Johnny Miller/Olycom Hout Bay/Imizamo Yethu, Città del Capo, Sudafrica. Hout Bay è una valle pittoresca, 15 km a sud di Città del Capo. Situato tra due ricchi complessi residenziali si trova il sobborgo di Imizamo Yethu, costituito da una zona residenziale vera e propria e da una insediata con abitazioni di fortuna, che risalgono le ripide pendici della montagna retrostante. La cosa più sorprendente è il numero di alberi presenti a Tierboskloof rispetto alla quasi assenza di verde a Imizamo Yethu. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Vusimuzi/Cimitero di Mooifontei, Johannesburg, Sudafrica. L'insediamento di Vusimuzi di trova tra un fiume fetido, un enorme cimitero e due quartieri leggermente più ricchi. Ci vivono più di 30.000 persone, che abitano in circa 8.500 baracche. In alto, sopra le baracche, si trovano le linee elettriche ad alta tensione che trasportano l'elettricità ad altre aree di Johannesburg, ma non a Vusimuzi. ▲ Johnny Miller/Olycom Nomzamo/Lwandle, Città del Capo, Sudafrica. In questa township confinante con quelle di Strand e Somerset West, circa 40 km a est di Città del Capo. Originariamente concepita come area abitativa per i lavoratori maschi scapoli, durante gli anni dell'apartheid vennero allestiti qui le strutture conosciute come "ostelli". Oggi è un sobborgo di dimensioni considerevoli, con una popolazione di oltre 60.000 persone. Nel 2014 il municipio di Città del Capo ha sfrattato da qui molte persone che vivevano in baracche lungo l'autostrada N2. Ci furono scontri violenti e alcune delle baracche furono ricostruite su un appezzamento di terreno vicino. Una zona cuscinetto circondata da recinzioni separa la zona dalle abitazioni dei più ricchi. ▲ Johnny Miller/Olycom Vukunzele/Sweet Home, Città del Capo, Sudafrica. Sweet Home era inizialmente una discarica per materiale edile, che tutt'ora viene riciclato per costruire abitazioni di fortuna. I servizi sono scarsi e le condizioni di vita misere. Vukunzele, subito a nord, venne sviluppata in collaborazione con un fondo istituito per dare alloggi dignitosi ai sudafricani. ▲ Johnny Miller/Olycom Manenberg/Phola Park, Città del Capo, Sudafrica. ▲ Johnny Miller/Olycom Vusimuzi/Cimitero di Mooifontei, Johannesburg, Sudafrica. L'insediamento di Vusimuzi di trova tra un fiume fetido, un enorme cimitero e due quartieri leggermente più ricchi. Ci vivono più di 30.000 persone, che abitano in circa 8.500 baracche. In alto, sopra le baracche, si trovano le linee elettriche ad alta tensione che trasportano l'elettricità ad altre aree di Johannesburg, ma non a Vusimuzi. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Masiphumelele/Lake Michelle, Città del Capo, Sudafrica. Pittoreschi sobborghi affacciati sulle acque scintillanti del lago Michelle, a 20 km da Città del Capo. Separati da zone paludose, un edificio utilizzato dal corpo di guardia e una recinzione elettrificata. 38.000 persone vivono nelle vicine baracche di latta di Masiphumelele: un mondo lontano, dove non esistono stazioni di polizia. C'è una piccola clinica aperta solo di giorno, benché secondo le stime fino al 35% della popolazione è sieropositivo o tubercolotico. ▲ Johnny Miller/Olycom Vukunzele/Sweet Home, Città del Capo, Sudafrica. Sweet Home era inizialmente una discarica per materiale edile, che tutt'ora viene riciclato per costruire abitazioni di fortuna, sul confine meridionale dell'insediamento. I servizi sono scarsi e le condizioni di vita misere. Vukunzele, subito a nord, venne sviluppata in collaborazione con un fondo istituito per dare alloggi dignitosi ai sudafricani. