Il successo (semi-nascosto) di Rai Play

La nascita di RaiPlay, nel settembre 2016, è stata accolta con lo scetticismo riservato alle imprese che il domani rivelerà essere fallimentari. Si credeva fosse destinata a vivere nell’ombra dei colossi americani, cugina sfigata di cataloghi con i quali non avrebbe potuto competere. Invece, la piattaforma streaming della Rai, di quella Rai che arranca, incapace di trovare un giusto e vero e duraturo compromesso fra ciò che è nuovo e ciò che è «vecchio», ha dimostrato quanto sbagliate fossero le previsioni iniziali. RaiPlay non è nata per inerzia, sulla scia di mode che dettino doveri para-televisivi. È nata per scelta: precisa, ponderata. E la bontà del progetto la si è vista, tutta, negli ultimi mesi. I mesi di Mare Fuori, di un Sanremo che ha saputo vivere (anche) online, con ascolti digitali mai registrati negli anni passati. La si è vista nella consapevolezza (tardiva, forse, ma necessaria) di una televisione che non è più solo quel che è stata un tempo, di un pubblico che è frammentato, di un progresso tecnologico che ha permesso e incentivato la personalizzazione della fruizione. RaiPlay, che nel settembre 2016, sembrava essere stata concepita solo per rivedere contenuti Rai, con un catalogo avviato a trasudare provincialismo, si è evoluta. E dalla visione è passata alla creazione.

Shake, del progetto creativo di RaiPlay, è l’ultima manifestazione tangibile: una serie televisiva nata da una rilettura dell’Otello, moderna e adolescenziale. Non c’è Shakespeare e neppure Otello. C’è, invece, un liceo romano e un ragazzo di nome Thomas. Popolare, un figo. Dovrebbe essere questi la versione contemporanea del personaggio letterario, l’amico Michele il suo Cassio, Gaia Iago. Beatrice, bella e desiderabile, dovrebbe essere Desdemona, ai suoi piedi cadere Thomas e Gaia. Amori e tradimenti dovrebbero rimanere, gelosie, sentimenti umani pervadere la serie con cui RaiPlay vorrebbe provare a replicare il successo di Mare Fuori. Shake, disponibile online dal 14 aprile, è stato creato per essere consumato come Mare Fuori: velocemente, avidamente, da un pubblico che, giovane, possa portarlo oltre i confini della visione tradizionale. «La serie», ha spiegato in conferenza stampa Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, «È realizzata per il digitale, che vuol dire progettare qualcosa di diverso rispetto ai prodotti destinati a RaiUno o RaiDue. Il cast è molto giovane. Gli sceneggiatori hanno capito quali sono i sentimenti dei ragazzi e come raccontarli, come capirli. Produrre per piattaforma è qualcosa di diverso rispetto a quello che facevamo prima». Ed è stato questo «diverso» a fare la differenza.

La piattaforma, nel primo trimestre del 2023, è cresciuta esponenzialmente. Sia stato Mare Fuori, Sanremo, lo slancio innovativo teso alla creazione di contenuti originali, sia stato un disposto combinato dei tre elementi è difficile a dirsi. Quel che resta, però, nell’impossibilità di determinare una causa univoca, è dato dai numeri.

«Abbiamo raggiunto quota 23,4 milioni di iscritti - afferma orgogliosa Elena Capparelli, Direttore di RaiPlay - La terza stagione di Mare Fuori (disponibile in esclusiva dal primo febbraio), insieme all’ultima edizione di Sanremo, da sole, hanno portato 1,7 milioni di nuovi iscritti, il 75% dei quali appartiene alla fascia degli Under 35. Il tempo speso nella fruizione dei contenuti online ha registrato, nel primo trimestre dell’anno, una crescita del 61% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il consumo on demand è cresciuto dell’81,5%, la fruizione di contenuti online in diretta del 13%. Le app scaricate sono arrivate a quota 12 milioni su smart tv, a 15 milioni su mobile. In totale, dunque, le app scaricate sono 27 milioni. Un’enormità».

«[Le direzioni di genere] sono state capaci di proporre linguaggi innovativi e di raggiungere un pubblico non solo tradizionale, come dimostra anche l’offerta video online della Rai che ha superato i 210 milioni di ore e conferma la leadership di mercato con oltre il 37%, oltre 10 punti sopra i diretti inseguitori», ha commentato Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai, spiegando come, dei 73,6 milioni di ore in più registrate nel comparto on demand rispetto al 2022, la maggior parte siano dovuti al successo di Mare Fuori. La terza stagione della serie ha superato i 61 milioni di ore di visione i 150 milioni di visualizzazioni, per un ascolto medio online di 3,8 milioni di device per ciascuna puntata. RaiPlay, dunque, si è dimostrata vincente, e chissà che Shake, nell’ottica di una piattaforma cross-generazionale, non possa cementificare questo successo.

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