Televisione
October 22 2012
Il cielo è grigio, chiuso sotto una coltre di nuvole che annunciano la prima pioggia di un autunno ancora caldo di estate. La facciata della chiesa in piazza Duomo ad Acireale è nascosta da un grande palco ancora in fase di allestimento per un comizio politico, come lasciano presagire i grandi manifesti elettorali da cui una giovane donna in tailleur grigio domina la piazza stringendo in mano una Trinacria di terracotta. Il suo nome è Veronica Colombo, candidata alla presidenza della Regione siciliana per il partito “Sicilia Unita”. “La Sicilia in mani sicure” è il suo motto. Una curiosa coincidenza, visto che tra pochi giorni i cittadini saranno chiamati a votare per il rinnovo dell’Assemblea regionale. Tanto che per alcuni curiosi non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che le elezioni citate nei cartelloni rimandano al 2013 (anno in cui andrà in onda la fiction) e che Veronica Colombo ha il volto dell'attrice Valentina Carnelutti.
Ed ecco già la prima novità, rubata direttamente sul set della quinta serie di Squadra Antimafia, in lavorazione proprio contemporaneamente alla messa in onda delle nuove puntate della quarta stagione, in cui ha appena perso al vita la beniamina Claudia Mares, vice questore interpretato da Simona Cavallari.
Bocche murate sull’uscita di scena del personaggio, ancora di più sulla presenza dell’attrice sul set catanese. Dunque, se la Mares tornerà o meno nella prossima serie non è dato saperlo.
Scopriamo invece che accanto alla sua storica antagonista Rosy Abate, interpretata da Giulia Michelini, e accanto a Marco Bocci, Greta Scarano e Ludovico Vitrano (tutti confermati), ci sono due new entry impegnate con loro sul nuovo set. Una è appunto Valentina Carnelutti, sindaco dell’immaginario comune di Baia D’Angelo ricostruito nel bellissimo borgo marinaro di Acicastello. L’altra è Ana Caterina Morariu, nei panni del nuovo vice questore.
"Interpretano due sorelle unite da un rapporto complesso che le rende antagoniste – ci anticipa Giacomo Martelli, regista 2ª unità, che anche per questo quinto capitolo firma la regia insieme a Beniamino Catena – C’è una grande sintonia sul set tra le due attrici e i loro stili diversi si armonizzano bene, con un risultato croccante e scoppiettante dal punto di vista drammaturgico". Come vuole il copione di base del format, in cui la lotta alla mafia è tutta declinata al femminile. Nel bene e nel male. Il che fa pensare che nella serie in cantiere il conflitto si scatenerà tra forze dell’ordine e politica corrotta.
Altra importante novità è proprio lo spostamento delle location da Palermo a Catania, dove sarà ambientata la quinta stagione di Squadra antimafia. In sette settimane di lavorazione a cielo aperto (gli interni saranno girati invece a Roma), la troupe ha lavorato tra il centro storico e l’hinterland catanese, facendo risuonare vicoli cittadini e spazi aperti di sirene spiegate, spari e sgommate. Dalla costa fino sull’Etna.
"La scelta di spostarci è stata soprattutto degli sceneggiatori e dei produttori – ci spiega Martelli – e noi registi l’abbiamo abbracciata con l’idea di raccontare che la squadra antimafia non esiste solo a Palermo. I protagonisti troveranno a Catania il loro doppio, con cui dovranno mischiarsi e confrontarsi. E ciò produce risultati più freschi e innovativi, nel cinema come nella genetica. Stiamo cercando di sfruttare l’energia che viene dal fatto di lavorare in un posto nuovo, con scenari diversi che cercheremo di cogliere anche con la fotografia. La pietra lavica, nero antracite, è molto d’effetto".
Mentre noi chiacchieriamo, gli assistenti di produzione radunano le comparse e danno istruzioni per le scene del comizio da girare. I tecnici continuano a montare le attrezzature, compreso un lungo carrello che costeggia quasi tutta la piazza, e tengono a bada i curiosi che si accalcano in attesa degli attori.
"È la prima volta che giriamo mentre è in onda la nuova serie – racconta il regista – e l’entusiasmo dei fan è contagioso. Un fiume di lava in piena che ti fa toccare con mano il calore del pubblico oltre i dati positivi degli ascolti. Migliaia di persone aspettano ore per un autografo, una foto, anche solo un saluto".
Giulia Michelini e Marco Bocci sono i più assediati, non c’è dubbio. Anche se curiosando tra la gente il personaggio più amato sembra essere quello di Claudia Mares, con un malcelato disappunto per la sua recente scomparsa. A dimostrazione del fatto che, nonostante le polemiche suscitate da fiction come Il capo dei capi e sebbene in tv come al cinema spesso la Sicilia sia tristemente associata allo stereotipo mafioso, il pubblico sta sempre dalla parte dei buoni.
"Squadra antimafia non è una fiction verità sulla mafia, come se la mafia fosse il problema di una regione soltanto. È più un misto tra un western e una graphic novel, con tanta azione e molti colpi di scena, in cui i cattivi spesso non sono neanche siciliani, ma politici insospettabili o personaggi internazionali. Gli eroi invece sono quelli che qui combattono sul campo, dentro e fuori la squadra. Noi puntiamo il dito contro i mali di un intero Paese, che sono poi i mali dell’umanità. Il male c’è ovunque, così anche il bene. Ed è un conflitto eterno, insanabile e molto affascinante" conclude il regista Martelli.
Nel frattempo è cominciato a piovere. Il set si ferma e, solo dopo avere assicurato macchine da presa e monitor sotto i teli antipioggia, la troupe cerca riparo sotto il tendone del palco su cui Veronica Colombo terrà il suo comizio. Piove sulla politica (non solo) siciliana, viene da pensare. Nella fiction come nella realtà.