Sting sarà il primo artista a esibirsi nella riapertura del Bataclan di Parigi

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Eagles of death metal
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Pete Doherty

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Nei giorni che precedettero la fine delle sedute di registrazione, Mick Jagger conosce Marianne Faithfull (foto) durante un party da Andrew Oldham, producer del disco. Tra gli ospiti è presente anche Paul McCartney.

Il 17 aprile "The Rolling Stones" viene lanciato ufficialmente in Gran Bretagna. 

Con un anno di ritardo rispetto ai Beatles, che avevano pubblicato "Please Please Me" nel marzo 1963, gli Stones inaugurano un cinquantennio di grandi successi e una serie di 26 album in studio dal 1964 al 2005.


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Skunk Anansie
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Gli U2 in raccoglimento davanti al Bataclan di Parigi

Il 12 novembre sarà Sting il primo artista a esibirsi nella riapertura del Bataclan di Parigi, una delle location musicali più note a livello europeo, a quasi un anno di distanza dal terribile attentato terroristico messo in atto da un commando jihadista durante il concerto degli Eagles of Death Metal in cui persero la vita 93 persone, tra cui la giovane ricercatrice italiana Valeria Solesin.

"Nel riaprire il Bataclan - ha affermato Sting sulle sue pagine social - abbiamo due missioni da compiere: la prima onorare le vittime di un anno fa, la seconda celebrare la vita e la musica". I ricavi dei biglietti saranno devoluti all'associazione per le vittime delle stragi "Life For Paris and 13 Novembre: Fraternité Verité".

Il cartellone invernale prevede anche  i concerti di Yussou N'Dour, Marianne Faithfull, Flaming Lips, Skunk Anansie e tani altri.

Il 13 novembre 2015 il concerto degli Eagles of Death Metal, gruppo alt rock americano con venature blues fondato a Palm Desert nel 1998 dal batterista Josh Homme dei Queen of Stone Age e dal cantante/chitarrista Jesse Hughes, doveva essere una serata di festa per tanti giovani: gli immancabili selfie, l’attesa dell’evento, una birra con gli amici, l’eccitazione per l’arrivo dei propri beniamini sul palco.

Dalla gioia e dalle canzoni cantante in coro si è passati, nel giro di un'ora, all’orrore e al silenzio di chi oggi, “colpevole” di essere andato a vedere un concerto blasfemo agli occhi feroci dei terroristi, non c’è più.

L’obiettivo dell'attenato era fin troppo chiaro: spaventare le persone e tenerle lontane dalle sale da concerti.Secondo le frange estremiste del terrorismo islamico, la musica (salvo i canti religiosi e i brani suonati con l’ausilio di tamburi e tamburelli) è considerata peccato, soprattutto se eseguita a fini di lucro, tanto da vietare, nelle città controllate dal Califfato, l’ascolto di radio e di stereo.

Il concerto di Sting del 12 novembre è una piacevole conferma di ciò che sapevamo già: la musica è più forte della paura.


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