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Nomzamo/Lwandle, Città del Capo, Sudafrica. In questa township confinante con quelle di Strand e Somerset West, circa 40 km a est di Città del Capo. Originariamente concepita come area abitativa per i lavoratori maschi scapoli, durante gli anni dell'apartheid vennero allestiti qui le strutture conosciute come "ostelli". Oggi è un sobborgo di dimensioni considerevoli, con una popolazione di oltre 60.000 persone. Nel 2014 il municipio di Città del Capo ha sfrattato da qui molte persone che vivevano in baracche lungo l'autostrada N2. Ci furono scontri violenti e alcune delle baracche furono ricostruite su un appezzamento di terreno vicino. Una zona cuscinetto circondata da recinzioni separa la zona dalle abitazioni dei più ricchi. ▲ Johnny Miller/Olycom Kya Sands/Bloubosrand, Bloubosrand, quartiere della classe media, è fatto di strade ombreggiate, alberi frondosi, piscine e case di milionari. Dall'altra parte della strada, Kya Sands: un fiume di baracche di lamiera con pneumatici delle auto sui tetti. Se si guarda con attenzione, si può vedere come quelle che sembrano le vie principali sono in realtà dei canali di drenaggio dell'acqua sporca del vicino torrente. ▲ Johnny Miller/Olycom Il campo da golf Papwa Sewgolum si trova lungo la zona verde che costeggia il fiume Umgeni a Durban. Una baraccopoli si estende a pochi metri dalla buca numero 6. Una recinzione in cemento separa le baracche di lamiera dal corso d'acqua navigabile. ▲ Johnny Miller/Olycom Kya Sands/Bloubosrand, Bloubosrand, quartiere della classe media, è fatto di strade ombreggiate, alberi frondosi, piscine e case di milionari. Dall'altra parte della strada, Kya Sands: un fiume di baracche di lamiera con pneumatici delle auto sui tetti. Se si guarda con attenzione, si può vedere come quelle che sembrano le vie principali sono in realtà dei canali di drenaggio dell'acqua sporca del vicino torrente. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Sandton/Alexandra, Johannesburg, Sudafrica. La municipalità di Sandton, "quartiere bianco" a Johannesburg, è la capitale economica dell'Africa meridionale. Si trovano qui le sedi di numerosi società finanziarie e la sede della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e una delle venti più grandi del mondo. Appena oltre una strada inizia la township di Alexandra, un labirinto di baracche e ostelli (grandi abitazioni comunali utilizzate un tempo dai minatori) ad alta densità criminale, dove vivono decine di migliaia di neri. ▲ Johnny Miller/Olycom Vusimuzi/Cimitero di Mooifontei, Johannesburg, Sudafrica. L'insediamento di Vusimuzi di trova tra un fiume fetido, un enorme cimitero e due quartieri leggermente più ricchi. Ci vivono più di 30.000 persone, che abitano in circa 8.500 baracche. In alto, sopra le baracche, si trovano le linee elettriche ad alta tensione che trasportano l'elettricità ad altre aree di Johannesburg, ma non a Vusimuzi. ▲ Johnny Miller/Olycom Nomzamo/Lwandle, Città del Capo, Sudafrica. In questa township confinante con quelle di Strand e Somerset West, circa 40 km a est di Città del Capo. Originariamente concepita come area abitativa per i lavoratori maschi scapoli, durante gli anni dell'apartheid vennero allestiti qui le strutture conosciute come "ostelli". Oggi è un sobborgo di dimensioni considerevoli, con una popolazione di oltre 60.000 persone. Nel 2014 il municipio di Città del Capo ha sfrattato da qui molte persone che vivevano in baracche lungo l'autostrada N2. Ci furono scontri violenti e alcune delle baracche furono ricostruite su un appezzamento di terreno vicino. Una zona cuscinetto circondata da recinzioni separa la zona dalle abitazioni dei più ricchi. ▲ Johnny Miller/Olycom Un ritratto del fotografo Johnny Miller. ▲ Con il suo progetto Unequal Scenes ("Scene di disuguali "), il fotografo statunitense Johnny Miller ha voluto raccontare da un punto di vista inusuale la separazione tra ricchi e poveri che caratterizza la società del Sudafrica, suo Paese d'adozione, dove si è trasferito dal 2011 per studiare antropologia a Città del Capo. Utilizzando un drone, Miller ha immortalato da decine di metri di altezza alcuni dei principali agglomerati urbani del Paese, in una serie di scatti dall'alto, dai quali emergono palesemente le grosse disuguaglianze sociali ed economiche che ancora oggi esistono nelle città sudafricane, la cui pianificazione territoriale risale al periodo dell'apartheid, e che restano divise tra quartieri ricchi protetti da recinzioni elettrificate e guardie armate, dove è garantito ogni servizio, e vere e proprie baraccopoli , fatte di baracche fatiscenti con tetti in lamiera.