Dieci podcast per cambiare il mondo

Sicurezza sul lavoro, disabilità, fast fashion, città sostenibili, controllo delle filiere produttive, workaholism... Sono solo alcuni degli argomenti trattati da Storie In-Sostenibili, brevi «film da ascoltare» realizzati da Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile nel nostro Paese. Per far riflettere su temi di cui si parla poco. Ma che impattano, in modo negativo, sulla vita di molti.

Dieci podcast segnano una nuova tappa importante, sulla strada dell’attenzione alla sostenibilità, di un’azienda che opera in un settore strategico: Enav Spa, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia. Sono le puntate, disponibili sulle più note piattaforme digitali, che denunciano l’esatto contrario di pratiche virtuose. Si chiamano, non a caso, Storie In-Sostenibili, sono divise in due stagioni e prodotte da Lux Vide per conto di Enav con la voce narrante del Sustainability manager della società, Davide Tassi. Realizzati come brevi film da ascoltare, i podcast toccano temi diversi, raccontano vicende lontane tra loro - nello spazio e nel tempo -, ma ugualmente in-sostenibili e per questo da far conoscere il più possibile, affinché non si ripetano più. Si va dalla salute, alla sicurezza sul posto di lavoro, alla disabilità. Si tratta, con testimonianze e interviste dal piglio giornalistico, di «fast fashion», città sostenibili, controllo delle filiere produttive, «workaholism».

Un modo per mettere in evidenza principi etici a cui oggi le aziende responsabili non vogliono (e non possono) rinunciare. Conoscenza e consapevolezza sono diventati imprescindibili, a partire dai comportamenti personali, che determinano quelli collettivi. Nessuno vive per se stesso, senza tener conto degli altri. La prima puntata è dedicata alla sicurezza sul lavoro e racconta la storia di Gabriele Di Guida, che perse la vita il 10 aprile 2019, a soli 25 anni, mentre svolgeva le proprie mansioni in un’azienda di packaging. Morire sul lavoro è un’enormità: purtroppo sono tre ogni giorno (in media) gli italiani che finiscono nella macabra lista. Dice Pasqualino Monti, amministratore delegato di Enav: «Storie In-Sostenibili nasce dalla voglia di restituire qualcosa alla collettività in termini di consapevolezza e cultura della sostenibilità, senza essere autoreferenziali. I temi che raccontiamo sono oggetto di attenzione da parte del governo. Enav è ormai considerata un’azienda all’avanguardia nello sviluppo sostenibile, ma se vogliamo provare a produrre un reale cambiamento nella comunità è necessario pensare anche a un modo diverso di comunicare. L’obiettivo è creare consapevolezza nei nostri comportamenti quotidiani. Il vero cambiamento passa attraverso le nostre azioni».

Continua l’ad Monti: «Fare sostenibilità significa dare un contributo tangibile anche in termini economici alla comunità a cui, in un solo anno, grazie alle azioni di Enav, abbiamo restituito oltre un miliardo di euro. Siamo da poco un’azienda “carbon neutral”, ma per la nostra società rappresenta una tappa intermedia. Intendiamo proseguire con determinazione il cammino intrapreso, supportando anche i nostri stakeholder nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore. Nel 2023, per esempio, grazie all’ottimizzazione delle rotte, abbiamo consentito una diminuzione di 72 milioni di chilogrammi di carburante per le compagnie aeree».

Un podcast è sul «greenwashing», cioè la pratica poco commendevole che getta fumo negli occhi, facendo credere che un’azienda segua strade sostenibili mentre è tutto il contrario. Il greenwashing, ricorda il podcast, non solo intacca la reputazione dell’azienda coinvolta, ma ha conseguenze giudiziarie, economiche e finanziarie, per chi è quotato in Borsa. Le Storie In-Sostenibili denunciano anche lo sfruttamento del lavoro minorile (con la vicenda di Iqbal Masih), una piaga spesso nascosta nella filiera dei fornitori di servizi. Non si tratta di eccezioni: secondo le Nazioni Unite, a livello globale, sono più di 40 milioni le persone soggette a forme moderne di schiavitù, il 71 per cento delle quali donne e ragazze. Il tema disabilità-inclusione viene affrontato, nel podcast dedicato, dando voce a Gabriele Valli, imprenditore e fondatore dell’Associazione Valenze, oltre che papà di Federico, figlio autistico. Legge come la n. 68 del 1999 hanno sancito l’obbligo di assumere un certo numero di persone con disabilità, ma il loro ruolo rimane per lo più relegato a mansioni di basso profilo. Insomma, c’è ancora tanta strada da percorrere. Particolarmente impressionante il podcast sul «fast fashion», per colpa del quale ogni anno vengono consumati 1.500 miliardi di litri d’acqua, e prodotte con il lavaggio dei capi in fibre sintetiche circa il 35 per cento (190 mila tonnellate all’anno) delle microplastiche che infestano mari e oceani.

In un’altra puntata delle Storie In-Sostenibili viene indicata l’innovazione come necessaria per mantenere le aziende solide e produttive: nessuna potrebbe durare a lungo senza innovare. Enav lo fa da anni, dimostrando che innovare con contenuti di sostenibilità oltretutto crea valore. Con varie azioni, magari non conosciute dal grande pubblico, ma di sicuro impatto. Come l’avvio del sistema di Arrival Manager (AMAN) su Roma Fiumicino, nel 2022, seguito nel 2023 dallo stesso sistema anche su Milano Malpensa, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio, con significativa riduzione delle emissioni di CO2 da parte dei vettori in arrivo. Oppure con iniziative sociali, di welfare e volontariato aziendale, fino alla stesura di un regolamento su abusi, molestie e violenze sul luogo di lavoro. Perché in fondo l’elemento umano resta al centro, anche in un’azienda come quella guidata da Pasqualino Monti, che regola una sfida vinta dall’uomo: volare, superando la legge di gravità che tende a farci restare ben piantati a terra.

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