Società
June 04 2014
“Meglio soli che male accompagnati” recita l’abusato proverbio. Viceversa, stare in “buona compagnia” fa stare bene non solo il cuore ma anche il corpo e la mente. Questa banale constatazione è stata dimostrata da uno studio inglese durato sette anni. Dalla ricerca coordinata dal professore Andrew Oswald della Warwick University è emerso che una relazione sentimentale serena, pur con le sue inevitabili difficoltà, migliora la salute dei due partner.
Sono stati in particolare il matrimonio e le relazioni di lunga durata a rivelarsi un reale toccasana. Questo è vero in particolare per gli uomini: i mariti presentano un tasso di mortalità inferiore del 9% rispetto a quello degli uomini non sposati. Per le mogli, che il più delle volte dedicano gran parte delle proprie energie alla famiglia, la riduzione del rischio è solo del 2,9% (faticano forse troppo rispetto ai consorti?).
Se da un lato l’affetto e la sicurezza garantiti da una relazione stabile fanno bene alla salute, dall’altro un’unione disarticolata, nervosa e agitata non aiuta, ma può provocare stress, alta pressione e perfino un maggior rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Tuttavia, non disperate: come ha registrato lo studio, recuperando un rapporto in crisi la salute torna florida e forte.
Un altro dato non trascurabile è il periodo in cui la coppia si è sposata o ha deciso di stare insieme in modo duraturo. È curioso che le unioni strette fino agli anni Sessanta riportino un livello di soddisfazione e serenità maggiore rispetto ai matrimoni celebrati più avanti, nonostante si caratterizzino per la discrezione e una certa mancanza di condivisione emotiva tra i partner. Ma è proprio l’assenza di conflitti che pare avere un effetto benefico sulla salute.
Qual è quindi il vero segreto per stare bene? Come ha concluso il professore Oswald, “Tollerarsi senza cadere nell’abitudine”.