Sul New York Magazine la cover è per le 35 accusatrici di Bill Cosby

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Trentacinque foto per trentacinque storie di trentacinque donne che accusano Bill Cosby di averle prima drogate e poi stuprate con una modalità che appare standardizzata.

E' una copertina (e un reportage) d'impatto quella realizzata dal New York Magazine che, una dopo l'altra, ha messo in fila le donne che da mesi stanno contribuendo a mettere a fuoco l'inchiesta sull'attore de I Robinson che potrebbe trasformarsi nel più grande stupratore seriale del quale America abbia memoria.

Su trentacinque sedie (più una) siedono donne d'ogni età che nell'arco di più di trent'anni sostengono di aver subito violenza da parte di quello che era ritenuto uno degli uomini più potenti (e divertenti) dello showbiz Usa.

La sedia in più è quella vuota, forse destinata alla prossima che avrà il coraggio di testimoniare lo stupro subito.

All'interno della rivista le 35 vittime raccontano la propria storia. "Non ho più paura - spiega, per esempio, Chelan Lasha, violentata nel 1986 - adesso sono io ad avere più potere di lui". Le fa eco Victoria Valentino, la cui vicenda risale al 1969: "Può una donna non essere creduta per 30 anni? Succederebbe lo stesso ad un uomo?"

A spiegare il perchè proprio ora stiano venendo fuori tutti questi casi e non, ad esempio, venti anni fa è Tamara Green che dice: "Nel 2005 Bill Cosby aveva ancora il controllo del media. Nel 2015, invece, abbiamo i social media. Non possiamo sparire. E' tutto online e non andrà mai via".

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