Summit BRICS 2024: criptovalute e blockchain riscrivono le regole della finanza internazionale

Nel cuore di Kazan, in Russia, si sta tenendo uno degli appuntamenti più strategici dell’anno: il Summit BRICS 2024. In un momento cruciale per l’economia globale, l’evento sembra intenzionato a esplorare un tema capace di trasformare gli equilibri internazionali: le criptovalute. Secondo fonti provenienti da media specializzati in finanza, il summit potrebbe puntare su un’innovazione che riscriverebbe le dinamiche economiche mondiali. Con la Russia in cerca di vie d’uscita dalle sanzioni occidentali, l’adozione di un sistema di pagamento basato sulla tecnologia blockchain potrebbe rappresentare un cambio di rotta significativo per l’intero blocco BRICS.

Uno dei progetti chiave in discussione sarebbe BRICS Pay, una piattaforma digitale progettata per semplificare le transazioni tra le nazioni del blocco, riducendo la dipendenza dal dollaro statunitense. Grazie alla blockchain, criptovalute come XRP e Bitcoin potrebbero diventare strumenti di scambio tra i membri del BRICS, mettendo in discussione il predominio delle istituzioni finanziarie occidentali.

Questa strategia trova conferma nei dati del report 2024 di Chainalysis, pubblicato lo scorso 17 ottobre, che evidenzia come la Russia abbia già iniziato a utilizzare le criptovalute per aggirare le sanzioni. L’azienda leader nell’analisi delle blockchain ha monitorato i flussi globali, rivelando che tra luglio 2023 e giugno 2024 la Russia ha ricevuto oltre 182 miliardi di dollari in criptovalute. Questo massiccio afflusso è stato favorito dalla rapida espansione della DeFi (finanza decentralizzata), che ha visto un aumento del 173% degli scambi attraverso piattaforme decentralizzate in Russia.

La (DeFi), infatti, si sta rivelando un’opportunità unica per eludere le restrizioni normative e le sanzioni economiche, offrendo agli utenti un maggiore controllo sui propri asset digitali, con un anonimato più elevato e minori interferenze esterne. Tuttavia, la Russia non è sola nell’utilizzo delle criptovalute in questo contesto. Secondo i dati di Chainalysis, anche l’Ucraina ha registrato afflussi di oltre 106 miliardi di dollari nello stesso periodo, con un incremento del 160% nell’uso delle piattaforme DeFi. Questo scenario evidenzia come, nonostante il conflitto e l'instabilità economica, entrambi i paesi stiano utilizzando le criptovalute per aggirare le restrizioni imposte dai sistemi finanziari tradizionali.

Le sanzioni economiche, pensate per isolare la Russia e mettere in difficoltà la sua economia, sembrano invece aver ottenuto paradossalmente un effetto controproducente. Anziché isolare la Russia dai mercati finanziari globali, le sanzioni hanno accelerato l’adozione di tecnologie decentralizzate come le criptovalute, trasformando il Paese in un protagonista di rilievo nell'Europa orientale. La capacità della Russia di utilizzare blockchain e DeFi per costruire un’economia parallela, immune ai controlli tradizionali, solleva dunque seri interrogativi sull’efficacia reale delle sanzioni.

L’ascesa delle criptovalute sta rapidamente rivoluzionando il panorama finanziario dell’Est europeo, creando nuove opportunità in un contesto segnato da isolamento economico e conflitti. Tuttavia, questa trasformazione porta con sé sfide rilevanti, soprattutto sul fronte della regolamentazione e della sicurezza.

La Russia ha dimostrato come l’uso di criptovalute e DeFi consenta di eludere i controlli delle istituzioni finanziarie globali, sollevando interrogativi fondamentali: le sanzioni economiche stanno davvero perdendo potere di fronte all’inarrestabile progresso della blockchain? In un contesto sempre più digitale e interconnesso, le sanzioni appaiono fragili come barriere di sabbia davanti al fiume impetuoso dell’innovazione finanziaria.

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