Il dialogo segreto tra sistema immunitario e microbiota
Non è per fare le vittime, ma così è: le donne portano, a livello globale, l’80 per cento del carico di sofferenza e di malattia. In parte perché in molti paesi la discriminazione fa in modo che abbiano un minore accesso alle cure mediche, in parte perché, dal punto di vista biologico, sono proprio diverse. Lei si ammala di più di alcune malattie, ha una soglia del dolore più bassa, reagisce in maniera differente a numerosi farmaci.
Tra le malattie tipiche del genere femminile ci sono quelle autoimmuni (come l’artrite reumatoide, per citarne una). Solo in Italia, sono 5 mila le pazienti che soffrono di queste patologie, causate da un sistema immunitario che in alcuni casi aggredisce l’organismo anziché difenderlo: e nelle donne, le difese immunitarie sono più predisposte a questa sorta di «fuoco amico». Una chiave per capire meglio il perché di queste diverse vulnerabilità risiede in un filone di ricerca che negli ultimi anni ha conosciuto una vera e propria esplosione di indagini e scoperte: ossia lo studio del microbiota, la popolazione di microrganismi che «ospitiamo» nel nostro organismo e che sono coinvolti nel mantenimento del benessere; o, quando questa flora intestinale è squilibrata, in molte malattie e disturbi.Sostenere la ricerca di genere (dedicata alla salute delle donne) e quella che fa luce sulle malattie autoimmuni, soprattutto sul ruolo del microbiota, è l’obiettivo del progetto Pink Union, di Fondazione Humanitas per la Ricerca.
Tra questi, gli studi coordinati da Maria Rescigno, consigliere di Fondazione Humanitas per la Ricerca e Capo del laboratorio di Immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas. «Si sa che il microbiota ha un ruolo importante nella maturazione e nella stimolazione del sistema immunitario» spiega Rescigno. «Ne definisce la fitness, è come se fosse una palestra per le difese del nostro organismo. E deve essere in equilibrio nelle sue componenti, che sono due: anti-infiammatorie e infiammatorie; servono anche queste ultime, perché il microbiota infiammatorio ci aiuta a riconoscere gli agenti patogeni che rappresentano una minaccia per la salute».
Ma in che modo tutto ciò può fare chiarezza sulle malattie autoimmuni e sulle donne? Sulla flora intestinale incide parecchio la dieta, ovviamente, ma anche gli ormoni, precisa Rescigno, infuiscono sulla sua composizione. «E il ruolo del microbioma femminile sulle malattie autoimmuni è tutto da indagare. L’ipotesi è che uno squilibrio nella popolazione dei microbi che vivono dentro di noi - quando per esempio ha il sopravvento la parte “infiammatoria" - porti il sistema immunitario a essere troppo attivo e ad auto-aggredire l’organismo».
Di certo, il microbiota nelle pazienti con malattie autoimmuni è diverso, così come è diverso se hanno un tumore. E proprio in campo oncologico si apre una delle ipotesi più interessanti, continua Rescigno: «Negli studi che io coordino, in particolare su donne con tumore alla mammella, cerchiamo di capire che correlazione c’è tra un determinato microbiota e la reazione alle terapie. Se si scopre che una certa composizione della flora intestinale favorisce la risposta ai trattamenti, allora possiamo pensare di modificare o modulare il microbiota in modo da rendere le cure sempre più efficaci».
IL MESE DELLA SOLIDARIETA'
Fino al 31 maggio Rinascente donerà il 5 per cento del ricavato dagli acquisti negli spazi dei Beauty Bar di Piazza Duomo a Milano e del punto vendita di Monza, a Fondazione Humanitas per la Ricerca. Iniziativa che proseguirà per tutto il 2022 in altri punti vendita italiani. I proventi finanzieranno Pink Union, il progetto di Fondazione Humanitas per la Ricerca (il cui simbolo è un tricolore rosa) pensato per sostenere medici e ricercatori impegnati nella ricerca di genere, in favore della salute della donna e per la cura delle patologie tipiche femminili.
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