma, in mano ai ribelli, a est della capitale Damasco.

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© Abd Doumany - Agence France-Presse
General News, Storie, 2° premio. "I bambini di Douma, Siria" di Abd Doumany. - 12 agosto 2015. Una bambina ferita dai bombardamenti delle forze governative in attesa di cure in un ospedale improvvisato nell'area di Douma, in mano ai ribelli, a est della capitale Damasco.

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General News, Storie, 2° premio. "I bambini di Douma, Siria" di Abd Doumany. - 7 novembre 2015. Un uomo porta in braccio il corpicino di un bambino ucciso da un attacco aereo delle forze governative sull'area in mano ai ribelli di Douma, a est della capitale Damasco.

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5 febbraio 2016. Soccorritori in azione tra le macerie dell'ospedale di Medici senza Frontiere vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, in Siria.

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Tishreen, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Adulti e bambini camminano sullo sfondo di una tenda gigante usata dai residenti per proteggersi dai colpi dei cecchini.

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Tishreen, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Un bambino tra degli edifici distrutti.

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Tishreen, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Una coppia nella propria casa, di fronte a un piatto di pane vecchio.

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Tishreen, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Abiti stesi ad asciugare fuori da un edificio distrutto.

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Tishreen, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Due ragazzi leggono un libro fuori dalla loro casa.

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Masaken Barzeh, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Edifici distrutti e tuttora abitati.

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Masaken Barzeh, Damasco, Siria, 14 febbraio 2016. Un bambino preparare del cibo per la sua famiglia su una stufa a legna.

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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.

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15 febbraio 2016. Soccorritori in azione tra le macerie dell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, in Siria.

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15 febbraio 2016. Cartelli di Medici Senza Frontiere (MSF) tra le macerie dell'ospedale bombardato dai russi vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, in Siria.

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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.

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6 febbraio 2016. A Bab al-Salama, nei pressi della città di Azaz, nella Siria settentrionale, vicino al confine turco, tre bambini fuggiti dai combattimento in corso ad Aleppo siedono in attesa su un veicolo.

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5 gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5 gennaio 2016

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Siria. Le rovine della città di Aleppo, 5 gennaio 2016

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Una delle vittime dei recenti bombardamenti dell'aviazione siriana ad Aleppo

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Siria. Le rovine della città di Aleppo, 5 gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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Siria. Profughi fuggiti da Aleppo al confine con la Turchia, 5gennaio 2016

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13 dicembre 2015. La sorella di Mohammed Ismael piange il fratello durante i funerali a Qamishli, cittadina a maggioranza curda nella provincia nordorientale di Hasakeh, in Siria. L'uomo è stato una delle vittime dei tre attacchi suicidi con autobomba avvenuti a Tal Tamr nei giorni precedenti e rivendicati dal gruppo "Stato islamico".

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Un fermo immagine da un video della BBC con un bimbo di Madaya, Siria, gennaio 2016

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Una donna siriana tiene tra le braccia le sue due bambine di 10 giorni a Marj al-Sultan, a est di of Damasco

Intanto i gruppi principali dell’opposizione siriana sono riuniti da sabato Riad, in Arabia Saudita.

Uno dei coordinatori, Riad Hijab, ha confermato le notizie dell’accordo relativo alla tregua temporanea.

Lo scetticismo comunque sembra prevalere sull’ottimismo anche questa volta.
Già il 12 febbraio il Segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, avevano annunciato, con una certa solennità, un cessate il fuoco che “sarebbe stato proclamato entro una settimana”.

Nei giorni trascorsi dal 12 febbraio la guerra è infuriata soprattutto nella zona nord occidentale del paese, in particolare attorno alla città di Aleppoche ormai le truppe governative e i miliziani sciiti a guida iraniana hanno stretto d’assedio, con l’appoggio di terribili bombardamenti da parte dei russi –che non risparmiano i civili, le scuole gli ospedali– e stanno causando un’intensificazione della fuga di profughi verso la Turchia.

La Turchia, d’altra parte, ha intensificato i bombardamenti contro i Curdi siriani del Pyd (Partiya Yekîtiya Demokrat) che insieme con alcuni reparti arabi e il sostegno della Russia, stanno guadagnando posizioni lungo il confine turco ai danni dello Stato Islamico con l’intento di creare una fascia curda, cosiddetta “Rojava”, il nucleo di un futuro Kurdistan siriano. Per complicare la faccenda, va ricordato che anche gli Stati Uniti –alleati della Turchia– sostengono il Pyd.

Gli attentati contro gli sciiti
Domenica poi sono arrivati i due terribili attentati di Damasco e Homs, con il terribile bilancio che oscilla fra i 130 e i 140 morti, vittime gli sciiti.

Il regime di Damasco ne ha approfittato per tuonare contro l’Onu per il “silenzio persistente”, una mancata condanna che “alimenta altri attacchi”, da parte dell’Isis.

Attentati che ricordano anche quanto il futuro sia ipotecato dalle divisioni settarie fra sunniti e sciiti, chiunque prevalga in questa guerra.

Anche lunedì si è combattuto duramente, sono continuati i bombardamenti aerei e l’Isis ha attaccato le linee di comunicazione fra Damasco e Aleppo, secondo quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

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