Politica
October 06 2023
Il generale Roberto Vannacci, prima di venire fatto fuori, si occupava di cartografia. L’alto ufficiale era infatti a capo dell’Istituto geografico militare di Firenze, un incarico non propriamente operativo e non di primissimo piano. Tuttavia, quando è stato pubblicato un suo libro contenente opinioni di varia natura, tutte non inerenti al reparto da lui comandato, lo Stato maggiore ne ha preteso la rimozione, sostenendo che un uomo dello Stato non può essere di parte. E il ministro della Difesa ha avallato la decisione. Ma se il principio della terzietà vale per un militare, sebbene Vannacci a Firenze non fosse chiamato a occuparsi di migranti, gay o transizione energetica bensì di carte geografiche, non si capisce perché a maggior ragione non debba valere per un magistrato, il quale ha tutto il diritto di esprimere le proprie opinioni in materia di immigrazione clandestina, ma poi come minimo dovrebbe astenersi dall’occuparsi del medesimo argomento, emettendo sentenze che, guarda caso, paiono in linea non con la legge in vigore, ma non i suoi convincimenti personali.
Ovviamente, ogni riferimento al magistrato di Catania che ha rimesso in libertà quattro tunisini trattenuti nel centro di Pozzallo è voluto.