Televisione
May 22 2022
La storia di una delle più grandi fotografe del nostro tempo, testimone del trentennio più efferato della storia repubblicana, durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, diventa una serie tv in due puntate. Il regista Roberto Andò ha infatti deciso di far diventare la storia di Letizia Battaglia - e del suo talento creativo fuori dal comune - un racconto televisivo: così, con la collaborazione della stessa fotografa, scomparsa improvvisamente il 13 aprile scorso, è nata Solo per passione, la mini serie in due puntate con Isabella Ragonese, in onda il 22 e 23 maggio su Rai 1 in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone e della Giornata della Legalità.
«La miniserie televisiva che ho realizzato racconta l’eccezionale percorso umano e professionale di Letizia Battaglia, ripercorrendo la sua vita da quando è bambina fino agli anni in cui perfeziona il rito del fotografare come arma di lotta e salvezza», spiega il regista Roberto Andò, che del progetto in due puntate è anche autore del soggetto e co-sceneggiatore con Angelo Pasquini e Monica Zapelli. «Considero le sue fotografie una stupefacente testimonianza umana e artistica e, insieme, un’opera di civilizzazione. E ritengo che la sua vita sia una delle storie più sbalorditive di cui abbia mai sentito parlare», aggiunge. Letizia Battaglia è stata una ragazza capace di ribellarsi a un destino già scritto per trasformarsi in una combattente che, in cinquant’anni di attività, grazie alla tenacia, al coraggio e all’enorme talento dimostrato nel suo lavoro per il giornale L’Ora, verrà riconosciuta come una delle più grandi fotografe del mondo (il New York Times nel 2017 la inserì tra le undici donne più rappresentative del pianeta).
Indipendenza, erotismo e talento sono parti essenziali del travolgente romanzo che è la vita di Letizia Battaglia, che nella mini serie è interpretata da Isabella Ragonese. E poi c'è un altro aspetto fondamentale che riguarda il suo lavoro. «La sua storia coincide con un pezzo fondamentale della vita civile italiana, l’orrenda mattanza con cui la mafia ha sterminato i nostri migliori uomini di legge durante il conflitto che in Sicilia ha opposto lo Stato italiano a Cosa Nostra», osserva Andò. Da vera e preziosa testimone del nostro tempo, con le sue foto in bianco e nero la Battaglia ha raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la tremenda mattanza con cui Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati e semplici cittadini nel buio trentennio più efferato della storia repubblicana. Una vita affascinante, avventurosa, sbalorditiva fatta di battaglie combattute in trincea, in una realtà professionale da sempre maschile come quella dei fotoreporter di cronaca in quegli anni: Letizia Battaglia era l'unica donna tra colleghi uomini e riuscì a imporre il suo sguardo (carico anche di pietà e di bellezza), trasformando la fotografia in un’arma per cambiare il mondo.
Oltre a Isabella Ragonese, nel cast di Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa ci sono anche Paolo Briguglia nei panni di Franco Stagnitta (l'ex marito della fotografa), Enrico Inserra in quelli di Santi Caleca, suo storico compagno. Lino Musella incarna invece Pier Paolo Pasolini, Filippo Luna è Leonardo Sciascia, Marco Gambino è il pittore Renato Guttuso mentre Peppino Mazzotta sarà il magistrato Giovanni Falcone. «Mi fa particolare piacere che la serie venga messa in onda dalla Rai nei giorni del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, una occasione per rilanciare il senso di una lotta che ha ancora molta strada da fareı», osserva Andò. La serie è una coproduzione Rai Fiction, Bibi Film con la partecipazione di Le Pacte.
Nella Palermo retrograda dell’immediato dopoguerra Letizia è una ragazzina curiosa e ribelle che a 16 anni decide di sposarsi. Ma sogno di autonomia e di emancipazione dalla famiglia si dissolve in un matrimonio disciplinato dalle regole patriarcali: il ruolo di moglie e di madre di tre figlie non le consente di proseguire gli studi e le sue curiosità intellettuali sono vissute come una minaccia dal marito che la ama di un amore possessivo e soffocante. Il corteggiamento da parte di un coetaneo provoca uno scandalo: accusata di adulterio, Letizia ha un crollo nervoso, viene ricoverata in una clinica svizzera e subisce un trattamento psichiatrico. Tornata a Palermo, col matrimonio in piena crisi e in uno stato di fragilità emotiva, decide di affrontare il suo malessere con la psicanalisi, nel frattempo si conquista un ruolo attivo nell’ambiente culturale palermitano e cura l’infelicità matrimoniale con sporadiche relazioni extraconiugali. L’incontro con un giovane fotografo, Santi, con il quale nasce un’appassionata storia d’amore, la aiuta a fare la scelta definitiva: lascia il tetto coniugale assieme alle tre figlie e cerca la sua strada. Senza soldi, Letizia viene messa in prova come cronista dal direttore del giornale L’Ora, Vittorio Nisticò (Fausto Russo Alesi) che le chiede di accompagnare ogni articolo con una foto: così, per caso, avviene il primo incontro di Letizia con la fotografia. La vita nell’ambiente intransigente del giornale non è facile per la giovane donna, alla quale si rimprovera l’estrazione borghese e una vita sentimentale disordinata. Così, quando Santi lascia Palermo per Milano, lei decide di seguirlo, anche se questo le costa la separazione dalla più grande delle figlie che sceglie di restare a Palermo con il padre. È a Milano che, tra difficoltà economiche e esistenziali, nei turbolenti ma vitalissimi primi anni '70, Letizia si afferma come fotografa: il suo successo professionale diventa il trampolino di lancio per il ritorno a Palermo, dove lei e Santi vengono chiamati a dirigere il servizio fotografico de L’Ora.