Stephen King: 10 cose da sapere

Si parla di giugno per Joyland, il nuovo libro (un poliziesco) firmato da Stephen King. E anche per l’altro attesissimo titolo, Doctor Sleep ossia il sequel di Shining, dobbiamo aspettare ancora fino a settembre.

Per non farci trovare impreparati, prendendo spunto da un originale articolo dell’Huffington Post , abbiamo fatto un elenco delle dieci cose che forse non tutti conoscono sul maestro del brivido. Dedicato ai fan e a chi (se esiste) non conosce Stephen King.

1.
Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. Questa massima se la deve essere stampata per sempre nella testa Stephen King, perché se non ci fosse stata sua moglie Tabitha forse non avrebbe avuto lo stesso successo. Fu lei, infatti, che recuperò dal cestino dei rifiuti il manoscritto di Carrie, il primo romanzo di King, gettato dallo scrittore perché si era stufato di una stesura che stava prendendo troppo tempo. Grazie, signora King!  

2.
Un giorno del 1949 Donald Edwin King, il padre dello scrittore, uscì di casa per una passeggiata e non fece più ritorno. Il piccolo King, che aveva appena due anni, venne quindi allevato dalla madre, Nellie Ruth, la quale spesso non riusciva ad arrivare a fine mese.

3.
Pare che, da bambino, abbia raccontato sotto shock ai suoi familiari di aver assistito all’incidente di un amico travolto dal treno. Solo che oggi King non ricorda nulla di quell’episodio.

4.
Già attivo con la penna fin da ragazzino, King era solito vendere i piccoli racconti che scriveva a un dollaro ai suoi compagni di classe. Ma quando i professori lo scoprirono gli sequestrarono tutti i guadagni. Avevano forse già fiutato l’affare?

5.
Il passato di Stephen King non è stato sempre rose e fiori. Alcool e droghe lo hanno accompagnato per diverso tempo, come ha raccontato nel suo libro On Writing: autobiografia di un mestiere (Sperling & Kupfer). Tutto questo almeno fino al 1980, quando decise di darci definitivamente un taglio.

6.
Il 19 giugno 1999 fu investito da un minivan fuori controllo. L’incidente lo costrinse a un ricovero di tre settimane e a una lunga convalescenza. Ma non tutti sanno che King acquistò per 1600 dollari il veicolo maledetto, deciso a distruggerlo con le proprie mani una volta rimessosi in sesto. I suoi avvocati, però, lo fecero demolire prima, con grande disappunto del maestro del brivido.

7.
Il più famoso pseudonimo usato da Stephen King è Richard Bachman, con il quale ha prodotto titoli come L'uomo in fuga, L’occhio del male o Blaze (tutti per Sperling & Kupfer). Iniziò a usarlo nel 1977 per vedere se era in grado di raggiungere lo stesso successo senza l’aiuto del suo nome vero, ma un attento impiegato di una libreria riuscì a smascherarlo.

8.
Quando nel 2008 le autorità del Massachusetts proposero una legge che vietava la vendita di videogiochi violenti ai minori, Stephen King decise di dire la sua. Sostenne, infatti, che quel tipo di proposta rappresentava solo una manovra per trovare un capro espiatorio nella “pop culture”. La violenza dei videogiochi era il riflesso della ben più grave e reale violenza della società americana.

9.
Nello stesso anno King subì gli attacchi di alcuni blogger di destra, che lo accusavano di aver offeso l’esercito americano. In un discorso ad alcuni studenti delle superiori, in cui li incoraggiava a leggere e ad ampliare le loro conoscenze e prospettive, aveva citato l’U.S. Army come esempio di “discarica per ignoranti”.

10.
Nato e cresciuto principalmente nel Maine, Stephen King vive ancora lì, dove possiede due proprietà. Una terza casa (che è in realtà un palazzo) viene usata dalla famiglia per le vacanze e si trova invece in Florida.

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