Stellantis rivede al ribasso le stime 2024 e crolla in borsa

Tonfo in borsa per Stellantis. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha iniziato la settimana in rosso, dopo l’annuncio della revisione al ribasso delle stime per il 2024. Il titolo ha perso fino al 14%, trascinando con sé Piazza Affari.

Dopo Volkswagen, Mercedes e BMW è toccato a Stellantis oggi tagliare le stime su margine e cash flow. I motivi? I problemi di performance in Nord America e il deterioramento del settore globale. Il gruppo prevede ora un margine operativo adjusted tra il 5,5% e il 7%, in calo rispetto al precedente obiettivo a doppia cifra. Circa due terzi della riduzione sono dovuti a misure correttive in Nord America, mentre le vendite sono state inferiori alle attese in diverse regioni. Inoltre, il free cash flow industriale è previsto tra -5 e -10 miliardi, contro la stima positiva precedente. Per quanto riguarda l’utile operativo è stato rettificato di 9,3-11,9 miliardi, quando la stima del consenso era a 15,8 miliardi.

Il gruppo guidato da Carlos Tavares sta accelerando il piano di riduzione delle scorte negli USA, puntando a 330mila unità in giacenza entro fine 2024 e non più entro il primo trimestre 2025. Il gruppo prevede anche una riduzione delle consegne di oltre 200mila veicoli entro fine anno (contro le 100mila stimate nella precedente guidance), un incremento degli incentivi sui modelli 2024 e precedenti e un incremento della produttività con aggiustamenti sui costi e sulla capacità produttiva.

Questo significa meno profitti nel 2024 e quindi meno dividendi da distribuire agli investitori. E così il titolo ha perso il 14% a Piazza Affari a inizio settimana e questo avvicina il gruppo al dimezzamento praticamente della capitalizzazione in pochi mesi: da quasi 70 miliardi a poco più di 35 miliardi. Tutto questo mentre si diffondono voci di un possibile matrimonio tra Stellantis e Renault per affrontare il presente e il futuro.

Venerdì la tedesca Volkswagen aveva fatto la stessa mossa (per la seconda volta quest’anno) tagliando la guidance: margine di profitto portato dal 7% al 5,6% (sotto il consensus del 6.5%). Stamattina stesso annuncio dall’inglese Aston Martin che ha rivisto al ribasso per l’anno margine operativo e free cash flow industriale.

Stellantis non è sola certo, ma tutto questo conferma l’urgenza di un settore, fondamentale per l’Europa e in piena crisi. A portarlo fin qui sono stati i problemi dovuti alla pandemia e alla guerra Russia-Ucraina (boom del costo delle materie prime e dell’energia e interruzioni degli approvvigionamenti) e l’obiettivo/obbligo del 2035 con la transizione energetica da raggiungere lottando contro la concorrenza cinese.

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