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Europarlamentari: quanto guadagnano?

Era l'aprile di 4 anni fa quando un noto settimanale pubblicò la notizia dei jet privati ultra lusso utilizzati dagli euro-deputati per volare da Ciampino a Strasburgo al prezzo di 1.400 euro a biglietto a spese dei contribuenti.

La notizia suscitò polemiche e piccate smentite sia da parte della compagnia aerea che dai diretti interessati. Non c'erano ancora stati i casi-Fiorito e dei consiglieri regionali con le loro spese pazze a carico dei cittadini, ma già allora si diffuse la convinzione, più o meno fondata, che i nostri politici, sia che occupino un seggio in Italia sia che lavorino a Strasburgo e Bruxelles, si approfittino, senza troppe distinzioni, della propria posizione.

Tuttavia, chi tra gli europarlamentari italiani ritiene di aver lavorato seriamente e intensamente durante la scorsa legislatura, sottraendo tempo alla propria famiglia e sacrificando anche il rapporto con i propri elettori sul territorio, non accetta di essere etichettato come esponente di una casta privilegiata, priva di particolari meriti eppure super-pagata.

Soprattutto oggi, alla vigilia delle elezioni europee del prossimo 25 maggio.

Ma quanto guadagna davvero chi è eletto al Parlamento europeo? A quali benefits ha diritto e quanto lo occupa effettivamente la sua attività istituzionale?

In linea generale gli eurodeputati percepiscono 8 mila euro al mese di retribuzione, più 4.299 di spese generali, più un'indennità di 304 euro per ogni giorno di presenza. In totale si arriva tra i 17mila e i 19mila euro lordi al mese ai quali si devono aggiungere altri 19 mila euro per pagare gli assistenti e i rimborsi per le spese di viaggio.

Andando nel dettaglio, la busta paga di un deputato europeo si compone di varie voci, fisse (indennità parlamentare) e variabili. Per frenare gli enormi divari che esistevano tra una nazionalità e l’altra, dal 2009 la parte fissa delle retribuzioni di tutti i 766 parlamentari (dalle prossime elezioni caleranno a 751 compreso il Presidente) è stata uniformata al 38,5% di quella di un giudice della Corte di Giustizia Europeo e ammonta a 7.956,87 euro lordi, 6.200,72 netti.

A questa retribuzione “base”, vanno aggiunte una serie di indennità destinate a coprire le spese sostenute nell'esercizio delle funzioni parlamentari.

C'è l'indennità per le spese generali che serve a coprire le spese sostenute nello Stato membro di elezione, ad esempio le spese di gestione dell'ufficio, telefono e posta e i costi per l'acquisto, il funzionamento e la manutenzione di computer e di materiale telematico. Essa ammonta a 4.299 euro.

L'indennità giornaliera (detta anche "di soggiorno") è, invece, un'indennità forfettaria di 304 euro per ogni giorno di presenza in Parlamento.

Poi ci sono i rimborsi per le spese di viaggio erogati sulla base del costo effettivo dei biglietti di viaggio acquistati e solo a seguito della presentazione delle relative fatture (fino al 2009 vigeva il sistema forfettario). Le tariffe non possono superare quella della classe "business" per i viaggi in aereo, di una tariffa di prima classe per i viaggi in treno o del limite di 0,50 EUR/km in caso di viaggio in auto privata, a cui si aggiungono indennità fisse basate sulla distanza e la durata del viaggio destinate a coprire le spese accessorie legate al viaggio (quali, ad esempio, i pedaggi autostradali, le spese per il bagaglio in eccesso o di prenotazione).

Esiste inoltre la cosiddetta indennità di viaggio annuale che serve a coprire le spese di eventuali viaggi al di fuori dello Stato membro di elezione per motivi diversi dalle riunioni ufficiali (ad esempio per assistere a una conferenza in un altro Stato membro o per effettuare una visita di lavoro in un altro paese in veste di relatore). Essa viene versata previa presentazione del titolo di viaggio e dei necessari documenti giustificativi e ha un tetto annuo di 4.243 euro.

Per quanto riguarda le spese per il personale (gli assistenti), il massimo è di 21.209 euro lordi al mese, ma si tratta di una somma che non è in nessun caso corrisposta direttamente agli eurodeputati.

I deputati hanno diritto a un’ indennità transitoria di fine mandato di importo equivalente a un mese di indennità per ogni anno di esercizio del mandato. Essa non può essere corrisposta per più di due anni e non viene erogata se il deputato ricopre un mandato in un altro parlamento nazionale o se assume una carica pubblica.

Il diritto alla pensione si matura alcompimento del 63° anno di età. Essa ammonta al 3,5% dell’indennità per ogni anno di mandato fino a un massimo del 70%. L'istituto del vitalizio è stato cancellato.

Tra i benefits, oltre a poter utilizzare le autovetture ufficiali del Parlamento quando si trovano a Strasburgo e Bruxelles, i deputati hanno a disposizione anche un centro fitness con piscina, sale per massaggi, allenamento, squash, fisioterapia, solarium, saune, centro estetico aperto dal lunedì mattina fino al venerdì con corsi di yoga, body sculpt, kick boxing e zumba.

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