Il bilancio social della campagna elettorale delle Elezioni Europee

Siamo agli sgoccioli di questa campagna elettorale per le elezioni europee. Ancora poche ore prima dell’apertura dei seggi e poi la parola passerà definitivamente agli elettori. Così, se proviamo a volgere lo sguardo alle settimane che ci lasciamo alle spalle è possibile tracciare un primo bilancio della variegata comunicazione che i diversi candidati hanno spammato sulle nostre innocenti bacheche social pur di catturare attimi della nostra attenzione digitale. Pur di rompere il muro dell’anonimato.

Del resto, il sistema elettorale proporzionale con preferenza unito all’ampiezza smisurata delle circoscrizioni pluriregionali e al poco tempo a disposizione per ciascun candidato, ha complicato non poco il loro lavoro. Ecco, dunque che le piattaforme social sono arrivate loro in soccorso per raggiungere una platea elettorale di milioni di cittadini, ma al contempo ha anche determinato una ulteriore deriva di contenuti pop, trash e hype. Così, pur di ottenere l’attenzione digitale dei follower abbiamo assistito a performance che hanno mescolato, con risultati altalenanti e non sempre reputazionali, contenuti tematici a esibizioni anche imbarazzanti. Sul mio personalissimo podio di comunicatore politico metto volentieri la campagna di Angelo Ciocca, candidato della Lega nella circoscrizione nord-ovest, quella del generale Roberto Vannacci, candidato di punta di Matteo Salvini, che ha sfruttato come meglio non poteva tutte le polarizzazioni innescate dalle sue dichiarazioni. Sul terzo gradino del podio, invece, a pari merito ci sono ben due candidati: Cristina Lodi con il suo jingle 100 e lodi, per la lista Azione e Alfonso Maria Gallo per gli Stati Uniti di Europa che si è presentato con lo slogan: “l’Europa è un pollaio. Scrivi Gallo”. Ma, per la verità, il ventaglio è molto esteso e articolato e non può non lasciar fuori le incursioni di Antonella Soldo, ovviamente condivise sugli account social, candidata con Stati Uniti d’Europa e impegnata a distribuire bustine di marjuana opportunamente personalizzate, c’è il video game di Mario Abruzzese della Lega o i video off topic di Alessandra Mussolini accasatasi in Forza Italia. Poi, come non tirare fuori dalla tasca i preservativi di Giuditta Pini, candidata con il Partito democratico, l’ossimoro elettorale della candidata leghista Antonella Basso che scrive “vola alto, vota basso”, i reel di Stefano Bandecchi o di Alessandro Tommasi, Massimo Seri, Caterina Avanza e Germano Craia tutti candidatisi nelle liste di Azione. Ci sono le torte di Fulvio Martusciello che invita gli elettori a fine dei suoi incontri elettori a votare come si taglia, il cartoon Super Splendido, ideato da Joseph Splendido, consigliere regionale pugliese, che fa la campagna al candidato leghista Roberto Marti, senza dimenticarci di Antonella Parigi, di Rosanna Conte, di Leonardo Lotto o di Stefano Tozzi.

Infine, un dato che forse non troverà una risposta nell’affluenza alle urne, ma che ci conferma quanto la politica, osteggiata nella vulgata comune quale terreno di privilegi e interessi particolari, rimane un tema che polarizza e tanto le conversazioni degli italiani online. Negli ultimi 28 giorni i primi 100 post pubblicati sui Facebook e Instagram che contenevano tra le altre le due parole “elezioni europee” hanno collezionato una media di 3.934 interazioni, a riprova della centralità del tema politico-elettorale.

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