Tecnologia
March 10 2020
Non si spezzano, però piegandosi rompono la piattezza morfologica di troppe ere tecnologiche. Costano più dell'ordinario perché sono straordinari, nel senso di singolari. Gli oggetti dallo schermo flessibile, in attesa di democratizzarsi, hanno trovato come esercitare un potere di seduzione transitorio: attraggono nicchie che, per distinguersi, non hanno remore a spendere.
L'ultimo arrivato è il Galaxy Z Flip di Samsung, che infatti si pone a cavallo tra fashion e hi-tech: «È un oggetto innovativo, elegante, pensato per fare tendenza. Per renderlo più esclusivo, lo abbiamo lanciato anche in un'edizione speciale firmata dallo stilista Thom Browne. Questo smartphone ha un feeling naturale con l'universo della moda» conferma Paolo Bagnoli, responsabile marketing della divisione mobile di Samsung Electronics Italia.
Motorola ha invece completato una manovra nostalgica con il suo Razr, che echeggia l'omonimo modello di una quindicina d'anni fa. Tanti Millennial allora non se lo potevano permettere, oggi lo intascano con senso di rivincita. Entro Natale Microsoft si unirà al gruppo con il Surface Duo, Huawei punta a un ibrido tra telefono e tablet, Lenovo si appresta a replicare il concetto nei pc, TCL ha in cantiere due prototipi molto interessanti e altrettanto diversi tra loro: uno con un display arrotolabile, che sparisce quando non è utilizzato lasciando nelle mani dell'utente uno smartphone tradizionale; un display da ben dieci pollici che si flette non una, ma due volte, diventando un dispositivo (non proprio tascabile, per ora) da 6,65 pollici.
Il pieghevole sarà di massa, certo che sì, ma intanto, mentre si rannicchia su sé stesso, si gode il privilegio di sentirsi snob.